Muhammad ibn Ya'qub al-Kulayni

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Abū Jaʿfar Muḥammad b. Yaʿqūb b. Isḥāq al-Kulaynī al-Rāzī (in farsi شیخ ابو جعفر محمّد بن یعقوب بن اسحاق ﺍﻟﻜﻠﻴﻨﻲ ﺍﻟﺮازی; Qom, 864 – 941[1]) è stato un teologo e giurista persiano, detto Thīqat al-Islām (Affidabilità dell'Islam).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Al-Kulaynī (o al-Kulīnī) è di gran lunga il più famoso compilatore sciita di ḥadīth che sistematizzò le tradizioni relative agli Imam dell'Ahl al-Bayt. Fu l'autore del Kitāb al-Kāfī[2], libro di riferimento per i ḥadīth sciiti.

Il suo nome completo era Abū Jaʿfar Muḥammad b. Yaʿqūb b. Isḥāq al-Kulaynī al-Rāzī.

Kulaynī o anche Kulīnī nacque secondo alcuni a Qom ma secondo i più accreditati studiosi, in un villaggio chiamato Kulayn o Kulīn,[3] in Iran.[4] La tomba di suo padre, il Mulla Yaʿqūb al-Kulaynī, è visibile ancora a Rayy. Abū Jaʿfar Muḥammad nacque nel periodo della cosiddetto "occultamento minore" dell'Imam (al-ghayba al-ṣughrā) Muhammad al-Mahdi (ultimo Imam per gli sciiti duodecimani (o imamiti) che, secondo la fede islamica sciita, avrebbe proseguito a ispirare ineffabilmente i suoi portavoce ed emissari.[5][6]

Kulaynī veniva da una famiglia di muḥaddithūn (tradizionisti) e di fuqahāʾ (giuristi musulmani). Trascorse la maggior parte della vita nel III secolo dell'Egira e di quel secolo viene riconosciuto dagli sciiti come Mujaddid (rivivificatore).[7] Kulaynī ricevette la prima istruzione religiosa nella sua città natale e si recò a Rayy per perfezionarla. Qui seguì le letture di studiosi suoi contemporanei e ricevette un'adeguata preparazione nelle scienze musulmane. In breve tempo si guadagnò una nomea di eminente studioso e prese a istruire a sua volta studenti da ogni parte del mondo islamico.

È annoverato tra i muḥaddithūn di una classe speciale nota come Riḥla-ye ḥadīth.[6] Riḥla in lingua araba significa "viaggio" e vi erano studiosi che viaggiavano per raccogliere ḥadīth e incontrare le persone che consideravano essere autorità relativamente alle tradizioni islamiche (la cosiddetta ṭalab al-ʿilm, o "ricerca della conoscenza"). Egli visitò a tal fine anche Baghdad e vi soggiornò per venti anni, fino alla sua morte nel 941/329 E. Qui operò come insegnante e studioso.

Mujaddid del III secolo dell'Egira[modifica | modifica wikitesto]

È riconosciuto dagli sciiti duodecimani come il Mujaddid (Rinnovatore) del III secolo islamico. È un convincimento dello sciismo che Allah scelga un ʿālim (dotto religioso) ogni secolo, col compito di dar nuova vita e rafforzare l'Islam. Ibn al-Athir nel suo libro Jāmiʿ al-uṣūl, nel capitolo sulla nubuwwa (profezia) cita questo ḥadīth:

"Allah invia una persona ogni secolo con la responsabilità di diffondere e rafforzare la Sua religione".

Egli elenca i nomi delle persone considerate come mujaddidūn tra gli sciiti. Secondo lui, l'Imam Muhammad al-Baqir fu il Mujaddid del I secolo islamico. Il Mujaddid del II secolo fu l'Imam ʿAlī al-Riḍā e Mujaddid del III secolo fu per l'appunto Abū Jaʿfar Muḥammad ibn Yaʿqūb al-Kulaynī. Lo Shaykh ʿAbbās al-Qūmmī, nel suo libro al-Kuna wa al-alqāb (Sulle kunya e i laqab) ha fornito la lista completa dei Mujaddidūn dello sciismo e anch'egli ricorda al-Kulaynī come Mujaddid del III secolo islamico.[6]

Thiqat al-Islām[modifica | modifica wikitesto]

