Natron
Questa voce o sezione sull'argomento mineralogia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Natron | |
---|---|
Classificazione Strunz | V/D.02-20 |
Formula chimica | Na2CO3·10H2O |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino[1][2][3] |
Classe di simmetria | domatica[2], prismatico[3] |
Parametri di cella | a=12,75 b=9 c=12,6[2][3] |
Gruppo puntuale | m[2], 2/m[3] |
Gruppo spaziale | Cc[2], P2/m[3] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 1,48[1], 1,42-1,47[2], 1,478[3], 1,44 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 1[1][2][3]-1,5[1][3] |
Sfaldatura | distinta secondo {001}[2][3], imperfetta secondo {010}[2][3], in tracce secondo {110}[3], molto buona secondo {100} |
Frattura | fragile[2], concoide[2][3] |
Colore | incolore[2][3], bianco[1][2][3], grigio[1][2], giallo[1][2], grigiastro[3], biancastro[3], incolore con luce trasmittente[3] |
Lucentezza | vitrea[2][3] |
Opacità | da trasparente a traslucido[2][3] |
Striscio | bianco[2] |
Diffusione | abbondante |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
Il natron (carbonato decaidrato di sodio) è un minerale che deriva il suo nome dalla parola egizia del sale "nṯry"[4], che significa puro, divino, aggettivazione di "nṯr"[5] che significa dio. Il simbolo del sodio (Na) deriva dal nome latino del natrium. Il nome latino natrium deriva poi dal greco νίτρον nítron, che a sua volta derivava dal nome egizio. La sostanza ha dato il nome all'antico luogo estrattivo, Wadi el-Natrun, un lago quasi asciutto in Egitto che conteneva elevate quantità di carbonato di sodio (Na2CO3).
Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]
Origine[modifica | modifica wikitesto]
Si forma per evaporazione di acque ricche di sodio. In ambienti caldi e aridi invece del natron si forma la trona, più comune del natron. Ha paragenesi anche con termonatrite e mirabilite.
Giacitura[modifica | modifica wikitesto]
Si trova nel letto dei laghi salati presenti in zone aride.
Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]
Il natron si presenta spesso in incrostazioni[1] granulose o fibrose e in efflorescenze[1] su sali.
Caratteri fisico-chimici[modifica | modifica wikitesto]
È fosforescente e si scioglie facilmente in acqua. Ha sapore alcalino. Assorbe umidità all'aria. Colora la fiamma di giallo. È effervescente nell'acido cloridrico. Il minerale è molto instabile; in condizioni normali di temperatura, pressione e umidità, la tensione del vapore acqueo in esso contenuto è superiore a quella dell'atmosfera, per cui si disidrata, sfiorendo, in termonatrite, carbonato sodico monoidrato[1].
- Solubile in acqua[1].
- Il minerale è fosforescente.[2]
- Pleocroismo: {x):(y):(z): incolore[2]
- Densità di elettroni: 1,5 gm/cc
- Indice di fermioni: 0,0008212058[2]
- Indice di fermioni: 0,9991787942[2]
- Fotoelettricità: 0,51 barn/elettroni[2]
- Birifrangenza massima: δ = 0.035[3]
- Dispersione: [3]
Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]
Il natron era utilizzato in passato nell'operazione dell'imbalsamazione, per le sue proprietà di assorbimento dell'acqua, e aveva una notevole importanza nell'ambito dei rituali religiosi e nella produzione del vetro. Viene utilizzato anche nell'industria chimica per creare il colore blu, detto appunto blu egiziano.
Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]
Ci sono luoghi in cui si può trovare questo minerale dispersi su tutto il globo: a Tripoli, in Libia, nella provincia di Scioa, in Etiopia, nei pressi del lago Ciad; nella contea di Inyo, in California; in alcune zone del Nevada; nei grandi laghi salati della Russia asiatica, nella penisola di Kola. In Italia piccole efflorescenze sono presenti sulle colate laviche del Vesuvio e dell'Etna individuate per la prima volta da Eugenio Scacchi[6].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d e f g h i j k Francesco Demartin e Matteo Boscardin, Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 2, Milano, Alperto Peruzzo Editore, 1998, p. 471.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w Natron, su webmineral.com. URL consultato il 10 aprile 2021.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Natron, su mindat.org. URL consultato il 10 aprile 2021.
- ^ Pronunciato convenzionalmente neceri
- ^ Pronunciato convenzionalmente necer
- ^ Scacchi, Eugenio - Treccani.it, su treccani.it. URL consultato il 24 ottobre 2013.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Natron
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Webmin, su webmineral.com.
- (EN) Una pagina sull'etimologia del nome natron, su balashon.com.
- (EN) Una scheda con bibliografia e mappa con localizzazione, su mindat.org.