Museo Poldi Pezzoli

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Coordinate: 45°28′07.24″N 9°11′28.94″E / 45.468678°N 9.191372°E45.468678; 9.191372
Museo Poldi Pezzoli
L'ingresso del Museo
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPalazzo Moriggia Della Porta
IndirizzoVia Manzoni 12, 20121, Milano, Italia
Coordinate45°28′07.19″N 9°11′29.7″E / 45.468664°N 9.191583°E45.468664; 9.191583{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina
Caratteristiche
Tipopinacoteca
Intitolato aGian Giacomo Poldi Pezzoli
Istituzione25 aprile 1881
Apertura25 aprile 1881
Visitatori34 996 (2022)
[Sito ufficiale Sito web]

Il Museo Poldi Pezzoli è una casa museo situata nel centro di Milano a pochi passi dal Teatro alla Scala, in Via Manzoni 12. Fa parte del circuito delle "Case Museo di Milano".

Il museo espone opere di: Sandro Botticelli, Antonio Pollaiolo, Giovanni Bellini, Michelangelo Buonarroti, Gaudenzio Ferrari, Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Jacopo Palma il Vecchio, Bernardo Cavallino, Giovanni Battista Tiepolo, Lorenzo Bartolini, ecc.

La storia

Ritratto femminile del Pollaiolo, simbolo del museo

Nacque come collezione privata di Gian Giacomo Poldi Pezzoli e dei suoi predecessori, in particolare della madre: Rosa Trivulzio. Rosa, figlia del principe Gian Giacomo Trivulzio, proveniva infatti da una nobile famiglia di letterati in stretto contatto con le menti migliori del Neoclassicismo milanese e con poeti come Vincenzo Monti e Giuseppe Parini. Alla morte del marito (1833) si occupò lei dell'educazione del figlio, nato nel 1822, il quale crebbe in mezzo ai letterati del tempo e alle arti, che la madre coltivava ingrandendo la già cospicua collezione di famiglia.

Ereditati palazzo e patrimonio alla maggiore età (raggiunta, secondo la legge austriaca dell'epoca, a 24 anni, nel 1846), Gian Giacomo si dedicò all'ampliamento della raccolta. Inizialmente si concentrò sull'acquisto di armi e armature (in quel periodo molto richieste come oggetti da collezione). Sostenne i moti rivoluzionari del 1848 con grande passione, e al ritorno degli austriaci fu multato ed esiliato. Per oltre un anno viaggiò in tutta Europa venendo così a contatto con altri collezionisti e numerose mostre, tra cui le prime esposizioni internazionali.

Già nel 1846 Gian Giacomo aveva iniziato i lavori necessari a ricavare un appartamento proprio, distinto da quello della madre, che impronterà alla moda del momento basata sull'eclettismo degli stili: Barocco, primo Rinascimento, stile trecentesco trovano spazio proprio nelle diverse stanze dell'appartamento, che venne apprezzato e visitato tanto dal pubblico quanto dagli artisti dell'epoca.

Le sale vennero concepite come preziosi contenitori di una serie di opere d'arte antica e sono appositamente ideate per accogliere quadri e arredi, più come una moderna galleria d'arte, che una vera a propria casa improntata alla dimensione privata e personale.

Fu una sala del primo piano ad essere per prima adattata per ospitare l'armeria, sotto la direzione dell'architetto Giuseppe Balzaretto e dello scenografo Filippo Peroni. Fu completata nel 1850 in stile neogotico, e fu seguita dalla stanza da letto, il cui allestimento fu ispirato invece al manierismo lombardo. Le opere di decorazione e allestimento delle altre sale (a partire dallo Studiolo Dantesco, 1853-56) furono affidate a Giuseppe Bertini, pittore e docente all'Accademia di Brera, a Giuseppe Speluzzi, ebanista e bronzista, e al pittore Luigi Scrosati. I lavori interessarono poi la Sala Gialla, la Sala Nera e lo scalone monumentale (completato nel 1857 e arricchito in seguito da una fontana in stile barocco).

Sempre sensibile ai contributi di artisti e pensatori provenienti da tutta Europa, che spesso ospitava, Gian Giacomo spaziava negli interessi dall'armeria alla pittura, dai tessuti e arazzi, dai vetri alle ceramiche, dalle oreficerie alle arti applicate. La collezione è divenuta dagli anni settanta un punto di riferimento sia in Italia che all'estero.