Kulaynī viene anche ricordato col laqab di Thiqat al-Islām (Affidabilità dell'Islam), non attribuito ad alcun altro studioso sciita. La "Scienza del ḥadīth" (Thiqah) nella "ʿIlm al-rijāl" indica un trasmettitore affidabile di tradizioni. Gli studiosi sciiti Shaykh al-Tusi, Muḥammad Baqir Majlisī e il Qāḍī Nūr Allāh Shustarī sono tra quanti usano questo soprannome riferendosi a Kulayn.[6]

Lavori e contributi[modifica | modifica wikitesto]

Malgrado lo Shaykh al-Kulaynī sia famoso per il suo al-Kāfī (ciò che è sufficiente), questa non è la sua sola opera. Qui di seguito un breve elenco dei suoi lavori meglio noti:

  • Kitāb al-Kāfī (unico sopravvissuto[8])
  • Rasāʾil al-aʿimma (Lettere degli Imam)
  • Kitāb al-rijāl (Libro degli Uomini[9])
  • Kitāb al-radd ʿalā al-qarāmiṭa (Risposta contro i Carmati)
  • Kitāb mā qīla fī al-aʾimma min al-shiʿr (Libro su ciò che è stato detto dagli Imam sulla poesia)
  • Kitāb taʿbīr al-ruʾyā (Libro sull'interpretazione dei sogni)

Retaggio[modifica | modifica wikitesto]

L'influenza di Kulaynī sui suoi contemporanei e sulle generazioni successive fu enorme e tra i suoi seguaci della Shi'a imamita in particolare.

Tra i suoi discepoli si ricordano

  1. Aḥmad ibn Ibrāhīm, noto come Ibn Abī Rāfiʿ Simrī
  2. Aḥmad ibn Kātib al-Kūfī
  3. Aḥmad ibn ʿAlī ibn Saʿīd al-Kūfī
  4. Aḥmad ibn Muḥammad ibn ʿĀṣim al-Kūfī
  5. Abū Ghālib Aḥmad ibn Muḥammad Zarārī (285-364 dell'Egira)
  6. Ja'far ibn Muḥammad ibn Quluwiya al-Qūmmī (368 dell'Egira)
  7. ʿAbd al-Karīm ʿAbd Allāh ibn Naṣr Bazzāz Tanisī
  8. ʿAlī ibn Aḥmad ibn Mūsā Diqān
  9. Muḥammad ibn Ibrāhīm Niʿmanī, noto come Ibn Abī Zaynab, che copiò il suo K. al-Kāfī
  10. Muḥammad ibn Aḥmad Ṣafwān, che visse a Baghdad, copiò anch'egli il suo K. al-Kāfī
  11. Muḥammad ibn Aḥmad Ṣanʿānī Zahrī, che visse a Rayy
  12. Abū l-Faḍl Muḥammad ibn ʿAbd Allāh ibn Matlab Shaybānī
  13. Muḥammad ibn ʿAlī Majluwiya
  14. Muḥammad ibn Muḥammad ibn Asam Kulaynī
  15. Hārūn ibn Mūsā Tal'akbarī Shaybānī (n. nel 385 dell'Egira)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Shaikh Mohammed bin Yaqoob bin Ishaq Kulaini & Al Kafi @ islam-laws.com
  2. ^ Meri, Josef W., Medieval Islamic Civilization: An Encyclopedia, USA, Routledge, 2005, ISBN 978-0-415-96690-0.
  3. ^ Che Wilferd Madelung indica a 38 km a SO di Rayy.
  4. ^ Introduzione di ʿAli Akbar al-Ghaffari alla sua edizione degli 8 volumi degli Uṣūl al-Kāfī di Kulaynī, Tehran, 3ª edizione, 1388- h.š., I, pp. 9-13.
  5. ^ Introduzione di ʿAli Akbar al-Ghaffari... cit., I, pp. 13-14.
  6. ^ a b c d Syed Waheed Akhtar, Early Imamiyah Shiite Thinkers.
  7. ^ I. K. Howard
  8. ^ Islamic Texts Institute, Al-Kafi Book I: Intellect and Foolishness, Taqwa Media, ISBN 978-1-939420-00-8.
  9. ^ S'intende la ʿIlm al-rijāl.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN60393215 · ISNI (EN0000 0000 8452 6675 · CERL cnp00543727 · LCCN (ENn80158377 · GND (DE118969862 · J9U (ENHE987007571812205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80158377