Monumenti e luoghi d'interesse di Tocco da Casauria

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Voce principale: Tocco da Casauria.
Alcuni dei monumenti di Tocco da Casauria, in ordine: chiesa di San Domenico, Porta della Croce, chiesa di Sant'Eustachio Martire, Castello Caracciolo e Torre dell'Orologio

La seguente pagina contiene i monumenti e luoghi d'interesse di Tocco da Casauria, comune abruzzese in Provincia di Pescara.

Il paese di Tocco da Casauria possiede vari monumenti di interesse che testimoniano la sua storia pluricentenaria, da quelli con origini medioevali[nota 1] come il Castello Caracciolo, la Chiesa di Sant'Eustachio Martire e il convento dell'Osservanza, a quelli più recenti di età moderna e contemporanea come la chiesa di Sant'Antonio da Padova ai cappuccini e il Palazzo Toro.

Oltre alle chiese e ai palazzi storici, ci sono anche diversi anche i monumenti di tipo celebrativo e commemorativo. Ma al di là dei monumenti di interesse storico-culturale, vi è anche la zona di interesse naturalistico della riserva naturale Monte Rotondo, area naturale protetta inserita all'interno del parco nazionale della Maiella in cui rientra anche il territorio comunale di Tocco.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Case di individui illustri[modifica | modifica wikitesto]

Casa di Annibale de Gasparis
Casa di Annibale de Gasparis, targa
Casa di Domenico Mascitti, targa
Zona della casa di Domenico Stromei, targa
Luogo natale di Gennaro Manna, targa
Casa di Maria Lanza (madre di Mario Lanza), targa
Casa Michetti
Casa Michetti, targa

In paese sono presenti diverse case (alcune delle quali storiche) legate a individui particolarmente illustri che sono nati o vissuti a Tocco. Dopo la loro morte, nel tempo alcune di queste case sono state contrassegnate da targhe in loro memoria. Esse sono:

  • Casa di Annibale de Gasparis: casa in cui ha vissuto l'astronomo, matematico e politico abruzzese Annibale de Gasparis. È situata in Via Domenico Mascitti.
  • Casa di Domenico Mascitti: casa in cui ha vissuto il pittore toccolano Domenico Mascitti. È situata al Vico 8 di Via XX Settembre.
  • Luogo dell'abitazione di Domenico Stromei: zona in cui era presente la casa del poeta toccolano Domenico Stromei. La targa è situata in Via Minzoni.
  • Luogo natale di Gennaro Manna: zona in cui è nato il poeta toccolano Gennaro Manna. La targa è situata in Via Minzoni.
  • Casa di Maria Lanza: casa in cui ha vissuto Maria Lanza, madre del cantante ed attore statunitense Mario Lanza. È situata in Via Napoli.
  • Casa Michetti: casa natale di Francesco Paolo Michetti[1][2], fu trasformata in museo nel 1954[3].

Fontane storiche[modifica | modifica wikitesto]

Fontana di Piazza Carlo da Tocco
Fontana di Piazza Carlo da Tocco, dettaglio
Fontana di Rovetone, dettaglio
Fonte Castello


  • Fontana dei Francoli: fatta in pietra, risale al XV secolo. È situata nella frazione dei Francoli[4].
  • Fontana delle quattro cannelle: è affacciata sulla Strada statale 5 Via Valeria Tiburtina nella frazione di Rovetone. Risale al 1812.
  • Fontana di Largo E. Berlinguer: fatta in metallo, è situata in Largo Enrico Berlinguer.
  • Fontana di Piazza Carlo da Tocco: fatta di ghisa, fu acquistata dall'amministrazione comunale da fabbriche di Terni e venne installata nel 1884. È situata in Piazza Carlo da Tocco[5].
  • Fontana di Rovetone: risalente al XV secolo, fu restaurata nel 1580. È situata in una zona rurale della frazione di Rovetone raggiunta da una strada rurale collegata alla "Traversa Valeria" che va dalla Chiesa di San Rocco alla Strada statale 5 Via Valeria Tiburtina[6].
  • Fonte castello: fatta in pietra nel 1864, è situata sulla Strada Provinciale 67 all'entrata del paese.
  • Fonte Valerio: è fatta in pietra e fu restaurata nel 1808. È situata sulla "Traversa Valeria" che nella frazione di Rovetone collega la Chiesa di San Rocco alla Strada statale 5 Via Valeria Tiburtina.

