Metodo D'Hondt
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Il metodo D'Hondt, inventato e descritto per la prima volta dallo studioso belga Victor D'Hondt nel 1878, è un metodo matematico per l'attribuzione dei seggi nei sistemi elettorali che utilizzano il metodo proporzionale.
Questo sistema prevede che si divida il totale dei voti di ogni lista per 1, 2, 3, 4, 5... fino al numero di seggi da assegnare nel collegio, e che si assegnino i seggi disponibili in base ai risultati in ordine decrescente. Il sistema, da lui ideato, è trattato nel libro Système pratique et raisonné de représentation proportionnelle, edito a Bruxelles.
Tale metodo è stato adottato in numerosi Paesi, tra cui 13 dei 28 stati membri dell'Unione europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Estonia, Finlandia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna), la Svizzera, la Turchia, Israele e, pur modificato, anche nella Repubblica di San Marino. In Italia era utilizzato per l'elezione dei Senatori della Repubblica nella precedente legge elettorale e per le elezioni provinciali ed è ancora utilizzato nelle elezioni comunali per l'assegnazione dei seggi riservati alle liste o coalizioni che non avendo vinto l'elezione formeranno la minoranza in consiglio, oltre che nella scuola secondaria di secondo grado per l'elezione dei membri del consiglio d'istituto.
Esempio teorico semplificato[modifica | modifica wikitesto]
Alle elezioni del Parlamento composto da 8 seggi si presentano cinque partiti. I risultati elettorali sono i seguenti:
- Voti validi: 17800 schede
- Lista A: 5050 preferenze
- Lista B: 4490 preferenze
- Lista C: 3840 preferenze
- Lista D: 2900 preferenze
- Lista E: 1520 preferenze
Partiti | percentuali | voti |
---|---|---|
Lista A | 28,37% | 5050 |
Lista B | 25,22% | 4490 |
Lista C | 21,57% | 3840 |
Lista D | 16,29% | 2900 |
Lista E | 8,54% | 1520 |
L'applicazione del metodo D'Hondt prevede la formazione di una tabella in cui si dividano i voti ottenuti dai vari partiti per un numero crescente di un'unità, fino all'identificazione decrescente del numero di seggi disponibili (nell'esempio, i numeri divisori dovranno essere quanto basta per ottenere i risultati cercati):
Numeri divisori | A | B | C | D | E |
---|---|---|---|---|---|
1 | 5050 (1) | 4490 (2) | 3840 (3) | 2900 (4) | 1520 |
2 | 2525 (5) | 2245 (6) | 1920 (7) | 1450 | 760 |
3 | 1683 (8) | 1497 | 1280 | 967 | 507 |
4 | 1263 | 1123 | 960 | 725 | 380 |
5 | 1010 | 898 | 768 | 580 | 304 |
6 | 842 | 748 | 640 | 483 | 253 |
7 | 721 | 641 | 549 | 414 | 217 |
8 | 631 | 561 | 480 | 363 | 190 |
Vengono dunque evidenziati, come accade nella tabella qui sopra, gli otto numeri più alti presenti nella tabella stessa, essendo otto i deputati da eleggere. Ad ogni casella evidenziata corrisponde un candidato eletto. Il Parlamento sarà dunque composto da:
- 3 deputati del partito A
- 2 deputati del partito B
- 2 deputati del partito C
- 1 deputato del partito D
- 0 deputati del partito E
Qualora ci fossero due quozienti uguali, si assegnerebbe un deputato ad entrambi i partiti.