Michele Tedeschi Rizzone

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Michele Tedeschi Rizzone

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato13 dicembre 1890 –
14 luglio 1898
Legislaturadalla XVII (nomina 4 dicembre 1890)
Tipo nominaCategoria: 3
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato5 dicembre 1870 –
25 settembre 1882
LegislaturaXI, XII, XIII, XIV
Gruppo
parlamentare
Sinistra
CollegioModica
Sito istituzionale

Sindaco di Modica
Durata mandato1868 –
1869

Durata mandato1892 –
1893

Dati generali
Partito politicoSinistra storica
ProfessioneProprietario terriero, militare

Michele Tedeschi Rizzone, marchese dello Scaro (Modica, 18 ottobre 1840Pozzallo, 14 luglio 1898) è stato un politico, patriota e militare italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XVII legislatura e più volte deputato.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da una nobile famiglia modicana, figlio di Carlo Rizzone (patriota e massone) e Francesca Tedeschi Impellizzeri. Con Regio decreto del 18 aprile 1855, chiese ed ottenne, per desiderio del nonno materno Corrado Tedeschi, l'anteposizione del cognome materno a quello paterno. Anche il fratello Corrado fu deputato, tra il 1909 e il 1919. Fu lo zio del fisico Giovan Pietro Grimaldi e del botanico Clemente Grimaldi, figli della sorella Antonietta.

Sposò la marchesina Concetta Polara Galazzo, figlia del marchese Giorgio Polara Lorefice, da cui ereditò l'ingente patrimonio e la villa di famiglia a Pozzallo, che Tedeschi Rizzone fece abbellire, finanziando la costruzione di una cappella gentilizia e il restauro degli interni. Il figlio Corrado fu podestà di Pozzallo dal 1927 al 1943 e assessore comunale per la Democrazia Cristiana dal 1952 al 1956.

Morì il 14 luglio 1898, nella villa di famiglia, e venne sepolto nella cappella da lui fatta costruire.[1]

Carriera politica e militare[modifica | modifica wikitesto]

Di ispirazione politica liberale, prese attivamente parte ai moti risorgimentali insieme al padre, al Barone Filippo De Leva e ad altri esponenti della nobiltà anti-borbonica. Ebbe una fitta corrispondenza con i patrioti esiliati a Malta che, nel 1858, gli costò una condanna al domicilio coatto, prima a Noto e successivamente ad Augusta.

Fu presidente della commissione eletta per raccogliere i voti del plebiscito di annessione della Sicilia al Regno d'Italia e della commissione di istituzione del tribunale circondariale di Modica.

Fece parte della guardia nazionale. Con Decreto Reale del 14 maggio 1862 fu nominato aiutante maggiore in seconda del primo battaglione; fu richiamato in servizio come sottotenente nel 212º battaglione con decreto del 20 maggio 1866; fu poi promosso luogotenente con decreto 7 giugno 1866, ed ebbe la carica di aiutante maggiore il 26 agosto 1866.

Eletto per la prima volta consigliere comunale di Modica nel 1864, ed assessore nel 1865, venne successivamente continuamente confermato in tali uffici. Con Regio Decreto del 24 maggio 1868 venne nominato delegato straordinario del comune di Modica e, il 28 ottobre 1868, venne nominato sindaco di Modica. Il 3 dicembre 1892 venne nuovamente nominato sindaco.

Dal 1868 fece parte del Consiglio provinciale di Siracusa come deputato (odierno consigliere), commissario, componente il consiglio scolastico, delegato provinciale dell'Istituto tecnico di Modica. Fu Presidente del Consiglio provinciale per l'anno 1876-1877 e vice presidente per gli anni 1882-83, 1884-85, e 1891-92. Fu diverse volte Deputato provinciale e Deputato dirigente per l'anno 1883-84. Fu il primo presidente elettivo della Deputazione provinciale nell'anno 1889-90, venendo rieletto per l'anno 1893-94.

Il 22 ottobre 1876 venne dichiarato "benemerito della Patria" dal Consiglio Comunale di Modica. Il 2 giugno 1877 gli venne conferito il diploma e le insegne di Commendatore dell'ordine della Corona d'Italia, ed il 20 gennaio 1889 nominato ufficiale nell'ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e promosso Commendatore di quest'ordine il 14 gennaio 1892.

Si adoperò particolarmente per lo sviluppo del Liceo classico Tommaso Campailla di Modica, portandolo ad ottenere il riconoscimento di Liceo governativo di 2ª classe, con Regio decreto del 10 agosto 1878.

Fu eletto deputato al Parlamento italiano per la Sinistra storica il 20 novembre 1870 e venne riconfermato per tre volte: alle elezioni del 1874, del 1876 e del 1880. Nel 1882 perse le elezioni e non venne rieletto.

Con decreto Regio il 4 dicembre 1890 fu chiamato a fare parte del Senato.[2]

Il 28 ottobre 1960 gli venne conferita la cittadinanza onoraria postuma di Pozzallo, dove dimorò stabilmente per gran parte della sua vita.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Biblioteca comunale - La sede, su bibliotecapozzallo.it. URL consultato il 18 giugno 2015.
  2. ^ Albero Genealogico Rizzone , a cura di Stefano Rizzone Viola

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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