Mutaz Essa Barshim

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Mutaz Essa Barshim
Mutaz Essa Barshim a Doha nel 2011
Nazionalità Bandiera del Qatar Qatar
Altezza 189 cm
Peso 65 kg
Atletica leggera
Specialità Salto in alto
Società Team Aspire
Record
Alto 2,43 m Record asiatico (2014)
Alto 2,41 m Record asiatico (indoor - 2015)
Carriera
Nazionale
2010-Bandiera del Qatar Qatar
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 1 2 0
Mondiali 3 1 1
Mondiali indoor 1 1 0
Giochi asiatici 3 0 0
Campionati asiatici 1 0 1
Campionati asiatici indoor 5 0 0
Giochi panarabi 1 0 0
Mondiali U20 1 0 0

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 7 ottobre 2023

Mutaz Essa Barshim (Doha, 24 giugno 1991) è un altista qatariota, campione olimpico in carica.

È detentore dei record asiatici della specialità, con la misura di 2,43 m all'aperto (seconda miglior misura di sempre) e 2,41 m al coperto. In carriera è stato tre volte campione del mondo, a Londra 2017, Doha 2019 e Oregon 2022, campione mondiale indoor a Sopot 2014 e campione mondiale juniores nel 2010. Può inoltre vantare tre medaglie olimpiche (l'argento vinto a Londra 2012 e a Rio de Janeiro 2016, l'oro a Tokyo 2020 a pari merito con Gianmarco Tamberi), gli argenti mondiali conquistati a Mosca 2013 e Birmingham 2018 (indoor) e diversi titoli continentali.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Doha da padre qatariota e madre sudanese, ha studiato presso la Aspire Academy for Sports Excellence situata nella Aspire Zone di Doha.[1]

Dal settembre 2009 è allenato da Stanisław Szczyrba e ottiene i suoi primi successi internazionali l'anno successivo. Stabilisce il primato indoor del Qatar con la misura di 2,25 m in febbraio a Göteborg, per poi vincere i Campionati asiatici indoor con la misura di 2,20 m. Viene selezionato per rappresentare il Qatar ai campionati mondiali indoor di Doha, in cui non riesce a superare le qualificazioni con una misura di 2,23 m che gli vale il 14º posto.

La stagione all'aperto vede Barshim vittorioso nei Campionati arabi juniores del Cairo (2,23 m, suo primato personale all'aperto), nei Campionati asiatici juniores di Hanoi, dove ottiene la misura di 2,31 m (record nazionale e primato mondiale stagionale juniores), e nei Giochi asiatici a Canton, con 2,27 m.

2011[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione successiva Barshim vince l'oro ai Campionati asiatici di Kōbe, stabilendo con 2,35 m il nuovo primato nazionale e dei Campionati.[2] Prosegue vincendo l'oro anche ai Giochi mondiali militari di Rio de Janeiro, con una misura di 2,28 m.

Il suo esordio a livello mondiale senior outdoor avviene ai Campionati mondiali di Taegu, dove Barshim supera le qualificazioni per poi concludere al 7º posto in finale, al termine di una gara estremamente equilibrata e tutta giocata sul numero di errori: la misura ottenuta da Barshim (2,32 m), infatti, è la stessa che è valsa al bahamense Trevor Barry la medaglia di bronzo, e a soli 3 cm dalle medaglie d'oro e d'argento, vinte rispettivamente dallo statunitense Jesse Williams e dal russo Aleksej Dmitrik.[3]

2012[modifica | modifica wikitesto]

Ai Campionati asiatici indoor di Hangzhou, Cina, Barshim vince la medaglia d'oro stabilendo un nuovo primato personale (e nazionale) con 2,37 m, che in quel momento era anche la miglior prestazione mondiale indoor.[4]

Ai Giochi olimpici di Londra conquista la medaglia di bronzo con la misura di 2,29 m, a pari merito con il britannico Robert Grabarz e il canadese Derek Drouin.[5] Nell'aprile del 2013, Barshim dichiarerà di soffrire dall'inizio del 2012 per un infortunio alla schiena (frattura da stress alla 5ª vertebra lombare[6]), che l'ha costretto a fermarsi in alcuni periodi della stagione, tra cui quello che ha preceduto le Olimpiadi.

