Campo di concentramento di Melk

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Il campo di concentramento di Melk è stato un sottocampo del lager di Mauthausen, in funzione dall'11 aprile 1944 all'11 aprile 1945.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nella Bassa Austria, l'11 aprile 1944 fu aperto nei pressi della cittadina di Melk, un campo di concentramento, che inizialmente doveva ospitare 500 detenuti, per lo più internati per ragioni politiche. Il culmine di internati a Melk fu di 10.352 detenuti. Essi dovevano scavare lunghe gallerie, nelle montagne di Roggendorf e di Loosdorf. Per occultare le operazioni, il progetto fu chiamato Quarz, ovvero quarzo, la composizione dei due monti. I prigionieri scavarono sei gallerie, che ospitavano industrie di armamenti bellici, nelle quali si lavorava in tre turni di lavoro. Ma lavoravano anche in costruzioni di dighe e fognature, e altri lavori utili alle SS[1].

L'11 aprile 1945 il campo fu abbandonato dai nazisti per l'ingresso degli Alleati; essi trovarono vive 7.478 persone. Nell'evacuazione parziale, i bambini, i vecchi e gli ammalati furono portati a Mauthausen, mentre i più sani furono portati al sottocampo di Ebensee, via battello da Linz[1]. Di Melk è rimasto solamente il forno crematorio.

Le vittime di Melk[modifica | modifica wikitesto]

I metodi delle uccisioni a Melk[modifica | modifica wikitesto]

Gli internati di Melk, come quelli di Mauthausen e dei suoi sottocampi, venivano uccisi in molteplici maniere:

Le vittime[modifica | modifica wikitesto]

Le vittime furono circa 5.000, e vennero cremate in un vicino forno crematorio, nel quale adesso vi è un memoriale. Fra di esse si ricorda Giuseppe Pagano, architetto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Mauthausen, su lager.it. URL consultato il 23 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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