Michele Lanza (diplomatico)

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Michele Lanza (Torino, 8 giugno 1906Madrid, 15 novembre 1973) è stato un diplomatico e storico italiano.

1958, Rabat, L'Amb. Michele Lanza in occasione delle presentazione delle sue Credenziali (da Immaginario Diplomatico)

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureatosi in giurisprudenza nel 1928, iniziò la carriera diplomatica nel 1930. Ebbe subito l'incarico di segretario d'ambasciata in importanti delegazioni: a Mosca (1931-1934), Londra (1934-1937), Tunisi (1937-1939) e Berlino (1939-1943)[1].

Giunto nella capitale tedesca il 20 ottobre 1939, quando la Germania era ormai in guerra da cinquanta giorni, raccolse le confidenze dell'ambasciatore Bernardo Attolico, che poi riportò nel libro Berlino, Ambasciata d'Italia, 1939-1943: «Sono riuscito a preservare il nostro Paese dalla guerra, ma Ribbentrop non me lo ha mai perdonato. Vuole la mia testa, e il Duce gliela darà».

Arrestato dai nazisti dopo l'8 settembre per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò e consegnato all'Italia alle autorità fasciste, raggiunge la Valsesia ed entrato nel movimento partigiano è incaricato dei collegamenti fra Brigate Garibaldi e gli agenti britannici e americani in Svizzera.

Ritornato a Roma nel luglio del 1945, è addetto alla preparazione dei dibattiti delle Conferenza della pace di Parigi alla quale partecipa come segretario della delegazione italiana. È poi consigliere d'ambasciata ad Ankara (1947-50) e ad Atene (1950-53). Capo dell'ufficio "Jugoslavia" al ministero degli Affari Esteri, partecipa ai negoziati per la soluzione del problema di Trieste (1953-54)[1].

Successivamente è ministro plenipotenziario e poi ambasciatore a Baghdad (1954-58) e in Marocco (1958-63); capo della delegazione italiana alla Conferenza per il commercio e lo sviluppo (UNCTAD) a Ginevra; ambasciatore a New Delhi (1965-68) e a Copenaghen (1968-72) ove ebbe termine la sua carriera.

Ha pubblicato libri sotto il proprio nome e con lo pseudonimo di Mario da Baranca e Leonardo Simoni[2].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • I Primi Insetti, pubblicato nel 1920 da Ciriè, Tipografia Capella, Torino. (Miki Lanza)
  • Il Pianto del Volga ed altre leggende dell'antica Russia, pubblicato nel 1925 da Fratelli Treves, Torino. (Miki Lanza)
  • Germania e Russia, 1921-1941, 20 anni di storia diplomatica [Germany and Russia 1921–1941: Twenty Years of Diplomatic History], pubblicato nel 1942 da Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, per la serie Problemi del Giorno, Milano, pp. 141. (Pseudonimo Mario Da Baranca)
  • Berlino, Ambasciata d'Italia, 1939-1943 [Berlin: The Italian Embassy 1939–1943], pubblicato nel 1946 da Migliaresi, Roma, pp. 418. (Pseudonimo Leonardo Simoni)
  • Berlin, Ambassade d'Italie [Berlin: The Italian Embassy], Robert Laffont, Collection Pavillons, Paris, 1947, pp. 493. (Pseudonyme Leonardo Simoni)
  • Roma e l'Eredità di Alessandro – Gli esordi dell'espansionismo Romano in oriente [Rome and Alexander's Legacy: The Beginning of Roman Expansionism in the East], Edizioni di Comunità, Milano, 1971, pp. 327.
  • Rom og arven efter Alexander [Rome and Alexander's Legacy], Olivetti Litteraturfond, 1971, pp. 292.
  • Madama di Serracuore – Quasi una fantasia, pubblicato nel 1972 da Ramella Tipografi, Biella, 1972, pp. 195.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ministero degli Affari Esteri, Annuario Diplomatico della Repubblica italiana 1963, Roma, 1963, pag. 429
  2. ^ Scheda biografica - Penna del diplomatico, su baldi.diplomacy.edu. URL consultato il 16 settembre 2020.
  3. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN47780531 · ISNI (EN0000 0001 1636 1482 · LCCN (ENno2013109897 · GND (DE127331794
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