Al meeting Diamond League Athletissima di Losanna del 23 agosto, vince la gara e stabilisce il suo primato personale, eguagliando anche il record asiatico, con la misura di 2,39 m.[7]

2013: oltre quota 2,40 m, argento mondiale[modifica | modifica wikitesto]

La stagione indoor, dopo alcune buone prestazioni (tra cui un 2,37 m a Mosca, che eguaglia il suo primato personale e resterà miglior prestazione indoor dell'anno), si conclude anzitempo per il riacutizzarsi dei dolori alla schiena.

Il 1º giugno 2013 al Prefontaine Classic di Eugene (USA), meeting valido per il circuito Diamond League, Barshim si aggiudica la gara a 2,36 m per minor numero di errori; a quota 2,39 m sono rimasti in tre, e Barshim è l'ultimo a saltare. Gli altri due atleti falliscono i loro tre tentativi, Barshim tiene il suo ultimo per la misura di 2,40 m e riesce a superarla, diventando il primo atleta riuscire nell'impresa dal 5 agosto 2000, quando fu il russo Vjačeslav Voronin a saltare 2,40 m[8]. Con questa misura stabilisce anche il nuovo record asiatico, superando il suo stesso primato di 2,39 m che deteneva in condivisione col cinese Zhu Jianhua.

Visto il suo stato di forma e alla luce di questo exploit, Barshim sembra essere destinato a dominare la stagione, ma le cose cambiano rapidamente sia per il ripresentarsi dei dolori alla schiena, che soprattutto per l'ascesa improvvisa dell'ucraino Bohdan Bondarenko, che nelle settimane successive si prenderà il primato mondiale stagionale con 2,41 m.

Dopo un lungo periodo di pausa forzata, Barshim si ripresenta ancora in precarie condizioni al meeting Diamond League di Londra, l'ultimo prima dei mondiali di Mosca, dove non va oltre un modesto 2,24 m.

Ai Campionati mondiali di atletica di Mosca, però, Barshim si presenta di nuovo in ottime condizioni, e dopo aver superato le qualificazioni, in finale sale fino a 2,38 m, commettendo un solo errore durante il percorso. Insieme a lui, alla quota di 2,41 m (mai saltata prima nelle precedenti edizioni di questa competizione), sono ancora in gara Drouin e Bondarenko. Il primo, dopo aver già stabilito il primato personale e nazionale con 2,38 m, fallisce i suoi tre tentativi. Barshim, al momento primo in classifica, ha già commesso il suo primo errore quando Bondarenko prende in mano la gara superando la quota al secondo tentativo. A questo punto Barshim si gioca il tutto per tutto e porta l'asticella a 2,44 m, ma non riesce a superarla e deve così accontentarsi dell'argento[9].

2014: nuovi primati personali e il primo oro mondiale (indoor)[modifica | modifica wikitesto]

Il 2014 inizia bene per Barshim: si aggiudica infatti il suo terzo oro ai Campionati asiatici indoor di Hangzhou, con la misura di 2,36 m[10]. All'appuntamento clou dei mondiali indoor di Sopot, Polonia, tuttavia, non si presenta come favorito, in quanto ancor meglio di lui ha saltato il russo Uchov, che nei sette meeting in cui ha gareggiato prima dell'appuntamento mondiale ha dimostrato una forma eccezionale, vincendo tutte le gare e arrivando sino a 2,42 m, a un solo centimetro dal record del mondo indoor di Sotomayor, che resiste da oltre 20 anni.[11]

Le fasi iniziali della gara non riservano sorprese, ed entrambi gli atleti superano le prime misure con facilità. Ma mentre Barshim continua a saltare ogni misura, Ukhov decide di passare alcune quote, e si presenta a 2,38 m in terza posizione, preceduto da Barshim (nessun errore) e dall'ucraino Andrij Procenko, entrambi con 2,36 m (primato personale per l'ucraino). Barshim supera anche 2,38 m al primo tentativo (nuovo record asiatico indoor), mentre Uchov ci riesce solo al terzo. Gli altri concorrenti falliscono la quota. I due quindi si giocano l'oro a 2,40 m, con Ukhov costretto a superare l'asticella per passare in prima posizione, a causa del maggior numero di errori. Ma nessuno dei due riuscirà nell'impresa, e così Barshim si laurea per la prima volta campione del mondo indoor[12].

