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NGC 1699

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NGC 1699
Galassia a spirale
NGC 1699 nelle immagini SDSS.
Scoperta
ScopritoreSamuel Hunter
Data13 febbraio 1860 [1]
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneEridano
Ascensione retta04h 56m 59.6s [2]
Declinazione-04° 45′ 25″ [1][2]
Distanza188,4 milioni di a.l.
(57,75 Mpc) [2]
Magnitudine apparente (V)13,9 [3]

nella banda B: 14,7 [3]

Redshift+0,013129 ± 0,000150 [2]
Luminosità superficiale13,03
Angolo di posizione155° [3]
Velocità radiale3936 ± 45 [2] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia a spirale
ClasseSA(rs)b [2], Sb [3], Sb? [1]
Dimensioni46 100 a.l.
(14 140 [2] pc)
Altre designazioni
PGC 16390
MCG -1-13-39
IRAS 04545-0449 [3]
Mappa di localizzazione
NGC 1699
Categoria di galassie a spirale

NGC 1699 è una galassia a spirale situata nella costellazione dell'Eridano, a una distanza di circa 188 milioni di anni luce dalla nostra Via Lattea.[1]

La galassia è stata scoperta il 13 febbraio 1860 dall'irlandese Samuel Hunter.[1][4]

NGC 1699 ha una classe di luminosità II e presenta una larga riga a 21 cm dell'idrogeno neutro.[2]

Il 38 marzo 2001, all'interno di NGC 1699 è stata scoperta la supernova SN 2001ep da D. Hutchings e W. D. Li dell'Università della California - Berkeley nel corso del programma LOTOSS dell'Osservatorio Lick.[5] La supernova è stata classificata di tipo Ia.[6]

  1. ^ a b c d e (EN) Courtney Seligman, Celestial Atlas Table of Contents, NGC 1699, su cseligman.com. URL consultato l'11 aprile 2025.
  2. ^ a b c d e f g h (EN) Results for object NGC 1699, su ned.ipac.caltech.edu, National Aeronautics and Space Administration / Infrared Processing and Analysis Center. URL consultato l'11 aprile 2025.
  3. ^ a b c d e (FR) Les données de «Revised NGC and IC Catalog by Wolfgang Steinicke», NGC 1600 à 1699, su astrovalleyfield.com. URL consultato l'11 aprile 2025.
  4. ^ (EN) Samuel Hunter, su klima-luft.de. URL consultato l'11 aprile 2025.
  5. ^ (EN) Central Bureau for Astronomical Telegrams, IAUC 7727: 2001ep; Poss. N IN Cen; V4740 Sgr; C/2000 WM_1, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato l'11 aprile 2025.
  6. ^ (EN) Bright Supernovae - 2001, su rochesterastronomy.org. URL consultato l'11 aprile 2025.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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