Museo degli strumenti musicali dell'Università di Lipsia
Museo degli strumenti musicali dell'Università di Lipsia | |
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(DE) Musikinstrumentenmuseum der Universität Leipzig | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Lipsia |
Indirizzo | Johannisplatz 5–11 04103 Leipzig |
Coordinate | 51°20′15.58″N 12°23′17.17″E |
Caratteristiche | |
Tipo | musica |
Collezioni | strumenti musicali |
Istituzione | 1929 |
Apertura | 30 maggio 1929 |
Gestione | Università di Lipsia |
Direttore | Josef Focht, Stefan Hindtsche e Rose Marie Beck |
Visitatori | 30 000 |
Sito web | |
Il Museo degli strumenti musicali dell'Università di Lipsia (in tedesco Museum für Musikinstrumente der Universität Leipzig) si trova vicino al centro della città tedesca di Lipsia, in Johannisplatz; insieme ad altri due musei (museo etnografico - Museum für Völkerkunde - e museo delle arti applicate - Museum für angewandte Kunst), costituisce il Museo Grassi.
Il museo è incluso nel Blaubuch (Libro Blu) del Governo federale della Germania, come importante sito culturale.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La storia della collezione del museo risale al 1886, quando l'editore e collezionista Paul de Wit aprì un museo di strumenti nell'edificio Bosehaus[2]. Alcuni anni dopo la sua collezione passò nelle mani dell'uomo d'affari Wilhelm Heyer[3]. Nel 1913 creò il suo museo, il Musikhistorisches Museum Wilhelm Heyer.
Nel 1926 l'Università di Lipsia acquisì la collezione Heyer attraverso donazioni private e pubbliche e la installò nell'ala nord del nuovo Museo Grassi, inaugurato il 30 maggio 1929[4].
La notte di 3 dicembre 1943, l'edificio fu distrutto da un incendio in seguito ad un attacco aereo durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante l'incidente i pianoforti di Ibach andarono perduti, così come la biblioteca e gli archivi. Altre parti della collezione sono scomparse a causa di cattive pratiche di conservazione e di furti. La ricostruzione del museo iniziò negli anni '50[4].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il museo fa parte delle strutture didattiche e di ricerca dell'Università di Lipsia. I visitatori possono suonare alcuni strumenti esposti al Klanglabor (laboratorio del suono)[3].
Possiede una delle collezioni di strumenti musicali più importanti d'Europa, insieme a quelle del Museo degli Strumenti Musicali di Bruxelles e del Museo della Musica di Parigi; questa collezione riunisce circa diecimila oggetti, appartenenti alle precedenti collezioni di Wilhelm Heyer, Paul de Wit, Wilhelm Rück, Alessandro Kraus, Rudolph Ibach e Christian Hammer[5], tra cui strumenti notevoli, come il più antico clavicordo (datato 1543) e il primo fortepiano in registro, del 1726[6].
Gli oggetti musicali sono in parte europei e di altre provenienze, nonché oggetti relativi alla musica rinascimentale, del periodo barocco e del tempo di Bach durante la sua vita a Lipsia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE) Paul Raabe, Blaubuch. Kulturelle Leuchttürme in Brandenburg, Mecklenburg-Vorpommern, Sachsen, Sachsen-Anhalt und Thüringen [Libro blu. Fari culturali nel Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia] (PDF), su konferenz-kultur.de, pp. 174-177. URL consultato il 23 dicembre 2024.
- ^ Oggi sede del Bach-Archiv Leipzig e della Neue Bachgesellschaft
- ^ a b (EN) UNIVERSITY OF LEIPZIG - MUSEUM OF MUSICAL INSTRUMENTS, su mimo-international.com. URL consultato il 19 luglio 2020.
- ^ a b (EN) Museum of Musical Instruments - University of Leipzig, su mfm.uni-leipzig.de, 23 febbraio 2012. URL consultato il 19 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2012).
- ^ (EN) Museum of Musical Instruments, su uni-leipzig.de. URL consultato il 18 juillet 2020.
- ^ Museo degli strumenti musicali dell'Università di Lipsia a Grassi, su leipzig.travel. URL consultato il 26 dicembre 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo degli strumenti musicali dell'Università di Lipsia
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Museo degli strumenti musicali dell'Università di Lipsia a Grassi, su leipzig.travel. URL consultato il 26 dicembre 2024.
- Stazione 5 della La Passeggiata della Musica a Lipsia (PDF), su notenspur-leipzig.de. URL consultato il 14 marzo 2025.