Al meeting Golden Gala di Roma del 5 giugno, valido per il circuito Diamond League, si aggiudica la gara e ritocca il suo primato personale (nonché il record asiatico) portandolo a 2,41 m[13].

Al meeting di New York del 14 giugno, valido per il circuito Diamond League, arriva secondo pur stabilendo un nuovo primato personale (e asiatico) con 2,42 m. Vince la gara l'ucraino Bondarenko, anch'egli con 2,42 m; entrambi gli atleti falliscono tre tentativi alla quota di 2,46 m che varrebbe il record mondiale, oltre alla vittoria. Con questa prestazione divengono detentori insieme allo svedese Patrik Sjöberg della seconda miglior prestazione di tutti i tempi nel salto in alto, dietro al record mondiale di 2,45 m di Javier Sotomayor. Si tratta della prima gara nella storia in cui due atleti riescono a saltare 2,40 m o meglio[14].

Il 5 settembre, Barshim migliora ulteriormente il record asiatico superando la quota di 2,43 m al meeting di Bruxelles, ultima tappa della Diamond League 2014[15]. Questa misura gli vale la gara e il primo posto nella Diamond Race[16] (classifica a punti del circuito Diamond League), e rappresenta la seconda miglior prestazione di sempre, oltre ovviamente al primato mondiale stagionale.

Chiude la stagione con la medaglia d'oro ai Giochi asiatici di Incheon (Corea del Sud), con la misura di 2,35 m[17].

2015: stagione di transizione[modifica | modifica wikitesto]

l 4 gennaio 2015 a Banská Bystrica (Slovacchia), nel primo meeting della sua stagione al coperto, Barshim porta il suo primato personale e asiatico indoor alla misura di 2,40 m.[18] Il 18 febbraio ad Athlone (Irlanda), si migliora ulteriormente salendo fino a 2,41 m.[19]

La stagione outdoor inizia con le vittorie ai meeting Diamond League di Shanghai (2,38 m)[20] e Eugene (2,41 m)[21]. Ai Campionati asiatici di Wuhan (Cina) si presenta come l'indiscusso favorito, ma sotto una pioggia battente non riesce ad andare oltre i 2,20 m, ottenendo soltanto la medaglia di bronzo[22].

Questo episodio non si rivelerà isolato, e la stagione di Barshim prosegue sotto tono rispetto alle aspettative, con risultati ben lontani dalle quote a cui aveva ormai abituato. All'appuntamento più importante, quello dei Campionati Mondiali di Pechino, non riesce così ad andare oltre il 4º posto, con una misura di 2,33 m che è la stessa dei tre medagliati, i quali però ci sono arrivati senza errori alle misure precedenti.[23]

2016: argento olimpico[modifica | modifica wikitesto]

In una stagione indoor dominata dall'italiano Gianmarco Tamberi, Barshim fatica ancora a ritrovare la forma migliore. Si impone comunque nei Campionati asiatici indoor, disputati nella sua città natale, con la misura di 2,35 m.[24] Non trova invece la medaglia ai Campionati mondiali indoor di Portland, dove si classifica al quarto posto con la misura di 2,29 m, accusando crampi durante la gara.[25] Termina la stagione indoor con una miglior misura di 2,36 m.

La stagione all'aperto comincia in sordina per il qatariota, con risultati sottotono nelle prime uscite di Doha e Roma. Il primo buon risultato arriva a Birmingham, con la vittoria e la misura di 2,37 m[26], e ancora meglio fa pochi giorni dopo a Opole (Polonia), con un primato stagionale di 2,40 m che sembra riproporlo come il favorito per l'oro olimpico[27]. Ma il suo stato di forma continua a essere altalenante, e avvicinandosi all'appuntamento di Rio de Janeiro arrivano anche risultati meno incoraggianti; ciò nonostante, anche grazie all'assenza dell'italiano Gianmarco Tamberi, forse l'atleta più in forma, che si infortuna proprio all'ultima gara pre-olimpica, la corsa alle medaglie sembra aperta a qualsiasi risultato. Barshim disputa una gara eccellente, superando le prime cinque misure affrontate tutte al primo tentativo, raggiungendo quota 2,36 m. Meglio di lui però fa il canadese Drouin, già campione del mondo 2015 e che si conferma uomo da grandi occasioni: prosegue infatti il suo percorso netto fino a 2,38 m, misura che nessun altro atleta riesce a superare. Per Barshim è comunque un'ottima medaglia d'argento al termine di una stagione difficile.