Monumenti celebrativi[modifica | modifica wikitesto]

Monumento ai Caduti
Monumento al donatore
Monumento all'artigiano

Vi sono diversi monumenti celebrativi. Essi sono:

  • Monumento ai caduti: opera in bronzo dello scultore di Perugia Torquato Tamagnini, fu eretto nel 1923. È situato in Largo Enrico Berlinguer[7][8][9].
  • Monumento al 150º anniversario dell'Unità d'Italia: stele in pietra bianca della Maiella inaugurata nel 2011 davanti alla Scuola Francesco Filomusi Guelfi[10], è oggi situata in Villa Michetti.
  • Monumento al donatore: inaugurato nel 2013 per celebrare il trentennio della locale sezione cittadina dell'Associazione Volontari Italiani del Sangue[11][12]. È situato in Villa Michetti.
  • Monumento all'artigiano: opera in metallo del toccolano Francesco Sonsini. È situato nella zona della Villa Michetti[13].

Palazzi storici[modifica | modifica wikitesto]

A Tocco ci sono vari palazzi storici legati a famiglie nobili o borghesi che hanno fatto parte della storia del paese. Essi sono:

Palazzo Angelantoni
Palazo Bonanni
Palazzo Mattucci
Palazzo Scamolla-Filomusi
Palazzo Scamolla-Filomusi, targa in memoria di F. F. Guelfi
Palazzo Toro, facciata anteriore
Palazzo Toro, facciata posteriore


  • Palazzo Angelantoni: è situato tra Via Francesco Paolo Michetti Vico II e Via Cavour.
  • Palazzo Bonanni: è situato accanto l'ex convento di San Domenico (poi divenuto municipio del paese) in Via Municipio.
  • Palazzo Mattucci: è situato vicino Piazza Carlo da Tocco, affacciato su Via Caserma Vecchia e Via Municipio Vico I.
  • Palazzo Scamolla-Filomusi: è situato in Via Francesco Filomusi Guelfi, fu la residenza natale del giurista e senatore toccolano Francesco Filomusi Guelfi, natovi nel 1842.
  • Palazzo Toro: Situato sul Corso Garibaldi[14], fu fatto erigere intorno alla metà dell'Ottocento e completato nel 1870 come abitazione per la famiglia Toro e come fabbrica per produrre il liquore centerbe[15]. L'edificio è a pianta rettangolare ed è composto da due piani[14]. Le sale furono affrescate dal pittore toccolano Francesco Paolo Michetti in stile ottocentesco napoletano[16][17].

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Municipio storico
Porta della croce, lato esterno
Porta della croce, lato interno
Scuola Francesco Filomusi Guelfi
Torre dell'orologio


  • Municipio storico: costruito nel XIV secolo assieme alla chiesa di San Francesco, subì varie distruzioni e ricostruzioni nella storia per via dei danni causati dai terremoti[18]. Dopo le soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi dei primi anni del XIX secolo, fu trasformato in caserma militare[19] e nel 1814 sede del municipio[20]. Il terremoto del 2009 lo ha reso inagibile[21]. È situato in Via Municipio.
  • Porta della croce: risalente al XIV secolo, era una delle zone d'accesso al paese medioevale. È situata in Via Rovetone.
  • Scuola Francesco Filomusi Guelfi: costruita negli anni '30 durante il regime fascista con lo stile dell'epoca, è stato il primo edificio scolastico del paese. È situata in Piazza Domenico Stromei[22].
  • Torre dell'orologio: torre civica con campane e orologio, risale al tardo medioevo. È situata in Via Orologio[23][24].

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa della Madonna degli Angeli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa della Madonna degli Angeli (Tocco da Casauria).
Chiesa della Madonna degli Angeli

È situata sull'odierna Via Madonna degli Angeli, vicino il bivio tra la Strada statale 5 Via Tiburtina Valeria e la strada e Torre de' Passeri[25]. La struttura è a muro portante ed all'interno è a pianta rettangolare con impianto ad aula[26][27]. La struttura della chiesa è a muro portante ed all'interno è a pianta rettangolare con impianto ad aula. Sulla facciata anteriore vi è la porta d'ingresso, due finestre rettangolari laterali ai suoi lati (una a destra ed una a sinistra) ed una terza finestra (di dimensioni minori) soprastante la porta. Di fronte la facciata anteriore è presente un portico con volta a botte lunettata. Il tetto è a due falde, ed al centro di esso è presente un campanile a vela[28].

Chiesa della Madonna delle Grazie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa della Madonna delle Grazie (Tocco da Casauria).
Chiesa della Madonna delle Grazie

Inizialmente costruita come oratorio fuori dalle mura del paese, per ospitare i domenicani[29], fu poi convertito in chiesa fra la seconda metà del '400 e gli inizi del '500. Essa fu dedicata alla Madonna delle Grazie; il suo preciso periodo di fondazione è incerto, e si fa risalire tra il XV e il XVI secolo[30][31].

