Meroe
Meroe Mèroe - Medewi - Bedewi - Mrw. - Μερόη - Merŏē - مرواه - Meruwah Siti archeologici dell'isola di Meroe | |
---|---|
Le piramidi di Meroe | |
Civiltà | Civiltà egizia |
Utilizzo | Città |
Epoca | VIII secolo a.C. |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Città | Shendi |
Dimensioni | |
Superficie | 12 874 550 m² |
Amministrazione | |
Patrimonio | UNESCO |
Visitabile | Si |
Mappa di localizzazione | |
Coordinate: 16°56′06.5″N 33°45′02.7″E / 16.935139°N 33.75075°E
![]() | |
---|---|
![]() | |
Meroe (EN) Archaeological Sites of the Island of Meroe | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (II), (III),(IV), (V) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2011 |
Scheda UNESCO | (EN) Scheda (FR) Scheda |
Meroe (Mèroe; meroitico: Medewi o Bedewi; egizio: Mrw.(t); greco: Μερόη; latino: Merŏē; in arabo: مرواه, Meruwah)[1] è il nome di un'antica città posta sulla riva orientale del Nilo, a circa 6 km a nord-est della stazione di Kabushiya vicino a Shendi (Sudan), circa 200 km a nord della capitale Khartum.
Nei pressi del sito si trovano alcuni villaggi chiamati Bragrawiyah. Meroe fu la capitale del regno di Kush per molti secoli. La città ha dato il nome di Isola di Meroe per il Butaana, una regione circondata da tre lati dal fiume Nilo.
Il sito dell'antica città è caratterizzato da oltre due centinaia di piramidi, di cui molte in rovina, suddivise in tre gruppi ed è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2011.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Meroe fu la capitale meridionale del regno di Kush, entità statale che esistette dall'800 a.C. fino al 350. Gli scavi archeologici hanno messo in luce la presenza di importanti sepolture (nella necropoli occidentale) già nel periodo Napata (800 a.C. - 280 a.C.) dello Stato.
La città crebbe gradualmente di importanza con lo spostamento a sud della capitale (periodo meroitico) effettuato durante il regno di Arrakkamani (o forse prima, durante il regno di Aspelta).
A partire dal 280 a.C. la necropoli reale venne spostata da Napata a Meroe completando così il trasferimento.
L'ultimo periodo della città meroitica è segnato dalla stele di vittoria di uno sconosciuto re di Axum; dal testo, scritto in greco, si ricava che il vincitore era re degli Axumiti e degli Omeriti; la collocazione temporale di questo sovrano dovrebbe essere intorno al 300.
Nei pressi di una piramide sono state anche rinvenute due iscrizioni redatte in una forma arcaica di ge'ez ma non è stato possibile determinare se tali iscrizioni siano coeve della stele o posteriori.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Basil Davidson, Capitolo 2, in La riscoperta dell'Africa, Milano, Feltrinelli, 1963.
- (FR) Michel Baud (a cura di), Méroé. Un empire sur le Nil, Milano, Officina libraria, 2010, ISBN 978-88-89854-50-1.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Meroe
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) UNESCO World Heritage - Gebel Barkal and the Sites of the Napatan Region, su whc.unesco.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 312587008 · NDL (EN, JA) 00567612 · WorldCat Identities (EN) 312587008 |
---|