2017: oro mondiale all'aperto e atleta dell'anno IAAF[modifica | modifica wikitesto]

La stagione indoor non presenta appuntamenti di rilievo, e Barshim la dedica a un attento allenamento per preparare al meglio le competizioni all'aperto che culmineranno con i Campionati Mondiali di Londra.

Sin dai primi meeting questa strategia sembra dare buoni frutti, e in un contesto di avversari non particolarmente competitivi a causa di infortuni o cali di forma, Barshim resta imbattuto per 6 gare, con i successi più rilevanti nei meeting di Doha (2,36 m)[28] e Oslo (2,38 m).[29] Favoritissimo per la medaglia d'oro londinese, Barshim non delude le attese e si aggiudica la gara senza errori fino a 2,35 m, quota troppo elevata per i suoi avversari. È il suo primo grande successo all'aperto, dopo numerosi piazzamenti sul podio.[30] Confermando il suo stato di forma, prosegue con il primato stagionale di 2,40 m stabilito al meeting Diamond League di Birmingham (è la decima volta in carriera che supera la quota di 2,40 m, e diventa il primo atleta a riuscirci per 5 stagioni consecutive)[31], e conclude l'anno con l'ennesimo successo alla finale Diamond League di Zurigo, restando così imbattuto per l'intera stagione.[32] Grazie a questi risultati viene per la prima volta insignito del titolo di atleta mondiale dell'anno dalla IAAF[33].

2018: argento mondiale indoor e nuovo infortunio[modifica | modifica wikitesto]

Barshim si aggiudica per la quinta volta i campionati asiatici indoor, facendo gara pressoché solitaria fino a 2,38 m (il secondo classificato ha registrato una miglior misura di 2,15 m). Ai Campionati mondiali indoor di Birmingham (Regno Unito) si classifica secondo con 2,33 m,[34] dietro l'astro nascente russo Danil Lysenko. Quest'ultimo era tra gli atleti neutrali autorizzati (la federazione russa è sotto squalifica per uno scandalo doping), ma durante la stagione perderà tale status non rendendosi reperibile per dei test antidoping fuori competizione[35], e non potrà così disputare i Campionati europei di Berlino.

Al meeting inaugurale della Diamond League, l'appuntamento di casa a Doha, Barshim fa registrare il primato stagionale con 2,40 m (verrà poi eguagliato da Lysenko, prima della squalifica di cui sopra), portando a 6 il record di stagioni consecutive oltre tale quota.[36] Dopo un'altra vittoria alla Diamond League di Oslo (2,36 m)[37] si presenta al meeting Gyulai Memorial di Albareale (Székesfehérvár), Ungheria. Vince la gara superando ancora i 2,40 m, e porta l'asticella a 2,46 m per un nuovo assalto al record mondiale: il primo dei tre tentativi è talmente vicino al successo che Barshim stava già esultando dopo l'atterraggio sul materasso, beffato poi dall'asticella che ha deciso di cadere dopo una lunga oscillazione sui ritti. I restanti due tentativi non saranno altrettanto validi, e con l'ultimo salto l'atleta qatariota si procura un infortunio alla caviglia, che lo terrà fuori dalle competizioni per tutto il resto della stagione.[38]

2019: secondo titolo mondiale[modifica | modifica wikitesto]