All'esterno la chiesa dispone di un piccolo campanile con una sola cella campanaria lungo il lato sinistro. La facciata principale è composta da un portale (con architrave e rosone) che risale al 1605[32]. Tutti e tre gli elementi sono composti da pietra bianca. Vi sono anche 2 lesene (posizionate una alla destra ed una alla sinistra del portale) bianche. Sull'architrave sono presenti tre stemmi ovaliformi del XVII secolo[32][33][34][35]. A sinistra è presente la più antica testimonianza dello stemma comunalei[35]. Al centro è presente uno stemma coronato recitante la sigla AGP che potrebbe indicare l'acronimo (spesso usato per stemmi religiosi) delle parole Ave Gratia Plena[34]. A destra è presente uno stemma raffigurante un cervo con una croce latina sulla testa[33].

Chiesa di San Domenico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Domenico (Tocco da Casauria).
Chiesa di San Domenico

Situata in via San Domenico e affacciata su via Ramai, fu costruita inizialmente nel 1317 dedicata a San Francesco insieme ad un convento e gestita dai francescani[36]. Successivamente fu chiusa nel 1653 con una bolla di Papa Innocenzo X per poi venire distrutta dal terremoto del 1706. Il terremoto distrusse anche la chiesa di Santa Maria della Pace in cui risiedevano domenicani e loro decisero però di ricostruire la chiesa di San Francesco e quando vi si stabilirono la dedicarono a san Domenico di Guzmán[18].

La struttura è a croce latina con una sola navata centrale e con atrio, transetto, crociera e coro. Al suo centro è presente una cupola. Nella chiesa sono presenti una sagrestia, una cappella ed una stanza oggi adibita a museo. L'originaria struttura trecentesca era adiacente ad un convento non più esistente e conserva ancora diversi elementi dell'originaria struttura medioevale. Al suo interno vi sono nove altari decorati con tele, statue di putti ed angeli e altre decorazioni.

Chiesa di San Rocco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Rocco (Tocco da Casauria).
Chiesa di San Rocco

Situata in Via Rovetone, è dedicata San Rocco di Montpellier e risale al 1610[37][38].

L'edificio è stato costruito in tufo con pianta rettangolare ad aula[37]. Le facciate anteriore e destra sono intonacate e dipinte in bianco, mentre le altre sono in tufo scoperto. Sulla facciata anteriore sono presenti 4 finestre, due rettangolari laterali alla porta d'ingresso (una a destra ed una a sinistra), una che fa da rosone sopra l'ingresso, ed un'altra rettangolare sopra al rosone. In cima al tetto è presente un campanile.

L'interno ha un altare, diversi affreschi e la struttura è costituita da una volta a botte[37].

Chiesa di Sant’Antonio[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Sant'Antonio

Situata sulla Strada Provinciale 67, la chiesa è attaccata al cimitero cittadino. Dedicata a Sant'Antonio, è da non confonderla con l'omonima chiesa presente in paese nel convento dei cappuccini.

Risale al XVII secolo.

Chiesa di Sant'Eustachio Martire[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Sant'Eustachio Martire.
Chiesa di Sant'Eustachio Martire

Situata nel centro storico del paese nei pressi del Castello Caracciolo, è la chiesa più antica di Tocco da Casauria. Non ci sono fonti che ne riportano la data di fondazione, tuttavia il documento più antico che cita la chiesa è il Chronicon Casauriense, e porta la data 1º luglio 1169. In esso si parla di una donazione della chiesa di San Vittorino di Tocco situata a Marano (frazione del paese)[39]. Un altro documento che cita la chiesa è una bolla di Papa Innocenzo III del 1208, con cui riconferma al vescovo chietino Bartolomeo i privilegi accordatigli tra cui il possesso della chiesa di Sant'Eustachio[nota 2][40]. La chiesa fu distrutta nel terremoto della Maiella del 1706 e subito dopo ricostruita nello stesso luogo in stile settecentesco[41]. Il 13 gennaio 1915 il terremoto della Marsica coinvolse anche Tocco da Casauria e lesionò il campanile della chiesa[42]. Nel 2009 il terremoto dell'Aquila ha colpito anche Tocco da Casauria rendendo la chiesa inagibile[43].

