Mercuriale Prati

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Mercuriale Prati, O.S.B.
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Forlì (1784-1806)
 
Nato9 ottobre 1715 a Forlì
Ordinato presbitero20 settembre 1738
Nominato vescovo25 giugno 1784 da papa Pio VI
Consacrato vescovo27 giugno 1784 dal cardinale Andrea Corsini
Deceduto20 ottobre 1806 (91 anni) a Forlì
 

Mercuriale Prati (Forlì, 9 ottobre 1715Forlì, 20 ottobre 1806) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente alla famiglia patrizia forlivese dei Prati, il 20 settembre 1738 fu ordinato presbitero nell'Ordine di San Benedetto, nella Congregazione dei Vallombrosani, che allora erano presenti nell'abbazia di San Mercuriale, nel centro della città di Forlì: un Mercuriale Prati era già stato, agli inizi del secolo XVIII abate di San Mercuriale (1703-1707).

Fu allievo di Leto Guidi e scrisse un trattato di ottica. Per i suoi interessi scientifici, spesso gli studenti gli dedicarono le loro tesi di ambito scientifico[1].

Nel 1784 fu consacrato vescovo di Forlì dal cardinale Andrea Corsini.

Il 19 aprile 1785 fece compiere una ricognizione nel sarcofago della cappella di San Valeriano di Forlì, nella cattedrale di Santa Croce: vi si trovarono i resti del santo e dei suoi compagni martiri, con anche i teschi dei Santi Grato e Marcello. Furono riposti in un'urna di maggior valore[2]: il nuovo altare della cappella di San Valeriano, quindi, risulta un suo dono.

Dopo i grandi lavori di ristrutturazione, il 20 aprile 1788 consacrò la rinnovata chiesa della Santissima Trinità. Lo stesso anno fece restaurare i locali del seminario.

Dal 26 al 28 aprile 1792 celebrò il sinodo diocesano.

Nel 1795 consacrò la chiesetta della Beata Vergine dell'Addolorata, annessa al monastero del Corpus Domini.

Il 4 febbraio 1797 fu convocato, con altri notabili cittadini, da Napoleone Bonaparte, conquistatore, che li esortò a non voler opporsi al nuovo dominio.

Come vescovo di Forlì acquistò dal conte Giuseppe Marchesi il palazzo di famiglia e vi trasferì il vescovado[3].

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I monaci scienziati[collegamento interrotto].
  2. ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro sino ai nostri giorni, vol. 25, p. 284.
  3. ^ Vescovado di Forlì (già Palazzo Marchesi) Archiviato il 18 maggio 2015 in Internet Archive..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Prima dioecesana synodus quam d. Mercurialis Prati ordinis S. Benedicti congregationis Vallisumbrosae, Dei & apostolicae sedis gratia Foroliviensis ecclesiae episcopus ... in sua cathedrali ecclesia celebravit anno 1792, Genestri, Faenza 1793.
  • Ettore Casadei, Forlì e dintorni, Società Tipografica Forlivese, Forlì 1928, pp. 69, 81, 98, 115, 236, 362, 430, 460.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Forlì Successore
Giuseppe Vignoli 25 giugno 1784 - 20 ottobre 1806 Andrea Bratti
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