L'infortunio di luglio 2018 si rivela molto più serio del previsto. Il lento recupero, che gli ha fatto saltare l'intera stagione indoor e gareggiare solo tre volte all'aperto con una miglior misura di appena 2,27 m, non sembra promettere bene per l'appuntamento più atteso da Barshim e dai suoi compatrioti e tifosi: i Campionati mondiali di Doha (Qatar). Già dalle qualificazioni, tuttavia, l'idolo di casa fa un'ottima impressione, lasciando intuire una ritrovata condizione. Sono inoltre assenti, per varie ragioni, molti degli avversari più accreditati per il titolo. La finale inizia come meglio non potrebbe, con tutti salti validi fino a 2,30 m. Non è tuttavia il solo ad ottenere questo risultato: insieme a lui restano senza errori anche Mikhail Akimenko (Ucraina) e Ilya Ivanyuk (Russia, atleta neutrale autorizzato). A 2,33 m Akimenko supera di nuovo l'asticella al primo tentativo, mentre Barshim inanella due errori. Sospinto dal tifo casalingo, ritrova il ritmo e realizza 2,33 m, 2,35 m e 2,37 m senza più sbagliare. Akimenko e Ivanyuk proseguono il loro percorso fino a 2,35 m, ma lo step successivo è per entrambi il capolinea, e Barshim corona il suo sogno di vincere la medaglia d'oro di fronte al pubblico di casa.[39]

2021-2023: oro olimpico ed altre due medaglie mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º agosto 2021, ai Giochi olimpici di Tokyo, Barshim vince la medaglia d'oro a pari merito con Gianmarco Tamberi, con la misura di 2,37 m. Conclusa la gara con una serie di risultati identici, il giudice ha avvicinato i due saltatori spiegando che potevano proseguire la finale con uno spareggio, ma su richiesta di Barshim ("Can we have two golds?") i due concordano per una vittoria ex aequo.[40]

Nel 2022 conquista il suo terzo titolo mondiale, saltando la misura di 2,37 m (primato mondiale stagionale) ai mondiali di Eugene; l'anno successivo, invece, arriva terzo alla rassegna iridata di Budapest arrivando a 2,33 m: in tal modo conquista la sua prima medaglia di bronzo nella competizione.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
2010 Asiatici indoor Bandiera dell'Iran Teheran Salto in alto   Oro 2,20 m
Mondiali indoor Bandiera del Qatar Doha Salto in alto 14º 2,23 m
Asiatici U20 Bandiera del Vietnam Hanoi Salto in alto   Oro 2,31 m Record nazionale Miglior prestazione mondiale stagionale under 20
Mondiali U20 Bandiera del Canada Moncton Salto in alto   Oro 2,30 m
Giochi asiatici Bandiera della Cina Canton Salto in alto   Oro 2,27 m
2011 Campionati asiatici Bandiera del Giappone Kōbe Salto in alto   Oro 2,35 m Record nazionale Record dei campionati
Mondiali Bandiera della Corea del Sud Taegu Salto in alto 2,32 m
Giochi panarabi Bandiera del Qatar Doha Salto in alto   Oro 2,30 m
2012 Asiatici indoor Bandiera della Cina Hangzhou Salto in alto   Oro 2,37 m Record asiatico
Mondiali indoor Bandiera della Turchia Istanbul Salto in alto 2,28 m
Giochi olimpici Bandiera del Regno Unito Londra Salto in alto   Argento 2,29 m
2013 Mondiali Bandiera della Russia Mosca Salto in alto   Argento 2,38 m
2014 Asiatici indoor Bandiera della Cina Hangzhou Salto in alto   Oro 2,36 m
Mondiali indoor Bandiera della Polonia Sopot Salto in alto   Oro 2,38 m Record asiatico
Giochi asiatici Bandiera della Corea del Sud Incheon Salto in alto   Oro 2,35 m Record dei Giochi
2015 Campionati asiatici Bandiera della Cina Wuhan Salto in alto   Bronzo 2,20 m
Mondiali Bandiera della Cina Pechino Salto in alto 2,33 m
2016 Asiatici indoor Bandiera del Qatar Doha Salto in alto   Oro 2,35 m
Mondiali indoor Bandiera degli Stati Uniti Portland Salto in alto 2,29 m
Giochi olimpici Bandiera del Brasile Rio de Janeiro Salto in alto   Argento 2,36 m
2017 Mondiali Bandiera del Regno Unito Londra Salto in alto   Oro 2,35 m
2018 Asiatici indoor Bandiera dell'Iran Teheran Salto in alto   Oro 2,38 m Record dei campionati
Mondiali indoor Bandiera del Regno Unito Birmingham Salto in alto   Argento 2,33 m
2019 Mondiali Bandiera del Qatar Doha Salto in alto   Oro 2,37 m Miglior prestazione mondiale stagionale
2021 Giochi olimpici Bandiera del Giappone Tokyo Salto in alto   Oro 2,37 m Miglior prestazione personale stagionale
2022 Mondiali Bandiera degli Stati Uniti Eugene Salto in alto   Oro 2,37 m Miglior prestazione mondiale stagionale
2023 Mondiali Bandiera dell'Ungheria Budapest Salto in alto   Bronzo 2,33 m
Giochi asiatici Bandiera della Cina Hangzhou Salto in alto   Oro 2,35 m Record dei Giochi