La chiesa è a pianta rettangolare, con facciata tripartita da paraste, conserva l'impianto basilicale medievale con lo spicchio centrale più elevato, come si evidenzia anche nelle tre navate interne. La facciata in stile barocco è in pietra bianca ed ha tre portali, dei quali il centrale maggiore coronato da architrave con fregi. Tra questi si trovano due bassorilievi, uno di questi rappresenta Cristo ingigantito tra due discepoli e l'altro mostra la Madonna col Bambino. Sull'architrave del portale principale vi è uno stemma col simbolo di Sant'Eustachio raffigurante un cervo con la croce latina fra le corna. In cima alla facciata anteriore vi è una statua del Santo con accanto un cervo.

Convento dei Cappuccini e chiesa di Sant'Antonio ai cappuccini[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Convento dei Cappuccini (Tocco da Casauria).
Chiesa di Sant'Antonio da Padova ai Cappuccini

Situato in Largo Luigi Menna[44], fu costruito assieme ad una chiesa per i frati minori cappuccini, l'edificio risale fra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo[45].

I frati minori cappuccini arrivarono a Tocco da Casauria nel 1585 e i toccolani fecero molte istanze per dare a loro in posto stabile in paese e quindi Ferrante d'Afflitto, l'allora signore di Tocco, fece costruire fuori dalle mura questo convento con annessa chiesa per loto. La chiesa fu dedicata a Sant'Antonio da Padova e nel 1621 fu consacrata[45]; tale chiesa è conosciuta come Chiesa di Sant’Antonio da Padova ai Cappuccini[46] per distinguerla da un'omonima chiesa presente in paese vicino al cimitero cittadino. L'uliveto che allora circondava il convento fu spesso scelto come sede di riunione per i capitoli provinciali[47]. Il convento oggi è inagibile e la chiesa stata chiusa dopo il terremoto dell'Aquila del 2009[48].

La facciata della chiesa ha un portico con quattro archi a tutto sesto fatti in tufo. Sulla parete della facciata ci sono due affreschi con delle iscrizioni. La chiesa ha una navata con la facciata rivolta verso ovest, al suo interno vi sono due volte a crociera. A destra ci sono due cappelle, una dedicata a Sant'Antonio da Padova mentre l'altra alla Madonna del Carmine[49].

Convento di Santa Maria del Paradiso[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Convento di Santa Maria del Paradiso.
Convento di Santa Maria del Paradiso

La sua data di fondazione è incerta, tuttavia è confermato che esistesse già nel 1412[50]. Il terremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456 lo distrusse nel 1466 fu dato il permesso da papa Paolo II per la ricostruzione e l'insediamento dell'Ordine dei Frati Minori della Regolare Osservanza[nota 3]. Fu quindi riedificato a spese dei cittadini toccolani e completato nel 1470[50][51][52][53] con il nome di "Santa Maria del Paradiso", nello stesso anno vi si insediò l'Ordine[50]. Durante la seconda guerra mondiale, in seguito agli avvenimenti successivi l'8 settembre '43 (Armistizio di Cassibile) i tedeschi lanciarono subito l'Operazione Achse con l'obbiettivo di occupare la penisola italiana[54][55] fino alla Linea Gustav[56][57]. Tocco, trovandosi a nord della Linea Gustav, fu occupata anch'essa dai tedeschi i quali si stabilirono in vari edifici pubblici e privati, tra essi vi fu il Convento di Santa Maria del Paradiso che venne adibito a mattatoio e cucina per le truppe in paese[58].

Il convento ha due piani e nella sua facciata anteriore ha al piano terra 5 archi con colonne, mentre al primo piano 7. Sempre sulla facciata anteriore vi è sia la porta d'ingresso per la chiesa che per il chiostro interno, dentro cui sono affreschi sulle pareti laterali[59]. La struttura della chiesa è composta da una navata principale alla sua entrata ed una minore laterale a sinistra, sul presbiterio vi è una volta a crociera con sopra degli affreschi[60]. Vi è una sagrestia[61]. All'interno la chiesa è in stile gotico rinascimentale con rifacimenti barocchi settecenteschi[60]. Sulle mura laterali vi sono dodici affreschi raffiguranti la Via Crucis[62]. Ci sono 3 cappelle e 3 altari laterali ed uno maggiore, quest'ultimo antistante un coro (architettura) con un organo ed un coro (mobilio) in legno[63][64].

