NGC 4921

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
NGC 4921
galassia a spirale barrata
Immagine composita nel vicino infrarosso e luce gialla di NGC 4921
Dati osservativi
(epoca J2000.0)
CostellazioneChioma di Berenice
Ascensione retta13h 01m 26.1s
Declinazione+27° 53′ 09″
Distanza320 milioni a.l.  
Redshiftz = 0,018286
Caratteristiche fisiche
Tipogalassia a spirale barrata
Altre designazioni
UGC 8134, PGC 044899
Mappa di localizzazione
NGC 4921
Categoria di oggetti astronomici

Coordinate: Carta celeste 13h 01m 26.1s, +27° 53′ 09″

NGC 4921 è una galassia a spirale barrata (SB(rs)ab) che fa parte dell'Ammasso della Chioma situata in direzione dell'omonima costellazione alla distanza di circa 320 milioni di anni luce dalla Terra[1]. La galassia possiede un nucleo con una struttura a barra che è circondata un ben distinto anello di polveri che contiene stelle calde blu di recente formazione, mentre la parte più esterna è costituita da bracci di spirali insolitamente lisci e mal distinguibili[2].

Nel 1976, l'astronomo canadese Sidney van den Bergh classificò questa galassia come galassia anemica a causa del basso tasso di formazione stellare, notando “l'inusuale bassa luminosità superficiale e bracci di spirale notevolmente nebulosi”. Nonostante ciò risulta essere la galassia spirale più luminosa dell'ammasso[3], situata in prossimità del centro dell'ammasso e con elevata velocità relativa (7.560 km/s) a confronto con la velocità media dell'ammasso[4]. Esaminando la riga a 21 cm dell'idrogeno neutro, NGC 4921 risulta carente di regioni H I indicando così la presenza di basse quantità di idrogeno[5]. La distribuzione dell'idrogeno risulta profondamente perturbata in direzione del braccio di spirale SE ed è meno estesa rispetto al disco ottico della galassia. Tale distribuzione può essere stata indotta dall'interazione con il mezzo intergalattico, provocandone l'allontanamento del gas[4].

A tale proposito, in una recente analisi condotta dall'Università di Yale, a cura dell'astronomo Jeffrey Kenney, sono state approfonditamente studiate le intricate formazioni a forma di cresta visibili sul bordo del disco galattico di NGC 4921, risultato di un fenomeno di erosione del gas e della polvere. Il moto orbitale della galassia attraversa una regione dell'Ammasso della Chioma ricca di gas caldo, provocando la formazione di un vento che si insinua all'interno della galassia. Questo vento agisce sul gas e la polvere interstellare determinando la separazione della materia in due strati rispettivamente a più bassa e più alta densità. Il risultato è duplice, da un lato distruttivo perché le zone a più bassa densità risultano inibite nei processi di formazione stellare, mentre nelle zone a più alta densità si formano filamenti di polvere che saranno l'incubatrice di nuove stelle. Queste formazioni allungate ricordano molto i cosiddetti Pilastri della Creazione della Nebulosa Aquila, ma sono un migliaio di volte più grandi. Per NGC 4921, queste stelle rappresentano l'ultima generazione di astri che si formeranno in quella regione della galassia[6].

Il 4 maggio 1959 M.L. Humason, utilizzando un telescopio Schmidt all'osservatorio di Monte Palomar, osservò l'esplosione di una supernova, situata abbastanza lontana dal centro galattico[7], che raggiunse un picco stimato di magnitudine 18,5[8]. La curva della luminosità risultava simile alla supernova SN 1987a della Grande Nube di Magellano[9], e mostrava un comportamento fotometrico insolito[7].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Deep Hubble View of Unusual "Fluffy" Galaxy – and Beyond, su universetoday.com. URL consultato il 28 luglio 2015.
  2. ^ esa, Exceptionally deep view of strange galaxy, su European Space Agency. URL consultato il 28 luglio 2015.
  3. ^ S. van den Bergh, A new classification system for galaxies, in The Astrophysical Journal, vol. 206, 1º gennaio 1976, DOI:10.1086/154452. URL consultato il 28 luglio 2015.
  4. ^ a b (EN) Bianca M. Poggianti, Terry J. Bridges e Y. Komiyama, A Comparison of the Galaxy Populations in the Coma and Distant Clusters: The Evolution of k+a Galaxies and the Role of the Intracluster Medium, in The Astrophysical Journal, vol. 601, n. 1, 20 gennaio 2004, p. 197, DOI:10.1086/380195. URL consultato il 28 luglio 2015.
  5. ^ Martha P. Haynes, Riccardo Giovanelli e Terry Herter, 21 CM H1 Line Spectra of Galaxies in Nearby Clusters, in The Astronomical Journal, vol. 113, 1º aprile 1997, pp. 1197-1211, DOI:10.1086/118337. URL consultato il 28 luglio 2015.
  6. ^ (EN) Jeffrey D. P. Kenney, Anne Abramson e Hector Bravo-Alfaro, Hubble Space Telescope and HI Imaging of Strong Ram Pressure Stripping in the Coma Spiral NGC 4921: Dense Cloud Decoupling and Evidence for Magnetic Binding in the ISM, in The Astronomical Journal, vol. 150, n. 2, 1º agosto 2015, p. 59, DOI:10.1088/0004-6256/150/2/59. URL consultato il 28 luglio 2015.
  7. ^ a b R. Barbon, Supernovae in the Coma cluster of galaxies, in The Astronomical Journal, vol. 83, 1º gennaio 1978, pp. 13-19, DOI:10.1086/112170. URL consultato il 28 luglio 2015.
  8. ^ M. L. Humason e H. S. Gates, The 1959 Palomar Supernova Search, in Publications of the Astronomical Society of the Pacific, vol. 72, 1º gennaio 1960, DOI:10.1086/127513. URL consultato il 28 luglio 2015.
  9. ^ R. K. Shakhbazian, The supernova 1959b in NGC 4921, in Astrofizika, vol. 27, 1º dicembre 1987, pp. 609-612. URL consultato il 28 luglio 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Oggetti del profondo cielo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di oggetti non stellari