Mercato dei comportamenti futuri

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Mercato dei comportamenti futuri è un'espressione utilizzata per la prima volta nel saggio Il capitalismo della sorveglianza di Shoshana Zuboff[1] per indicare una tipologia di mercato nella quale vengono scambiati prodotti predittivi, cioè prodotti in grado di prevedere i nostri comportamenti futuri. L'espressione è stata utilizzata per la prima volta nel saggio Il capitalismo della sorveglianza di Shoshana Zuboff[1].

I clienti del mercato dei comportamenti futuri, dunque, non sono gli utenti i cui dati vengono estratti e trasformati nei prodotti predittivi, bensì le aziende che acquistano tali prodotti al fine di creare le circostanze per spronarci ad acquistare un determinato prodotto/servizio[2].

Normativa[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene attualmente non ci sia una vera e propria normativa per regolamentare specificamente i prodotti predittivi o il mercato dei comportamenti futuri, un primo passo normativo per impedire la commercializzazione dei dati personali è stato fatto con l'approvazione del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) nel maggio 2018[2]. Difatti il GDPR impone vincoli, diritti, obblighi e la scelta volontaria dei consumatori riguardo ai dati personali e al loro utilizzo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) John Naughton, 'The goal is to automate us': welcome to the age of surveillance capitalism, in The Observer, 20 gennaio 2019. URL consultato il 5 novembre 2020.
  2. ^ a b (EN) Only appropriate data, su Economic Times Blog, 13 novembre 2019. URL consultato il 5 novembre 2020.
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