Municipio di Charleroi

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Municipio di Charleroi
Hôtel de Ville de Charleroi
Localizzazione
StatoBandiera del Belgio Belgio
RegioneVallonia
LocalitàCharleroi
Coordinate50°24′42.86″N 4°26′37.97″E / 50.411906°N 4.443881°E50.411906; 4.443881
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1936
StileArt déco, eccletismo
Realizzazione
ArchitettoJules Cézar, Joseph André
ProprietarioComune di Charleroi

Il municipio di Charleroi (in francese hôtel de ville de Charleroi), è un vasto edificio eclettico che mescola Classicismo e Art Déco inaugurato nel 1936. Il tutto forma un vasto quadrilatero comprendente un campanile alto 70 metri. L'edificio, classificato dal 2001, è inscritto nel patrimonio immobiliare della regione Vallonia e dal 1 dicembre 1999 la sua torre campanaria (in francese beffroi) fa parte dei campanili del Belgio e della Francia classificati dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità.

La facciata principale è orientata a sud e si affaccia assieme alla chiesa di Saint-Christophe verso Place Charles II di Charleroi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Municipio intorno al 1900. L'edificio di Jean Kuypers è stato demolito nel 1931.

La sede dell'attuale municipio era occupata da un quartiere di cavalleria della vecchia fortezza del 1667. In seguito al suo smantellamento del 1748 da parte di Luigi XV, re di Francia, prima che restituisse la città all'Austria, le autorità comunali vi stabilirono vari servizi prima di acquisire l'edificio per farne la propria sede cittadina. Nel 1800, sotto il dominio francese, il paese divenne sottoprefettura e sede di un tribunale di primo grado.

L'Amministrazione si trasferì alla Ville-Basse, nell'ex convento dei Cappuccini, spazio in seguito occupato dal Passage de la Bourse. Il municipio, ristrutturato con sottoscrizione pubblica, divenne un tribunale. Nello stesso luogo verrà costruito un nuovo tribunale nel 1826, secondo i progetti dell'architetto Jean Kuypers. Nel 1880 fu inaugurato un secondo tribunale sull'attuale boulevard Audent e il Consiglio comunale decise di tornare nell'edificio della Ville-Haute.

L'attuale municipio[modifica | modifica wikitesto]

A seguito di un concorso per la costruzione di un nuovo municipio, nel 1930 fu scelto il progetto dell'architetto Jules Cézar. Sarà realizzato in collaborazione con Joseph André, il quale finalizzerà la totalità dell'edificio da solo una volta terminato l'involucro nel 1934. L'inaugurazione avvenne nel 1936.

L'edificio è costruito in pietra blu e bianca su due livelli con tetto di ardesia. Le facciate sul lato della Place de la Ville-Haute sono trattate con uno spirito eclettico venato di art déco, allineando alte campate quadrangolari, eccetto quelle che aprono l'ala d'ingresso al piano terra, con cornice semicircolare. Gli spazi interni, come l'androne e lo scalone principale, presentano un ricco decoro della stessa ispirazione. Oltre alle funzioni amministrative e politiche, il municipio dispone di una sala delle feste che può ospitare più di 1000 persone. Prima della costruzione del Palazzo delle Esposizioni di Charleroi, avvenuta alla fine degli anni '50, il piano terra lato rue du Beffroi era occupato dai vigili del fuoco, che successivamente si trasferirono nel nuovo edificio.

Fino al 2007, il secondo piano ospitava il Museo delle Belle Arti, prima che venisse trasferito al Palazzo delle Belle Arti a seguito di un'infiltrazione d'acqua.[1][2]

La torre civica[modifica | modifica wikitesto]

 Bene protetto dall'UNESCO
Torre civica di Charleroi
 Patrimonio dell'umanità
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1999
Scheda UNESCO(EN) Belfort of Charleroi
(FR) Beffroi de Charleroi

Verso la place du Manège, all'angolo tra la rue du Beffroi e rue du Dauphin, c'è un campanile fortemente segnato dallo stile Art déco.[3]

Di pianta quadrata ed alto 70 metri, è costruito in pietra blu per il piano terra e bianca per i piani superiori, in mattoni fino alla camera che ospita il carillon, in pietra bianca nella parte superiore. La torre è sormontata da un pinnacolo di coronamento in bronzo.[4]

