Mixer (programma televisivo)

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Mixer
PaeseItalia
Anno1980-1998
Genererotocalco
Durata100 min
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
ConduttoreGiovanni Minoli
IdeatoreAldo Bruno, Giovanni Minoli, Giorgio Montefoschi
RegiaSergio Spina
Rete televisivaRai 2 (1980-1996)
Rai 3 (1996-1998)
Rai 1 (repliche)

Mixer è stato un programma televisivo italiano di genere rotocalco di attualità politica, culturale e di spettacolo, andato in onda il lunedì in prima serata dal 21 aprile 1980 al 1998, dapprima su Rai 2 e, dal 1996, su Rai 3, in concomitanza con la nomina del conduttore Giovanni Minoli come direttore della terza rete. Gli autori erano Aldo Bruno, Giovanni Minoli, Giorgio Montefoschi. È ricordato soprattutto per i faccia a faccia di Minoli con personaggi celebri e per importanti scoop giornalistici.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La formula originaria della trasmissione prevedeva "cento minuti di TV" suddivisi in sei segmenti:

  • la prima parte prevedeva un confronto, spesso acceso, tra due personaggi di grande rilievo;
  • la seconda parte riguardava un servizio sul cinema curato da Leo Benvenuti;
  • la terza parte era dedicata allo spettacolo e alla cultura, curata da Isabella Rossellini;
  • il quarto segmento aveva per oggetto la musica e lo sport ed era curato dal giornalista Gianni Minà;
  • la quinta parte era il cosiddetto "faccia a faccia" condotto da Giovanni Minoli;
  • la conclusione del programma era affidata ad un cabarettista.

Nel corso degli anni la trasmissione cambiò varie volte collocazione all'interno del palinsesto dando vita a una serie di spin-off tematici: Mixerstar (dal 1986), Mixer Cultura (1987), Mixermusica, Mixer, il piacere di saperne di più, Mixer: le ragioni del cuore (dal 1992), Speciale Mixer (dal 1988), Mixer Giovani (1991) e Mixer faccia a faccia (dal 1986). Intorno al 1987 Paolo Villaggio ripropose anche a Mixer in un suo spazio comico il personaggio di Gemma Pontini, già lanciato a Ciao gente!.

Oltre al buon successo di audience, il programma viene ricordato perché nel 1981 furono introdotti, per la prima volta, i sondaggi di opinione.

Puntate celebri[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 febbraio 1987 Bettino Craxi scelse l'intervista in questa trasmissione per annunciare che non avrebbe rispettato alcun patto della staffetta, con il quale si era accreditata l'esistenza di un cambio di governo a metà legislatura tra lui e De Mita[1].

Il 5 febbraio 1990 il programma realizzò un falso scoop giornalistico in cui si denunciavano alcuni brogli nel referendum del 2 giugno 1946 che avrebbero permesso di scongiurare la vittoria della monarchia[2]. La puntata, realizzata allo scopo di dimostrare il sottile confine tra verità e falsità storiche[3], si attirò numerose critiche[4][5][6].

Nell'aprile 1990 Mixer rese nota al grande pubblico la straordinaria vicenda di Giorgio Perlasca, il "finto" console spagnolo a Budapest durante la seconda guerra mondiale[7].

Tema musicale[modifica | modifica wikitesto]

Per anni, la storica sigla di Mixer fu Jazz Carnival degli Azymuth. La sigla fu modificata nel 1987, quando fu inserito il rumore di un razzo.

Parodie[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1991 il programma è stato parodiato dalla seconda stagione di Avanzi, col conduttore Minoli imitato da Corrado Guzzanti, evidenziando la ricerca continua e spasmodica di fatti di sangue ed eventi tragici, di cui raccontare i retroscena e i dettagli più macabri.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mino Fuccillo, CRAXI: 'LA STAFFETTA E' LIQUIDATA', su La Repubblica, 18 febbraio 1987. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 12 ottobre 2019).
  2. ^ Antonella Marrone, Scoop di Mixer: vinse la Monarchia (PDF), in L'Unità, 06/02/1990, p. 1.
  3. ^ Laura Delli Colli, Minoli: "Come è facile truccare l'informazione", in La Repubblica, 06/02/1990.
  4. ^ Fabio Martini, Coro di proteste per la beffa in tv, in La Stampa, 07/02/1990, p. 7.
  5. ^ Carlo Chianura, "Non si scherza con la storia d'Italia, in La Repubblica, 07/02/1990.
  6. ^ Antonella Marrone, E così Mixer perse la faccia (PDF), in L'Unità, 07/02/1990, p. 26.
  7. ^ Giorgio Perlasca, l'eroe che nessuno conosceva, su nostreradici.it. URL consultato il 12 settembre 2014 (archiviato il 16 marzo 2011).
  8. ^ Filmato audio Corrado Guzzanti alias Giovanni Minoli, youtube.com, 10 maggio 2010. URL consultato il 12 settembre 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo Grasso, Enciclopedia della Televisione, Garzanti, Milano 1996

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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