Mio fratello è figlio unico (film)
Mio fratello è figlio unico | |
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Riccardo Scamarcio ed Elio Germano in una scena del film | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 2007 |
Durata | 100 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | commedia, drammatico |
Regia | Daniele Luchetti |
Soggetto | Antonio Pennacchi (romanzo) |
Sceneggiatura | Stefano Rulli, Daniele Luchetti, Sandro Petraglia |
Casa di produzione | Cattleya |
Distribuzione in italiano | Warner Bros. Entertainment Italia |
Fotografia | Claudio Collepiccolo |
Montaggio | Mirco Garrone |
Musiche | Franco Piersanti |
Scenografia | Francesco Frigeri |
Costumi | Maria Rita Barbera |
Interpreti e personaggi | |
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Mio fratello è figlio unico è un film del 2007 diretto da Daniele Luchetti, ispirato al libro di Antonio Pennacchi Il fasciocomunista. Lo scrittore, però, si è dissociato dal film, sostenendo che soprattutto nella seconda parte siano state tradite le sue reali intenzioni.[1]
Il film, girato a Latina (LT), Borgo Segezia, Borgo Cervaro (Foggia)[2] e Torino, uscito nelle sale italiane il 20 aprile 2007, ha partecipato con successo alla sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2007.[3]
Il film trae il titolo dall'omonima canzone di Rino Gaetano.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]1962: Accio, dodicenne, entra in seminario. Il sogno da bambino è quello di aiutare gli "ultimi". Accio, dopo essersi masturbato a letto guardando una fotografia di Marisa Allasio, capisce che il seminario non è la sua vita, e torna a Latina. Iniziano i primi contrasti con la famiglia. Fa amicizia con il venditore ambulante di tovaglie del quartiere, Mario, che lo fa avvicinare al fascismo. Accio, che non è molto più che un ragazzino ribelle, si iscrive al Movimento Sociale Italiano. Suo fratello maggiore, Manrico, è sempre occupato nelle battaglie degli operai. Lavora in fabbrica, fa parte della sezione comunista e organizza scioperi, occupazioni e manifestazioni, spesso scontrandosi con Accio e i suoi amici di partito. Manrico ha una relazione con una sua compagna, Francesca. Con questa Accio instaura un rapporto di amicizia.
La fede nel fascismo di Accio vacilla quando blocca Mario e gli altri suoi "amici", decisi a bruciare l'auto di Manrico e decide di strappare la sua tessera di partito. La rottura definitiva avviene in occasione di un concerto organizzato dal Movimento Comunista Rivoluzionario al quale Accio partecipa perché si esibisce la sorella, durante il quale irrompe un gruppo di fascisti. I rapporti tra Manrico e Accio però si interrompono quando quest'ultimo assiste alla morte di Mario, in realtà vittima di un attacco cardiaco e sulla cui morte nessuno indaga. Accio tuttavia scappa. Dopo un anno passato presso una famiglia piemontese amica di Manrico, Francesca passa a prendere Accio, chiedendogli di aiutarla ad accudire il figlioletto avuto da lei e Manrico, Amedeo, che il padre non visita da due anni. Accio si rifiuta e per più di due anni di suo fratello e di Francesca non sa nulla.
Un giorno Manrico chiama il fratello, chiedendogli di portargli a Torino i soldi che troverà nascosti nell'armadio, probabilmente gli stessi soldi rapinati anni prima sparando al suo datore di lavoro. Arrivato a Torino, Accio chiama Francesca che però riattacca immediatamente il telefono, ma è troppo tardi perché la linea è infatti intercettata dalla polizia, in cerca di Manrico. Dopo un breve inseguimento, Manrico viene ucciso da due poliziotti e Francesca viene arrestata per complicità.
Accio torna a Latina con il piccolo Amedeo. Una notte Accio si introduce nel municipio alla ricerca del fascicolo con le persone assegnatarie delle case popolari. Accio chiama tutti gli assegnatari, compresa la sua famiglia, e li incita all'occupazione delle nuove case.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Questo film è riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo italiano, in base alla delibera ministeriale del 30 maggio 2005.
- 2007 - David di Donatello
- Miglior sceneggiatura a Daniele Luchetti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli
- Miglior attore protagonista a Elio Germano
- Miglior attrice non protagonista a Angela Finocchiaro
- Miglior montaggio a Mirco Garrone
- Miglior fonico di presa diretta a Bruno Pupparo
- Nomination Miglior film a Daniele Luchetti, Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz
- Nomination Miglior regista a Daniele Luchetti
- Nomination Miglior produttore a Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz
- Nomination Miglior attore non protagonista a Riccardo Scamarcio
- Nomination Miglior colonna sonora per un film drammatico a Franco Piersanti
- Nomination Migliori costumi a Maria Rita Barbera
- 2008 - Nastro d'argento
- Migliore sceneggiatura a Daniele Luchetti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli
- Migliore montaggio a Mirco Garrone
- Nomination Regista del miglior film a Daniele Luchetti
- Nomination Migliore produttore a Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz
- Nomination Migliore attore protagonista a Elio Germano
- Nomination Migliore attrice non protagonista a Angela Finocchiaro
- Nomination Migliore fotografia a Claudio Collepiccolo
- 2007 - European Film Awards
- Nomination Miglior attore a Elio Germano
- 2007 - Globi d'oro
- Miglior film a Daniele Luchetti
- Miglior attore rivelazione a Elio Germano
- Nomination Miglior regista a Daniele Luchetti
- Nomination Miglior attrice a Angela Finocchiaro
- Nomination Miglior musica a Franco Piersanti
- 2007 - Ciak d'oro
- Miglior attore protagonista a Elio Germano[4]
- Migliore montaggio a Mirco Garrone[4]
- Migliore scenografia a Francesco Frigeri[4]
- Migliori costumi a Maria Rita Barbera[4]
- Nomination Miglior attore non protagonista a Luca Zingaretti
- Nomination Migliore attrice non protagonista a Angela Finocchiaro
- Nomination Migliore attrice non protagonista a Anna Bonaiuto
- Nomination Miglior produttore a Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz
- Nomination Miglior sceneggiatura a Daniele Luchetti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli
- Nomination Miglior colonna sonora a Franco Piersanti
- 2007 - Festival del Cinema Europeo di Siviglia
- Giraldillo de Plata Sección Oficial
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Io sono figlio unico. Intervista ad Antonio Pennacchi, su girodivite.it, Girodivite. URL consultato il 16 gennaio 2011.
- ^ Primo ciak a Foggia per Luchetti, in CinemadelSilenzio.it, 4 maggio 2006. URL consultato il 16 gennaio 2011.
- ^ Luchetti conquista il popolo del Festival Standing ovation e 10 minuti di applausi, in la Repubblica.it, 21 maggio 2007. URL consultato il 16 gennaio 2011.
- ^ a b c d I vincitori dei "Ciak d'Oro" 2007, su cinemaitaliano.info. URL consultato il 05/06/07.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Mio fratello è figlio unico
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Mio fratello è figlio unico, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Mio fratello è figlio unico, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Mio fratello è figlio unico, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Mio fratello è figlio unico, su FilmAffinity.
- (EN) Mio fratello è figlio unico, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Mio fratello è figlio unico, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Mio fratello è figlio unico, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).