Mt. Gox

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Mt. Gox era un sito per lo scambio di criptovalute.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque nel luglio 2010, e dal 2013 fino al 2014 gestiva oltre il 70% di tutte le transazioni bitcoin nel mondo[2][3][4][5]. Nel febbraio 2014 Mt. Gox ha sospeso le transazioni, ha chiuso il sito ed il servizio di transazioni, e ha dichiarato bancarotta[6][7] Nell'aprile del 2014 la società ha avviato le procedure di liquidazione[8].

Mt. Gox annunciò che circa 850.000 bitcoin (del valore di 450 milioni di dollari di allora) appartenenti ai suoi clienti e alla società non erano più reperibili o erano stati rubati.[9] Sebbene 200.000 bitcoin siano stati ritrovati, non si capisce se la mancanza fosse da ricondurre a furto, frode, malagestione o una combinazione di tali cause. Nuove prove presentate ad aprile 2015 dalla società di sicurezza informatica giapponese WizSec hanno portato a concludere che siano stati "per lo più rubati nel tempo a partire dalla fine del 2011".[10][11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ M. N. Ogun, Terrorist Use of Cyberspace and Cyber Terrorism: New Challenges and Responses, su books.google.com, IOS Press, 8 ottobre 2015. URL consultato il 9 dicembre 2017. Ospitato su Google Books.
  2. ^ Paul Vigna, 5 things about Mt. Gox's crisis, in The Wall Street Journal, 25 febbraio 2014. URL consultato il 23 gennaio 2018.
  3. ^ Marius-Cristian Frunza, Solving Modern Crime in Financial Markets: Analytics and Case Studies, su books.google.com, Academic Press, 9 dicembre 2015. URL consultato il 9 dicembre 2017. Ospitato su Google Books.
  4. ^ Joi Ito e Jeff Howe, Whiplash: How to Survive Our Faster Future, su books.google.com, Grand Central Publishing, 6 dicembre 2016. URL consultato il 9 dicembre 2017. Ospitato su Google Books.
  5. ^ Miroslaw Kutylowski e Jaideep Vaidya, Computer Security - ESORICS 2014: 19th European Symposium on Research in Computer Security, Wroclaw, Poland, September 7-11, 2014. Proceedings, su books.google.com, Springer, 15 agosto 2014. URL consultato il 9 dicembre 2017. Ospitato su Google Books.
  6. ^ Ben McLannahan, Bitcoin exchange Mt Gox files for bankruptcy protection, in Financial Times, 28 febbraio 2014.
  7. ^ Rachel Abrams, Matthew Goldstein e Hiroko Tabuchi, Erosion of Faith Was Death Knell for Mt. Gox, in The New York Times, 28 febbraio 2014. URL consultato il 23 gennaio 2018.
  8. ^ Mt. Gox abandons rebuilding plans and files for liquidation: WSJ, su Theverge.com. URL consultato il 9 dicembre 2017.
  9. ^ Rachel Abrams e Nathaniel Popper, Trading Site Failure Stirs Ire and Hope for Bitcoin, in The New York Times, 25 febbraio 2014. URL consultato il 23 gennaio 2018.
  10. ^ Kim Nilsson, The missing MtGox bitcoins, su blog.wizsec.jp, 19 aprile 2015. URL consultato il 10 dicembre 2015.
    «Most or all of the missing bitcoins were stolen straight out of the Mt. Gox hot wallet over time, beginning in late 2011»
  11. ^ Nathaniel Popper, Mt. Gox Creditors Seek Trillions Where There Are Only Millions, su Nytimes.com, 25 maggio 2016. URL consultato il 9 dicembre 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]