Chiesa di Sant'Anna[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Sant'Anna

Situata in una zona rurale nelle campagne appena fuori il centro abitato, è oggi in stato d'abbandono.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Castello Caracciolo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello Caracciolo (Tocco da Casauria).
Castello Caracciolo

È un castello d'origine medievale situato nel centro storico[65][66]. Fatto erigere nel 1026, venne distrutto dopo un attacco militare organizzato dall'abate dell'Abbazia di San Clemente a Casauria (oggi nel comune di Castiglione a Casauria). Nei decenni successivi fu fatto ricostruire per volere di Federico II di Svevia[67]. Gravemente danneggiato dal terremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456[68], venne ricostruito in stile rinascimentale[69] l'anno seguente come residenza nobiliare prendendo anche il nuovo nome di "Palazzo Ducale". L'edificio venne nuovamente distrutto durante il terremoto della Majella del 1706[68][69] e ricostruito l'anno seguente[68].

Il castello è composto da quattro corpi di fabbrica collegati a quattro torrioni quadrati agli angoli dell'edificio che delimitano un cortile centrale. La parte superiore dell'edificio è invece composta da pietre marroni. La costruzione ha un basamento a scarpa che arriva a circa metà altezza dell'edificio, dove un redondone separa la scarpa dalla parte superiore. Lungo il basamento sono presenti delle feritoie, mentre nella parte superiore delle mura si trovano delle finestre rettangolari contornate da cornici decorate. Il torrione meridionale presenta dei merli ghibellini. La facciata di sud-est ospita il portale d'ingresso, caratterizzato da un arco a sesto acuto sorretto da capitelli di stile rinascimentale. Alla sinistra del portale d'ingresso si trova una rampa di scale, mentre alla destra c'è un piano inclinato dedicato alle carrozze[68].

Monumenti scomparsi[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Vista nord-orientale del massiccio della Maiella che si affaccia su Tocco da Casauria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni

  1. ^ La pianta stessa centro storico testimonia le origini medioevali di Tocco.
  2. ^ "in castello de Tocco, Ecclesiam S. Eustachii"
  3. ^ Per questo viene chiamato anche "Convento dell'Osservanza"

