Micha Josef Berdyczewski
Micha Josef Berdyczewski in ebraico מיכה יוסף ברדיצ'בסקי, pseudonimo Mikhah Yosef Bin-Gorion (Medžybiž, 7 agosto 1865 – Berlino, 18 novembre 1921) è stato uno scrittore e giornalista ucraino, di lingua ebraica e yiddish, noto per essere stato uno dei primi letterati di questa cultura ad ottenere grandi riconoscimenti in Germania.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque a Medžybiž, nell'Ucraina occidentale, in una regione con una numerosa popolazione ebraica askenazita, all'interno di una famiglia profondamente religiosa guidata dal padre, rabbino della cittadina e seguace di Rabbi Israel ben Eliezer, (anche noto come Ba'al Shem Tov), fondatore della corrente del chassidismo, che era nato nella stessa località.[1]
Si separò dalla sua prima moglie a causa dell'avversione mostrata dalla famiglia di essa nei confronti della passione manifestata dal giovane marito verso la letteratura moderna e laica.[2]
Uno dei suoi primi articoli, pubblicato sulla rivista Hamelitz nel 1888, cadde proprio in un periodo della sua vita definito "Hetsits Ve-nifga" (הציץ ונפגע "vedere e toccare") e fu caratterizzato da un forte spirito polemico e da una tendenza all'osservazione del complesso stato d'animo della sua generazione.[1]
Nel 1890 si recò in Germania e in Svizzera per completare i suoi studi in filosofia presso le università diBerlino e di Berna. In quegli anni, Berdyczewski approfondì le sue conoscenze delle opere di Nietzsche e Hegel, pensatori che ebbero una grande influenza sulla sua formazione culturale.[2]
Al suo ritorno in Ucraina, l'autore incominciò a pubblicare numerosi libri, il cui denominatore comune restò il deterioramento della vita tradizionale ebraica.
Dopo una breve parentesi polacca, nel 1911 Berdyczewski ritornò in Germania dove adottò il soprannome Bin-Gorion (Figlio del Leone).[2] Gli ultimi anni della sua vita li dedicò ad una ricerca di leggende e racconti popolari ebraici.
Il pensiero filosofico[modifica | modifica wikitesto]
Berdyczewski si mostrò critico nei confronti della tradizione spirituale ebraica e in una delle sue opere più importanti, Shinnuy ha-arachim ("Inversione dei valori") del 1922 sostenne che l'ebraismo in origine fu una nazione ed i profeti solo in un secondo tempo lo trasformarono in una religione, mentre di tutto ciò ai primi del Novecento restava solo l'idea astratta. Il disagio della sua generazione dipendeva proprio da questo motivo e il rimedio era una inversione dei valori che riportasse l'uomo al centro dell'attenzione, liberandolo da Dio e riavvicinandolo alla natura. Quindi naturismo ed estetismo guidarono la poesia di Berdyczewski.[3]
I suoi libri, scritti in ebraico, Yiddish e talvolta in tedesco, mostrarono un quadro chiaro e nitido sulla tradizione ebraica dei paesi dell'Europa orientale e in particolar modo su quella talmudica e chassidica.[3]
Opere letterarie[modifica | modifica wikitesto]
- Sefer Chassidim ("Il libro dei Pii", 1900)
- Meheavar ha-karow ("Dal prossimo passato", 1909)
- Meozar ha-aggadah ("Dal tesoro della saga", 1914)
- Sinai und Garizin (1926)
- Die Sagen der Juden ("Saghe e leggende ebraiche", 5 Vols., 1927)
Edizioni in italiano[modifica | modifica wikitesto]
- Prima della tempesta. Storie di ebrei orientali, a cura di Vincenzo Pinto. Torino: Free Ebrei, 2014. ISBN 978-88-909147-4-4.
- Il bello della morale. Intorno al legame tra etica ed estetica, a cura di Vincenzo Pinto, postfazione di Jacob Golomb. Torino: Free Ebrei, 2014. ISBN 978-88-909147-9-9.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b (EN) Micha Josef Berdyczewski, su ithl.org.il. URL consultato il 28 maggio 2018.
- ^ a b c (EN) MICHA JOSEF BERDYCZEWSKI, su yleksikon.blogspot.com. URL consultato il 28 maggio 2018.
- ^ a b le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 196.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (HE) Z. Shazar, Or ishim, Tel Aviv, 1955.
- (HE) Aharon Ben-Or, Toldot hasifrut haivrit haḥadasha, Tel Aviv, 1954.
- (HE) Sh. Bernshteyn, Ḥazon hadorot, New York, 1928.
- (EN) Berdyczewski, Micha Josef, in Encyclopaedia Judaica, vol. 4, 1972, pp. 592-596.
- (DE) Karin Neuburger, Fiktion und Wirklichkeit. Micha Joseph Berdyczewskis Leben und Werk in Berlin, in Transit und Transformation : osteuropäisch-jüdische Migranten in Berlin 1918–1939, Gottinga, Wallstein-Verlag, 2010, pp. 257-273.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- "George Washington University" e il Melvin Gelman Library sito web, su gwu.edu. URL consultato il 22 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2011).
- Sito tedesco di personalità, su knerger.de. URL consultato il 22 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2007).
- "Jewish Agency" sito (Berdyczewski è chiamato "Berdichevsky" su questo sito), su jafi.org.il. URL consultato il 22 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2004).
- JewishEncyclopedia.com - BERDYCZEWSKI, MICAH JOSEPH: alla www.jewishencyclopedia.com - Jewish Encyclopedia
- "Institute for the Translation of Hebrew Literature" - Berdyczewski: biografia comprendente una lista di libri scritti dall'autore, su ithl.org.il (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2008).
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