Museo europeo di arte campanaria

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Museo europeo di arte campanaria
L'ingresso al museo
Ubicazione
StatoBandiera della Francia Francia
LocalitàL'Isle-Jourdain (Occitania)
IndirizzoPlace de l'Hôtel de ville
Coordinate43°36′43.92″N 1°04′54.98″E / 43.6122°N 1.08194°E43.6122; 1.08194
Caratteristiche
TipoCampane
Apertura1994
Visitatori10 112 (2019)
Sito web

Il Museo europeo di arte campanaria è un museo situato a L'Isle-Jourdain (Occitania).

È stato inaugurato il 16 dicembre 1994 sotto l'alto patronato di François Mitterrand, allora Presidente della Repubblica francese, con la benedizione del papa dell'epoca Giovanni Paolo II e alla presenza delle autorità protestanti della regione Midi-Pyrénées.

Collezioni[modifica | modifica wikitesto]

L'oggetto principale custodito nel museo è il carillon della Bastiglia, monumento storico che dopo la demolizione era stato conservato insieme con l'orologio della fortezza, per un centinaio d'anni, nella storica fonderia di Romilly.

Attorno a questo cimelio la collezione comprende un migliaio di altri oggetti: grandi campane d'Occidente e d'Oriente, sonagli, campanacci, tamburi di bronzo e di legno, raganelle, carillons, gioielli e giocattoli sonori.

Fonderia[modifica | modifica wikitesto]

Il visitatore trova in questo settore oggetti e documenti legati all'arte dei fonditori di campane (utensili, stampi, forno, ecc.). Un video presenta immagini di colate in grandi fonderie europee. Molti degli oggetti presenti in questo spazio provengono dalla fonderia Paccard[1] di Annecy.

Rivoluzione francese e guerre mondiali[modifica | modifica wikitesto]

In questo settore campeggia l'orologio monumentale della Bastiglia, messo all'asta da Drouot per conto di un restauratore di Place de la Bastille nel 1989 (anno bicentenario della presa della fortezza), e acquistato dallo Stato francese. Vi si trovano anche copie del testo della legge emanata durante la Prima Repubblica che ordinava la fusione delle campane per farne monete e poi cannoni, e diversi tipi di monete e cannoni fabbricati appunto con metallo di campane. Sono in mostra anche cartoline della prima guerra mondiale con immagini di campanili distrutti.

Orologi monumentali[modifica | modifica wikitesto]

L'orologeria monumentale è considerata qui come espressione collettiva, in quanto la presenza e il suono delle campane modificano, di secolo in secolo, il paesaggio sonoro. Tutti gli orologi esposti - i più antichi risalgono al XV secolo - sono funzionanti e in grado di eseguire le proprie suonerie e melodie. È anche esposto un grande orologio con figure meccaniche[2].

Campane per musica e messaggi[modifica | modifica wikitesto]

Questo settore espone principalmente l'aspetto di "arte e tradizione popolare" della campana. Vi vengono presentati diversi tipi di tastiere e carillons, suonerie storiche di angelus, crepitacoli utilizzati durante la Settimana santa, campane per segnali, collezioni di campanelli da tavola, giocattoli e giochi legati alla campana, eccetera.

Storia e geografia delle campane[modifica | modifica wikitesto]

Questo settore espone campane e campanelle archeologiche del terzo e secondo millennio a.C., simandri in legno, antenati delle campane cristiane, campane da tutto il mondo - dall'Europa alle Americhe, passando per l'Africa, l'Oriente e l'Oceania.

Campane e bestiame[modifica | modifica wikitesto]

In questo settore si incontra un'importante collezione di sonagli in terra, bronzo, ferro sonoro, in rapporto alla forma degli animali che li portavano. Uno spazio è dedicato ai diversi collari e alle loro decorazioni; uno spazio specifico è dedicato alle songliere degli equipaggi da tiro, i surjoug tipici del Midi-Pyrénées[3], che sono divenuti il simbolo del museo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Fonderia Paccard è una fonderia di campane fondata in Alta Savoia nel 1796 da un Antoine Paccard, fabbro ferraio e sindaco del suo villaggio. Avendo dovuto chiamare un fonditore di campane itinerante per sostituire quella che era stata distrutta, come molte altre, durante il Terrore, Paccard si appassionò al mestiere, se ne appropriò e lo trasmise ai suoi figli, dai quali mestiere e azienda passarono ai successivi discendenti. La fonderia è tuttora in attività e dal 1796 ha prodotto circa 120.000 campane e carillon distribuiti in tutto il mondo.
  2. ^ Letteralmente à jacquemarts. Il termine jacquemart (italianizzato nell'Ottocento da Francesco Cancellieri in giacomarda) indica un automa scolpito in legno o in metallo, che suona le ore battendo una campana con un martello. L'esempio italiano più noto di automi di questo tipo è rappresentato dai mori della torre dell'orologio di Venezia.
  3. ^ Per la caratterizzazione fortemente locale dell'oggetto, il termine surjoug non pare avere un equivalente italiano. Indica comunque una sorta di elaborato puntale di legno, colorato, scavato e completato da campanelli, che si poneva al centro del giogo dei buoi. Si veda la voce francese.

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