Fonti

  1. ^ Un’idea per casa Michetti, su Il Centro, 5 febbraio 2015. URL consultato il 4 agosto 2020 (archiviato il 25 aprile 2021).
  2. ^ Tocco da Casauria, la Provincia vuole rilanciare la casa di Michetti, su Il Pescara, 5 febbraio 2015. URL consultato il 4 agosto 2020 (archiviato il 5 luglio 2017).
  3. ^ Violetta De Luca, Tocco da Casauria, un balcone sulla Val Pescara, p. 26
  4. ^ AA.VV., Da Interpromium a Tocco da Casauria, pp. 73-74
  5. ^ Antonella Micolitti, Tocco da Casauria: autocarro butta giù la fontana, in Rete 8, 14 novembre 2015. URL consultato il 23 agosto 2022.
  6. ^ AA.VV., Da Interpromium a Tocco da Casauria, p. 75
  7. ^ Monumento ai caduti, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 24 maggio 2021.
  8. ^ Monumento ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 15 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2020).
  9. ^ Piera Cipriani, Vendere la Grande Guerra. La produzione artistica di Torquato Tamagnini in Abruzzo (PDF), su iccd.beniculturali.it, 2016, p. 7. URL consultato il 15 settembre 2021.
  10. ^ Le penne nere invadono Tocco da Casauria, in Il Centro, 3 giugno 2011. URL consultato il 23 agosto 2022.
    «Alle 10,30 il clou della manifestazione con l'inaugurazione del monumento dedicato al 150º all'Unità d'Italia. Una stele in pietra della Maiella, lavorata da Arcangelo Carbone, che sarà scoperta nello spazio antistante la scuola elementare»
  11. ^ Walter Teti, L’Avis di Tocco prepara la festa per i trent’anni, in Il Centro, 30 dicembre 2012. URL consultato il 23 agosto 2022.
    «Fra i preparativi della festa di commemorazione che è stata messa in agenda per la prossima primavera, la realizzazione di un monumento al donatore che i toccolani dell’Avis intendono localizzare in un luogo di grande visibilità nel centro storico cittadino»
  12. ^ Due giorni di festa dedicati al trentennale dell'Avis, in Il Centro, 13 luglio 2013. URL consultato il 23 agosto 2022.
    «manifestazione alle 11,30 alla Villetta, con l'inaugurazione del monumento del trentennale dedicato alla campianta giovane avisina Elisabetta Bruno»
  13. ^ Walter Teti, Come è nato il monumento all’artigiano. Fu progettato dall’architetto Sandro Terzini e realizzato dal maestro Francesco Sonsini (PDF), in Informazione Toccolana, Tocco da Casauria, 2009, p. 5. URL consultato il 22 agosto 2022.
  14. ^ a b Tocco da Casauria, su comune.toccodacasauria.pe.it. URL consultato il 21 marzo 2022 (archiviato il 27 dicembre 2021).
    «La residenza, ancora di proprietà della famiglia Toro, è costituita da 2 piani a pianta rettangolare ed è situata a metà del corso principale del paese»
  15. ^ Tocco da Casauria, su comune.toccodacasauria.pe.it. URL consultato il 21 marzo 2022 (archiviato il 27 dicembre 2021).
    «Fatto erigere da Enrico Toro verso la metà del 1800, come nuova residenza per la famiglia e fabbrica per la produzione del famoso liquore, fu completato intorno al 1870»
  16. ^ Tocco da Casauria, su comune.toccodacasauria.pe.it. URL consultato il 21 marzo 2022 (archiviato il 27 dicembre 2021).
    «Le sale sono state affrescate in parte dal giovane pittore Francesco Paolo Michetti con grottesche e altri elementi decorativi, arredato in pieno stile ottocento napoletano»
  17. ^ Tocco da Casauria, su turismoneiparchi.minambiente.it. URL consultato il 21 marzo 2022 (archiviato il 21 marzo 2022).
    «Palazzo Toro Fatto erigere da Enrico Toro verso la metà dell'Ottocento, come nuova residenza per la famiglia e fabbrica per la produzione del famoso liquore, fu completato intorno al 1870. La residenza, ancora di proprietà della famiglia Toro, è costituita da 2 piani a pianta rettangolare ed è situata a metà del corso principale del paese. Le sale sono state affrescate in parte dal giovane pittore Francesco Paolo Michetti con grottesche e altri elementi decorativi, arredato in pieno stile ottocento napoletano»
  18. ^ a b Felice Virgilio di Virgilio, occo Casauria. Storia Arte Tradizioni, pp. 177-181
  19. ^ Violetta De Luca, Tocco da Casauria, un balcone sulla Val Pescara, in Tesori d'Abruzzo, n. 59, Pescara, giugno 2021, p. 123.
  20. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, pp. 94-95
  21. ^ Cinzia Cordesco, Parte il restauro dello storico municipio, su Il Centro, 4 maggio 2022. URL consultato il 9 maggio 2022.
  22. ^ Sandro Sticca, Gennaro Manna tra vita e narrativa, Fondazione "G. Capograssi", 1998.
  23. ^ Torre dell'Orologio di Tocco da Casauria, su mondimedievali.net. URL consultato il 23 agosto 2022.
    «Epoca: tardo Medioevo»
  24. ^ Gianfranco Pinti, La Torre dell'Orologio (PDF), in Informazione Toccolana, 2005. URL consultato il 23 agosto 2022.
    «Si pensi che essa risale, nel suo nucleo più antico e secondo documenti e studi più che attendibili, alla fine del 1200 e probabilmente chiudeva l’originaria cerchia muraria della parte più vetusta del nostro centro»
  25. ^ Chiesa della Madonna degli Angeli, su comune.toccodacasauria.pe.it.
