Monte Maniglia

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Monte Maniglia
Il versante NE del monte Maniglia, visto dalle grange dell'Autaret
StatiBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Francia Francia
Regione  Piemonte
  Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Provincia  Cuneo
Alpi dell'Alta Provenza
Altezza3 177 m s.l.m.
Prominenza57 m
Isolamento5,06 km
CatenaAlpi
Coordinate44°33′42.48″N 6°54′59.19″E / 44.5618°N 6.916442°E44.5618; 6.916442
Altri nomi e significati(FR) Mont de Maniglia
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Maniglia
Monte Maniglia
Mappa di localizzazione: Alpi
Monte Maniglia
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Sud-occidentali
SezioneAlpi Cozie
SottosezioneAlpi del Monviso
SupergruppoGruppo del Chambeyron in senso ampio
GruppoGruppo del Mongioia
SottogruppoCostiera del Mongioia
CodiceI/A-4.I-A.3.a

Il Monte Maniglia (in francese Mont de Maniglia) è una montagna delle Alpi Cozie, situata sul confine tra Italia e Francia, tra Piemonte ed Alpi dell'Alta Provenza.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La cresta sud-est del monte Maniglia vista dalla vetta del monte Bellino

Si trova sullo spartiacque alpino principale, in un importante nodo geografico: dalla sua vetta infatti si diparte la dorsale alpina secondaria che separa la valle Varaita dalla valle Maira.[1]

La dorsale alpina principale ha in questa zona un andamento abbastanza irregolare. Dalla vicina Tête de l'Autaret la dorsale scende verso ovest al col de l'Autaret, da dove prosegue verso la quota 3159 e la vetta dei Denti di Maniglia (3177 m). Qui piega a sud-sud-est, raggiunge la vetta della Pointe du fond du Roure (3181 m) e raggiunge la vetta del monte Maniglia. Qui giunta, piega di nuovo verso est-sud-est, raggiunge il colle di Ciabriera, risale al monte di Ciabriera e, con piega a SSO, alla Tête de Cialancion; da qui, con ampio arco prima a NO, poi verso O, scende al col de Roux ed al col Maurin. Dalla vetta, dirama appunto la dorsale secondaria che divide le valli Varaita e Maira; questa cresta prosegue in direzione sud-sud-est, in continuo con la cresta alpina principale a monte, e scende dapprima alla bassa di Terrarossa (2838 m), poi risale alla quota 2907 e ridiscende al colle di Bellino (2804 m), da dove prosegue per il monte Bellino.[2]

Il versante orientale domina l'ampia conca alla base del colle dell'Autaret, nell'alta valle di Bellino; la parete da questo lato è assai scoscesa. Il versante sud, che domina la valle del Maurin in alta valle Maira, è invece costituito da un pendio detritico a pendenza costante.[1] Il versante nord-ovest discende con ripide pareti rocciose scoscese sul vallon de Mary, valle laterale della valle dell'Ubaye.[2]

Dal punto di vista geologico, la montagna è composta da formazioni della zona brianzonese; a nord e ad est affiorano scisti sericitici e quarziti del Triassico; spostandosi verso sud si trova prima una fascia di scisti carboniosi, argilliti e brecce del Triassico, particolarmente affiorante sul versante sud-ovest, poi un vasto affioramento di calcari rosati del Giurassico.[3]

Il nome deriva dal termine occitano maneia, nel senso di manico, ansa, e si riferisce alla forma arcuata della montagna.[4]

Non va confusa con i Denti di Maniglia, montagna situata poco a nord sulla cresta spartiacque principale, che ha la stessa quota.

Ascensione alla vetta[modifica | modifica wikitesto]

La via normale è un itinerario escursionistico, che non richiede attrezzatura particolare. L'avvicinamento classico prevede la partenza da Sant'Anna di Bellino; raggiunto il pian Ceiol, si risale la gola delle Barricate e si prosegue fino alle grange dell'Autaret seguendo il sentiero U27 per il col de l'Autaret (2540 m). Si risale verso il col de l'Autaret fino a quota 2630 m circa, ove si piega a sinistra (destra idrografica) per una traccia di sentiero poco evidente che porta alla bassa di Terrarossa. Da qui si risale a destra per una traccia di sentiero che, parte in cresta, parte poco sotto, conduce alla vetta.[1] L'itinerario ha una difficoltà valutata in EE.[5]

La bassa di Terrarossa è raggiungibile anche dalla valle Maira, partendo dalle grange Collet. Da qui un sentiero indicato conduce al colle, da dove si segue l'itinerario anzi descritto. Questo itinerario ha una difficoltà valutata in EE.[4]

La vetta è accessibile anche d'inverno. Partendo dalla valle Maira, è possibile salire con le ciaspole.[6] Itinerari scialpinistici percorrono invece entrambi i percorsi estivi, sia dalla val Varaita[7] che dalla val Maira (in questo caso, con partenza da Chiappera invece che dalle grange Collet).[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Giulio Berutto, Monviso e le sue valli - Vol. 1 - II edizione, Istituto Geografico Centrale, Torino, 1997; pagg.89-90
  2. ^ a b cfr. cartografia
  3. ^ Carta Geologica d'Italia - foglio 78-79 - Argentera-Dronero Archiviato il 14 marzo 2012 in Internet Archive.
  4. ^ a b gulliver.it - ascensione dalla val Maira[collegamento interrotto]
  5. ^ gulliver.it - ascensione dalla val Varaita Archiviato il 24 ottobre 2011 in Internet Archive.
  6. ^ gulliver.it - ascensione con ciaspole da Acceglio[collegamento interrotto]
  7. ^ gulliver.it - ascensione scialpinistica da Sant'Anna di Bellino[collegamento interrotto]
  8. ^ gulliver.it - ascensione scialpinistica da Chiappera[collegamento interrotto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Cartografia

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]