Altre competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

2014
2015
  • Vincitore della Diamond League nella specialità del salto in alto (20 punti)
2017

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ repubblica.it, la Repubblica, 24 novembre 2017, https://www.repubblica.it/sport/2017/11/24/news/atletica_il_nuovo_mister_volare_viene_da_qatar-300942838/.
  2. ^ Campionati asiatici 2011 - Salto in alto maschile (PDF), su jaaf.or.jp, JAAF.
  3. ^ (EN) High Jump Result - 13th IAAF World Championships in Athletics, su iaaf.org, IAAF, 1º settembre 2011. URL consultato il 9 febbraio 2015.
  4. ^ (EN) Results of Hangzhou Asian Indoor Championships, su all-athletics.com, 19 febbraio 2012. URL consultato il 9 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2015).
  5. ^ (EN) London 2012 - Event Report - Men's High Jump Final, su worldathletics.org, 7 agosto 2012. URL consultato il 9 febbraio 2015.
  6. ^ (EN) Barshim's back story, su spikes.worldathletics.org, 8 marzo 2014. URL consultato il 9 febbraio 2015.
  7. ^ (EN) David Martin, Bolt shines yet again in Lausanne, su worldathletics.org, 23 agosto 2012. URL consultato il 9 febbraio 2015.
  8. ^ (EN) Paul Gains, Barshim scales Asian record 2.40m in Eugene,10 world leads - IAAF Diamond League, su iaaf.org, IAAF, 2 giugno 2013. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  9. ^ (EN) Phil Minshull, Report: Men's High Jump final – Moscow 2013, su iaaf.org, IAAF, 15 agosto 2013. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  10. ^ (EN) Mirko Jalava, Barshim over 2.36m at the Asian Indoor Championships, su iaaf.org, IAAF, 16 febbraio 2014. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  11. ^ (EN) Phil Minshull, Ukhov's stock continues to rise as the Russian jumps 2.42m in Prague, su iaaf.org, IAAF, 25 febbraio 2014. URL consultato il 19 febbraio 2015.
  12. ^ (EN) Simon Turnbull, Report: men’s high jump final – Sopot 2014, su iaaf.org, IAAF, 9 marzo 2014. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  13. ^ (EN) Phil Minshull, Barshim soars not shimmies over the bars in Rome – IAAF Diamond League, su iaaf.org, IAAF, 5 giugno 2014. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  14. ^ (EN) Joe Battaglia, Bondarenko and Barshim both clear 2.42m in New York – IAAF Diamond League, su iaaf.org, IAAF, 15 giugno 2014. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  15. ^ (EN) Jon Mulkeen, Barshim beats Bondarenko in Brussels with Asian high jump record – IAAF Diamond League, su iaaf.org, IAAF, 5 settembre 2014. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  16. ^ (EN) IAAF Diamond League, High Jump Men, su diamondleague.com, IAAF. URL consultato l'8 settembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2014).
  17. ^ (EN) Phil Minshull, Barshim battles tiredness but still triumphs with Asian Games record in Inchon, su iaaf.org, IAAF, 29 settembre 2014. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  18. ^ (EN) Phil Minshull, Barshim jumps Asian record 2.40m in Banska Bystrica, su iaaf.org, IAAF, 4 febbraio 2015. URL consultato il 9 febbraio 2015.
  19. ^ (EN) Jon Mulkeen, Barshim improves Asian indoor high jump record to 2.41m in Athlone, su iaaf.org, IAAF, 18 febbraio 2015. URL consultato il 19 febbraio 2015.