Gian Giacomo Poldi Pezzoli morì nel 1879 all'età di 57 anni. Ma già da tempo aveva stilato nel testamento il lascito della propria casa e delle opere d'arte in essa contenute all' Accademia di Brera perché ne venisse amministrata per farla divenire una vera e propria Fondazione Artistica. L'amministrazione e la direzione furono affidate a Bertini, che inaugurò ufficialmente il nuovo museo il 25 aprile 1881.

Il museo

Sandro Botticelli, Compianto su Cristo morto

Già al momento della progettazione dell'appartamento privato di Gian Giacomo le stanze erano state pensate per ispirarsi ciascuna ad uno stile differente, e per ospitare opere d'arte di quello stesso periodo.

Questa disposizione era tanto inconsueta per l'epoca da divenire un punto di riferimento per le maggiori collezioni private europee, che all'epoca si stavano formando o ampliando. Presero ispirazione dal Museo Poldi Pezzoli le case museo dell'americana Isabella Stewart-Gardner a Boston, del vercellese Antonio Borgogna o dei francesi Nelly Jacquemart e Edouard André.

Bertini tenne la direzione del museo fino alla morte (1898); continuò ad ampliare le collezioni, dedicandosi soprattutto alla pittura e ai tessuti, e redasse il primo catalogo. Il suo successore fu Camillo Boito, che creò una Commissione Consultiva che assisteva il direttore, e avviò una riorganizzazione delle sale, con la ridistribuzione per epoca e scuola delle opere esposte.

Il museo subì danni irreparabili agli ambienti durante la seconda guerra mondiale, nel corso del bombardamento aereo del 13 agosto 1943. Le opere vennero preservate, poiché erano state portate in salvo. Ma stucchi, intagli, soffitti e lucernari vennero spazzati via per sempre. Un successivo restauro mirerà a riportare ai primi splendori tutto il possibile e a dare un'idea di ciò che era andato perso per sempre. Il museo riaprì al pubblico nel 1951.

In questi ultimi 50 anni il museo, che si compone di due piani, si è arricchito di numerose donazioni, rappresentative di diverse arti: dal ricamo all'orologeria, alla pittura. Tra le più cospicue, la collezione di orologi meccanici di Bruno Falk (1973) e quella di orologi solari di Piero Portaluppi (donata dalla figlia Luisa, 1978). Nel 1998 Arnaldo Pomodoro realizzò un nuovo allestimento per la sala d'armi al piano terreno. Dal 1968 il museo si è inoltre dotato di un laboratorio per il restauro di armi e armature antiche. Il Museo Poldi Pezzoli è, tutt'oggi, una delle più prestigiose collezioni europee, pensata dal suo stesso fondatore per fornire un servizio alla comunità.

Le opere maggiori

Giovanni Bellini

Bergognone

  • Madonne con Bambino
  • Santa Caterina d'Alessandria

Giovanni Antonio Boltraffio

  • Madonna con Bambino

Sandro Botticelli

Canaletto

  • Capriccio con rovine

Cima da Conegliano

Vincenzo Foppa

  • Ritratto di Francesco Brivio

Fra' Galgario

  • Ritratto di cavaliere dell'Ordine Costantiniano
  • Ritratto di gentiluomo
  • Ritratto di Giovanni Francesco Albani

Francesco Guardi

  • Gondole sulla laguna

Fra Filippo Lippi

Lorenzo Lotto

  • Madonna e santi
  • Santa Caterina d'Alessandria

Bernardino Luini

  • Cristo portacroce
  • Sposalizio mistico di Santa Caterina d'Alessandria

Andrea Mantegna

Giovanni Battista Moroni

  • Cavaliere in nero

Piero della Francesca

Antonio del Pollaiolo

Raffaello

  • Crocifisso

Andrea Solario

  • Madonna con Bambino
  • Ecce Homo
  • Riposo in Egitto
  • San Giovanni Battista

Cosmè Tura

Bibliografia

  • Museo Poldi Pezzoli, Milano, testi di Federica Armiraglio, Milano, Skira 2006. ISBN 9788861301191.

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