Musée maritime fluvial et portuaire de Rouen

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Musée maritime fluvial et portuaire de Rouen
Il porto francese di Rouen
Ubicazione
StatoBandiera della Francia Francia
LocalitàRouen
Coordinate49°26′40.94″N 1°03′38.66″E / 49.444705°N 1.060739°E49.444705; 1.060739
Caratteristiche
TipoMuseo marinaro
Istituzione1999
Apertura1999
Visitatori10 000
Sito web

Il Musée maritime fluvial et portuaire de Rouen (Museo marittimo, fluviale e portuale di Rouen) illustra la storia del porto di Rouen, uno dei più grandi porti di Francia, fluviale e marittimo al tempo stesso.

È stato aperto al pubblico nel 1999 in occasione dell'Armada, il raduno dei grandi velieri, equivalente al The Tall Ships' Races 2007 Mediterranea[1].

Visitato annualmente da circa diecimila persone, si sviluppa su una superficie di 900 metri quadrati e raccoglie oltre duemila opere di ambito marinaro.

Il museo[modifica | modifica wikitesto]

I principali temi trattati sono:

Tra i pezzi esposti figurano motori di chiatta e di peschereccio, una campana da nebbia situata una volta alla foce della Risle, un palombaro e la riproduzione della cabina radio di una nave degli anni sessanta.

Una chiatta di 38 metri, chiamata Pompon-Rouge, può essere visitata nel cortile del museo. La sua stiva fu risistemata per accogliere un'esposizione permanente sulla navigazione fluviale in modo particolare con un plastico di chiusa.

Un scheletro di balena (prestato dal museum d'histoire naturelle de Rouen) è esposto al centro del museo. È una balaenoptera physalus, che aveva 7 anni quando morì arenandosi.

Oltre a questo, vi si tengono regolarmente esposizioni temporanee su soggetti assai diversi, come per esempio il ponte trasbordatore di Rouen o i vichinghi.

I luoghi[modifica | modifica wikitesto]

Il museo è situato nell'antico hangar del porto in riva alla Senna, nei pressi del nuovo ponte Gustave Flaubert. Questo hangar, l'hangar 13, fu costruito nel 1926, fu denominato hangar M fino al 1966, con la creazione del Port Autonome de Rouen.

Fu messo a disposizione della Compagnia Schiaffino, che assicurò i collegamenti con il Nordafrica fino agli anni settanta. In un primo tempo, fu utilizzato per lo stoccaggio del vino, poi della frutta dopo la costruzione di una cantina.

Durante gli anni settanta numerose compagnie utilizzarono l'hangar fino al 1984 quando cadde in disuso perché la sua scarsa capienza lo rendevano inadatto all'uso portuario.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sito ufficiale Armada.org, la cui prossima edizione è prevista nel 2008.

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