    «Si trova nei pressi del bivio per Torre de Passeri. Provenendo dalla Tiburtina e proseguendo per Torre de Passeri la troviamo subito sulla sinistra»
  26. ^ Chiesa di Santa Maria degli Angeli, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 9 agosto 2022.
  27. ^ Chiesa di Santa Maria degli Angeli <Tocco da Casauria>, su chieseitaliane.chiesacattolica.it. URL consultato il 9 agosto 2022.
  28. ^ Chiesa di Santa Maria degli Angeli <Tocco da Casauria>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 9 agosto 2022.
  29. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 181
  30. ^ Sandro Sticca, La chiesa della Madonna delle Grazie, pp. 30-31
  31. ^ Felice Virgilio di Virgilio, tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, pp. 181-182
  32. ^ a b Bottega abruzzese (1605), Portale, su beweb.chiesacattolica.it, 2 novembre 2015. URL consultato il 2 agosto 2020 (archiviato il 30 novembre 2021).
    «Ai lati paraste corinzie con fusto decorato con motivo continuo di volute allacciate; apertura architravata con cornice modanata; trabeazione rettilinea con fregio con motivo vegetale; timpano triangolare spezzato; al centro, cimasa con timpano triangolare con incisione e affresco centrale; in alto tre stemmi: a sinistra stemma civico di Tocco Casauria, al centro stemma coronato, a destra stemma con emblema di Sant'Eustachio (...)»
  33. ^ a b Bottega abruzzese sec. XVII, Scultura Emblema di S. Eustachio, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 25 dicembre 2020 (archiviato il 30 novembre 2021).
  34. ^ a b Bottega abruzzese sec. XVII, Scultura Stemma, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 25 dicembre 2020 (archiviato il 30 novembre 2021).
  35. ^ a b Bottega abruzzese sec. XVII, Scultura Stemma comunale, su beweb.chiesacattolica.it, 2 novembre 2015. URL consultato il 10 agosto 2020 (archiviato il 25 aprile 2021).
  36. ^ Felice Virgilio di Virgilio, I Francescani a Tocco Casauria. Profilo Storico, pp. 16-20
  37. ^ a b c Chiesa di San Rocco <Tocco da Casauria>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 29 marzo 2022.
  38. ^ (ITFR) Tocco da Casauria (PE) | Chiesa di San Rocco, su BeWeB - Biens Ecclésiastiques sur la Toile. URL consultato il 29 marzo 2022 (archiviato il 29 marzo 2022).
  39. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 173
  40. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 174
  41. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 175
  42. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 144
  43. ^ Tocco da Casauria, 1 milione di euro per restaurare la chiesa di Sant’Eustachio, su abruzzo.cityrumors.it. URL consultato il 24 febbraio 2021 (archiviato il 3 febbraio 2022).
    «Tocco da Casauria. Grazie a nuovi fondi Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) potranno proseguire i lavori di consolidamento e restauro della Chiesa di Sant’Eustachio, chiusa all’indomani del sisma del 6 aprile 2009»
  44. ^ Tocco da Casauria Sant'Antonio da Padova ai Cappuccini, su Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Pescara, 31 dicembre 2000. URL consultato il 28 maggio 2021 (archiviato il 24 giugno 2021).
    «Dove si trova: la chiesa si trova a Tocco da Casauria, in largo Luigi Menna»
  45. ^ a b Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 191
  46. ^ Tocco da Casauria Sant’Antonio da Padova ai Cappuccini, su Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Pescara, 31 dicembre 2000. URL consultato il 28 maggio 2021 (archiviato il 24 giugno 2021).
  47. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 192
  48. ^ Tocco da Casauria Sant’Antonio da Padova ai Cappuccini, su Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Pescara, 31 dicembre 2000. URL consultato il 28 maggio 2021 (archiviato il 24 giugno 2021).
    «Stato attuale : la chiesa è attualmente chiusa al culto, a causa dei danni riportati in seguito al terremoto del 6 aprile 2009»
  49. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, pp. 190-191
  50. ^ a b c Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 197
  51. ^ Convento di S.Maria del Paradiso, su comune.toccodacasauria.pe.it. URL consultato il 27 marzo 2022.
    «Chiesa e Convento, edificati nel 1470 dalla pietà del popolo toccolano in contrada Viario, dove, secondo la testimonianza del Chronicon Casauriense sorgeva una chiesetta dedicata a san Flaviano, di proprietà del monastero benedettino, accolsero i Frati Minori della Regolare Osservanza, movimento in seno all'Ordine affermatosi nel Quattrocento ad opera di san Bernardino da Siena e san Giovanni da Capestrano»
  52. ^ Violetta De Luca, Tocco da Casauria, un balcone sulla Val Pescara, pp. 125-126
  53. ^ Sandro Sticca, Il convento di Santa Maria del Paradiso a Tocco Casauria, pp. 40-41
  54. ^ 8 settembre: l'armistizio che divise il Paese, su Focus.it. URL consultato il 28 aprile 2022.