  20. ^ IAAF: Barshim beats Bondarenko in Shanghai in first clash of 2015 – IAAF Diamond League | iaaf.org, su iaaf.org. URL consultato l'8 giugno 2015.
  21. ^ IAAF: Barshim soars, sprinters fly in Eugene – IAAF Diamond League | iaaf.org, su iaaf.org. URL consultato l'8 giugno 2015.
  22. ^ AAA, China remains on top in Asia- 21st Asian Athletics Championship concludes in Wuhan, su athleticsasia.org. URL consultato l'8 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2015).
  23. ^ IAAF: Report: men's high jump final – IAAF World Championships, Beijing 2015 | iaaf.org, su iaaf.org. URL consultato il 24 settembre 2015.
  24. ^ IAAF: Records tumble on first day of Asian Indoor Championships| News | iaaf.org, su iaaf.org. URL consultato il 15 luglio 2016.
  25. ^ IAAF: Report: men's high jump – IAAF World Indoor Championships Portland 2016| News | iaaf.org, su iaaf.org. URL consultato il 15 luglio 2016.
  26. ^ IAAF: Barshim bounces back in Birmingham, Ibarguen's winning streak ends – IAAF Diamond League| News | iaaf.org, su iaaf.org. URL consultato il 5 settembre 2017.
  27. ^ IAAF: Barshim soars over 2.40m world lead in Opole| News | iaaf.org, su iaaf.org. URL consultato il 5 settembre 2017.
  28. ^ IAAF: Kiyeng prevails in fierce steeplechase showdown in Doha – IAAF Diamond League| News | iaaf.org, su iaaf.org. URL consultato il 5 settembre 2017.
  29. ^ IAAF: Barshim breaks Sotomayor’s meeting record with 2.38m in Oslo – IAAF Diamond League| News | iaaf.org, su iaaf.org. URL consultato il 5 settembre 2017.
  30. ^ IAAF: Report: men's high jump final – IAAF World Championships London 2017, su iaaf.org. URL consultato il 5 settembre 2017.
  31. ^ IAAF: Barshim bounds over world-leading 2.40m in Birmingham – IAAF Diamond League, su iaaf.org. URL consultato il 5 settembre 2017.
  32. ^ IAAF: Jebet threatens world steeplechase record in Zurich - IAAF Diamond League, su iaaf.org. URL consultato il 5 settembre 2017.
  33. ^ With Athlete of the Year honour, Barshim's rise continues, su iaaf.org. URL consultato il 5 gennaio 2019.
  34. ^ Report: men's high jump - IAAF World Indoor Championships Birmingham 2018| News | iaaf.org, su www.iaaf.org. URL consultato il 5 gennaio 2019.
  35. ^ Danil Lysenko escluso dalla IAAF: non ha rispettato regole sul doping, niente Europei, su Eurosport, 4 agosto 2018. URL consultato il 5 gennaio 2019.
  36. ^ World leads for Perkovic, Barshim and Pichardo in Doha - IAAF Diamond League| News | iaaf.org, su www.iaaf.org. URL consultato il 5 gennaio 2019.
  37. ^ Samba’s momentum continues in Oslo – IAAF Diamond League| News | iaaf.org, su www.iaaf.org. URL consultato il 5 gennaio 2019.
  38. ^ Shubenkov scorches to 12.92 world lead at Gyulai Memorial, near-miss for Barshim at 2.46m world record| News | iaaf.org, su www.iaaf.org. URL consultato il 5 gennaio 2019.
  39. ^ (EN) Report: men's high jump - IAAF World Athletics Championships Doha 2019, su iaaf.org, 4 ottobre 2019. URL consultato l'8 ottobre 2019.
  40. ^ «Possiamo avere due ori?», su ilpost.it, 2 agosto 2021. URL consultato il 2 agosto 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]