Memo Vagaggini

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Nicodemo Vagaggini, detto Memo (Santa Fiora, 17 giugno 1892Firenze, 1955) è stato un pittore e illustratore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fine paesaggista, oltre che fotografo, ha partecipato alla Biennale di Venezia, a quattro edizioni della Quadriennale di Roma (1935, 1939, 1943 e 1948)[1] e alle edizioni del Premio Carnegie di Pittsburgh.[2]

Alla Biennale del 1934 Hitler, in visita, rifiutò una veduta di Venezia del pittore Fioravante Seibezzi datagli in dono dal presidente Giuseppe Volpi.[3] Il dittatore si soffermò poi a lungo davanti ad un'opera di Memo Vagaggini,[4] Barche,[3] facendo intendere di preferirla perché diretta e senza troppe sfumature.[3] Scrivono Paolo Rizzi e Enzo Di Martino che il Volpi «si precipitò a donarglielo e, per la prima volta, il Führer sorrise».[3][5]

Illustrò libri per bambini (Il libro della giungla) e testi teatrali (Lamartine, Shakespeare) per l'editore milanese Corticelli.[2]

Nonostante abbia vissuto e lavorato lungamente a Firenze, città dove si era trasferito nel 1924,[2] rimase sempre legato al territorio di Santa Fiora, del monte Amiata e della Maremma, dipingendone le bellezze.[6]

Opere nelle collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Memo Vagaggini, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 4 settembre 2015.
  2. ^ a b c Lucio Niccolai, L'odore della terra. Biografie di uomini e donne che hanno fatto la Maremma dalla montagna al mare tra XIX e XX secolo, Arcidosso, Effigi, 2008, pp. 271–272.
  3. ^ a b c d Giorgio Di Genova, Storia dell'arte italiana del '900, Bologna, Bora, vol. III, p. 1564.
  4. ^ Paolo Nicoloso, Mussolini architetto. Propaganda e paesaggio urbano nell'Italia fascista, Einaudi, 2008.
  5. ^ Paolo Rizzi, Enzo Di Martino, Storia della Biennale 1895-1982, Milano, Electa, 1982, p. 44.
  6. ^ Enrico Crispolti, Anna Mazzanti, Luca Quattrocchi, Arte in Maremma nella prima metà del Novecento, Milano, Silvana, 2006.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN48473802 · ISNI (EN0000 0000 6706 6902 · ULAN (EN500018349 · LCCN (ENn95046220 · GND (DE1168822327 · WorldCat Identities (ENlccn-n95046220