    «La reazione tedesca non si fece attendere. «Il comando supremo delle forze armate del Reich diede via al Piano Achse, già pronto da tempo», spiega Elena Aga Rossi: «la notte stessa dell'8 settembre le forze tedesche presero possesso di aeroporti, stazioni ferroviarie e caserme, cogliendo di sorpresa le forze italiane».»
  55. ^ Così il radiomessaggio del generale Badoglio e la "fuga" del Re lasciarono il Paese nelle mani dei tedeschi, su Il Giornale, 5 luglio 2017. URL consultato il 28 aprile 2022.
  56. ^ LINEA DIFENSIVA in "Enciclopedia Italiana", su treccani.it. URL consultato il 28 aprile 2022.
    «Linea Gustav. - Controllava le due vie di facilitazione per l'avanzata alleata su Roma: la valle del Liri e la linea litoranea. Cassino ne era l'elemento fondamentale. Fu costruita dai Tedeschi. Occupata nel gennaio 1944, fu da essi abbandonata, dopo valida e lunga resistenza, nel maggio 1944»
  57. ^ Basil Liddell Hart, L'invasione dell'Italia: capitolazione e scacco, in Storia militare della Seconda guerra mondiale, traduzione di Vittorio Ghinelli, Arnoldo Mondadori Editore, febbraio 1996 [novembre 1970], p. 660, ISBN 88-044-2151-7.
  58. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 128
  59. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, pp. 204-205
  60. ^ a b Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 199
  61. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 202
  62. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, p. 200
  63. ^ Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, pp. 200-203
  64. ^ Violetta De Luca, Tocco da Casauria, un balcone sulla Val Pescara, p. 127
  65. ^ Castello di Tocco da Casauria, su regione.abruzzo.it. URL consultato il 9/04/2016 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2016).
  66. ^ Castello, su comune.toccodacasauria.pe.it. URL consultato il 5 agosto 2020 (archiviato il 25 aprile 2021).
  67. ^ AA.VV., Da Interpromium a Tocco da Casauria, p. 71
  68. ^ a b c d Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, pp. 164-172
  69. ^ a b CASTELLO CARACCIOLO, su fondoambiente.it. URL consultato il 30 novembre 2021 (archiviato il 30 novembre 2021).
    «Imponente struttura risalente nel suo più antico impianto all'XI secolo, ma interamente ricostruito prima dall'imperatore Federico II (1220-1250) e poi con impianto rinascimentale dopo il disastroso terremoto del 1456»
  70. ^ Felice Virgilio di Virgilio, (XVI) Gli ultimi cinquant'anni, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ª ed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p. 150.
  71. ^ Samuele Iovenitti, Tocco da Casauria attraverso i secoli, p. 325
  72. ^ a b Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, pp. 150-151
  73. ^ Monte Rotondo, su carabinieri.it. URL consultato il 22 agosto 2022.
    «la Riserva ricade in parte nei confini del Parco Nazionale della Majella e in parte nei confini del Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga»
  74. ^ Parco Maiella Morrone, su comune.toccodacasauria.pe.it. URL consultato il 19 ottobre 2020 (archiviato il 21 ottobre 2020).
  75. ^ Riserva Statale Monte Rotondo, su parks.it. URL consultato il 22 agosto 2022.
    «Superficie a terra: 1'452.00 ha. Comuni: Bussi sul Tirino, Castiglione a Casauria, Corfinio, Popoli, Tocco Da Casauria»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Violetta De Luca, Tocco da Casauria, un balcone sulla Val Pescara, in Gli antichi Italici nella Valle Peligna, Tesori d'Abruzzo, foto di Luca Del Monaco, vol. 59, Pescara, De Siena Editore, giugno 2021, pp. 120-137.
  • Itinerario 5, in Terra autentica. Guida turistica. Alla scoperta dell'entroterra pecarese, pp. 99-101.
  • Tocco da Casauria, in Borghi e paesi d'Abruzzo, vol. 10, Pescara, Carsa Edizioni, 2008, pp. 62-75, SBN IT\ICCU\TER\0031819.
  • Andrea R. Staffa, Vincenzo d'Ercole, Marco Buoncore, Elisa Cella, Giovanni di Giulio, Caterina di Nicola, Felice Virgilio di Virgilio, Alberta Martellone, Viviana Merlino, Roberta Odoari, Simona Romano e Manuela Rosati, Da Interpromium a Tocco da Casauria (PDF), a cura di Andrea R. Staffa, Media Edizioni, 2006. URL consultato il 9 aprile 2022.
  • Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ª ed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, settembre 1998.
  • AA.VV., Tocco da Casauria, in Il Parco Nazionale della Majella. Guida ai 38 Paesi del Parco, collana Collana ai Parchi d'Abruzzo, vol. 2, Pescara, Multimedia Edizioni, 1997, pp. 245-249, ISBN non esistente.
  • Felice Virgilio di Virgilio, I Francescani a Tocco Casauria, L'Aquila, Edizione Frati Minori d'Abruzzo, 1991.
  • Sandro Sticca, La chiesa della Madonna delle Grazie, Sulmona, Libreria Editrice Di Cioccio, 1995.
  • Sandro Sticca, Il convento di Santa Maria del Paradiso a Tocco Casauria, collana Studi e testi, vol. 9, L'Aquila, Deputazione abruzzese di storia patria, 1986, ISBN 88-955-6627-0.
  • Samuele Iovenitti, Tocco Casauria attraverso i secoli: storia, leggende, tradizioni, Sulmona, Editrice d'Amato, luglio 1960.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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