La costruzione di questo campanile poneva problemi di stabilità dovuti al peso dell'insieme (35.000 tonnellate), ma anche al terreno soggetto ai movimenti minerari. Per garantire la massima stabilità, la torre poggia su un basamento con una superficie di 400m2, rinforzata con cemento armato con 160 kg di ferro per metro cubo. Inoltre, all'interno di ciascuno dei quattro pilastri di supporto è posizionato un cilindro idraulico. Questi martinetti consentono di regolare il piombo dell'edificio.[5]

Il campanile è dotato di un orologio e di un carillon di quarantasette campane[6] che suonano ogni quarto d'ora una melodia popolare di Jacques Bertrand, un cantante XIX secolo, nato a Charleroi.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

L'insieme, edificio e mobilio originale, è stato classificato dalla Regione Vallonia nel 2001 e fa parte del patrimonio immobiliare regionale. Il campanile è elencato come patrimonio mondiale dell'UNESCO assieme ad altre torri campanarie del Belgio e della Francia.[5]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Jean-Marie Duvosquel, Valentin Vermeersch, Chantal Lemal-Mengeot, Patrica Vanerck, Raymond Brulet, Jean-Louis Delaet e Georges Vercheval, Musées de Charleroi, in Musea Nostra, n. 17, Bruxelles, Crédit Communal, 1989, pp. 9-48.
  2. ^ (FR) Mathieu Colinet, Il restera là, in Le Soir, 14 gennaio 2011, p. 24.
  3. ^ (FR) Wallonie, Province de Hainaut, Arrondissement de Charleroi, in Le Patrimoine monumental de la Belgique, vol. 20, Liegi, Pierre Mardaga, 1994, p. 85, ISBN 2-87009-530-9, OCLC 2116775. URL consultato il 13 ottobre 2022.
  4. ^ (FR) Dominique Delaunay, Charleroi, la ville haute, Institut français d'architecture, 1998, p. 55, ISBN 2-909283-41-0, OCLC 229935396. URL consultato il 14 ottobre 2022.
  5. ^ a b (FR) Jean Place, Hôtels de ville et maisons communales en Hainaut du Moyen Âge à nos jours, collana Monographies, Hannonia, 1995, p. 45-46.
  6. ^ (FR) Dominique Delaunay, Charleroi, la ville haute, Institut français d'architecture, 1998, p. 56, ISBN 2-909283-41-0, OCLC 229935396. URL consultato il 14 ottobre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Le patrimoine monumental de la Belgique, vol. 20 : Wallonie, Hainaut, Arrondissement de Charleroi, Liegi, Pierre Mardaga, 1994, ISBN 2-87009-588-0.
  • (FR) Maurice Culot e Lola Pirlet, Charleroi d'Arthur Rimbaud à Jean Nouvel : 150 ans d'imaginaire urbain, Bruxelles, Archives d'architecture moderne, 2015, ISBN 978-2-87143-302-6.
  • (FR) Nathalie de Harlez de Deulin, Charleroi : Hôtel de ville, in Décors intérieurs en Wallonie, Liegi, Luc Pire/Commission royale des Monuments, Sites et Fouilles, 2003, p. 68-93, ISBN 2-87401-150-9.
  • (FR) Jean-Louis Delaet, Rina Margos e Chantal Lemal-Mengeot, Hôtels de Ville et Maisons communales de Charleroi, collana Carnets du patrimoine, Liegi, Ministère de la Région wallonne et Ville de Charleroi,, 1995, p. 39-47.
  • (FR) Rina Margos e Dominique Delaunay (foto), L'hôtel de ville, in Charleroi. La ville haute, collana Carnets du patrimoine, Parigi, Éditions Norma/Institut français d'architecture, 1998, p. 44-61.
  • (FR) Rina Margos e Dominique Delaunay (foto), Le décor de l'hôtel de ville, in Charleroi. La ville haute, collana Carnets du patrimoine, Parigi, Éditions Norma/Institut français d'architecture, 1998, p. 62-85.
  • (FRNL) Lola Pirlet e Marie Wautelet, Charleroi : Art déco : l'hôtel de ville : het Stadhuis,, collana Carnets du patrimoine, Bruxelles, Archives d'architecture moderne, 2016, ISBN 978-2-87143-319-4.
  • (FR) Jean Place, L'hôtel de ville de Charleroi 1936-1986, Charleroi, Crédit Communal de Belgique/Ville de Charleroi, 1986, ISBN 2-87193-005-8.
  • (FR) Jean Place, L'hôtel de ville de Charleroi, in Hôtels de ville et maisons communales en Hainaut du Moyen Âge à nos jours, Mouscron, Hannonia, 1995, p. 39-61.

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