Moshe Sharett
Moshe Sharett משה שרת | |
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Primo ministro di Israele | |
Durata mandato | 26 gennaio 1954 – 3 novembre 1955 |
Predecessore | David Ben Gurion |
Successore | David Ben Gurion |
Dati generali | |
Partito politico | Mapai |
Università | Università di Istanbul |
Firma | ![]() |
Moshe Sharett (in ebraico משה שרת; Cherson, 15 ottobre 1894 – Gerusalemme, 7 luglio 1965) è stato un politico israeliano, membro del Mapai, Ministro degli Esteri dal 1949 al 1955 e Primo ministro di Israele dal 1953 al 1955.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nato col nome di Moshe Shertok, nel 1908 all'età di quattordici anni emigrò nell'allora Palestina ottomana. La sua famiglia fu tra le fondatrici di Tel Aviv. Profondo conoscitore della cultura e della lingua araba è stato membro dell'Histadrut, il potente sindacato israeliano e dal 1933 al 1938 guidò i negoziati tra il governo britannico, che amministrava la Palestina su mandato della Società delle Nazioni, e l'Agenzia Ebraica.
Incoraggiò Orde Charles Wingate, alto ufficiale dell'esercito britannico, a fondare un corpo paramilitare ebraico che inizialmente prese il nome di squadra d'azione notturna ed in seguito divenne famosa con il nome di Palmach. In seguito i rapporti tra Sharett e Wingate divennero più tesi. Nel primo governo sorto dopo la nascita dello Stato di Israele ricoprì l'incarico di Ministro degli esteri. Nel 1953, quando il premier David Ben-Gurion decise di ritirarsi, divenne primo ministro continuando a mantenere la carica di ministro degli esteri.
Il suo governo fu ammantato da un alone di provvisorietà che ne minò l'autorevolezza e il prestigio, in quanto tutti gli alti dirigenti del Mapai e gli alti ufficiali dell'esercito continuarono a considerare Ben Gurion il loro leader. Quando il 2 novembre del 1955 Ben Gurion tornò ad essere primo ministro confermò a Sharett l'incarico di ministro degli Esteri. Tuttavia i rapporti tra i due leader si erano irrimediabilmente deteriorati e pochi mesi dopo durante una riunione del consiglio dei ministri David Ben–Gurion gli disse: "Sono arrivato alla conclusione che la tua presenza al posto di ministro degli Esteri non è più vantaggiosa per gli interessi dello Stato".
Tale episodio rappresentò la fine della sua carriera politica. Moshe Sharett scrisse inoltre i Diari che grazie a Livia Rokach, un'israeliana ex sionista, figlia di Israel Rokach, ministro dell'Interno di Israele nel governo di Sharett[1] vennero pubblicati ne "Israel's Sacred Terrorism: A Study Based on Moshe Sharett's Personal Diary and Other Documents"[2][3]. Moshe Sharett dichiara «Non sono gli arabi a voler buttare a mare gli ebrei ma è Israele che provoca volutamente incidenti per poter effettuare violente rappresaglie e spingere sempre più fuori i palestinesi»[4][5].
La linea politica[modifica | modifica wikitesto]
Prima della nascita dello Stato di Israele Sharett fu un protagonista della lotta che portò alla sua fondazione. Dopo la guerra di indipendenza egli fu non a torto considerato una "colomba" all'interno del suo partito e cercò di frenare l'irruenza e la spregiudicatezza politica dell'allora "falco" Ben Gurion per far affermare una politica che tenesse conto delle sensibilità arabe e internazionali.
Per questo motivo all'epoca si trovò in minoranza all'interno della stessa sinistra israeliana. Oggi possiamo dire che gli ideali di Sharett ispirano il movimento pacifista israeliano.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Essi Vivono
- ^ ISRAEL'S SACRED TERRORISM: Contents and Foreword
- ^ Amazon.com: Israel's Sacred Terrorism: A Study Based on Moshe Sharett's Personal Diary and Other Documents (Aaug Information Paper Series) (9780937694701): Livia Rokach: Books
- ^ Israele uno stato razzista - Sito Internet di Mario Moncada di Monforte, su moncadadimonfortemario.it. URL consultato il 3 agosto 2010 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2014).
- ^ Metaforum.it > La storia dei diari di Moshe Sharett
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Moshe Sharett
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Moshe Sharett, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Moshe Sharett, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Moshe Sharett, su Find a Grave.
- (EN) Opere di Moshe Sharett, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 30880 · ISNI (EN) 0000 0000 8078 7640 · LCCN (EN) n80121163 · GND (DE) 119376113 · BNF (FR) cb12056019b (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n80121163 |
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