Melchior Ndadaye

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Melchior Ndadaye

Presidente del Burundi
Durata mandato10 luglio 1993 –
21 ottobre 1993
PredecessorePierre Buyoya
SuccessoreFrançois Ngeze

Dati generali
Partito politicoFronte per la Democrazia in Burundi

Melchior Ndadaye (Nyabihanga, 28 marzo 1953Bujumbura, 21 ottobre 1993) è stato un politico burundese. Quarto Presidente della repubblica del Burundi dal 10 luglio al 21 ottobre 1993, primo presidente liberamente eletto e primo presidente hutu nella storia del suo paese, fu deposto ed assassinato da un golpe militare dopo 102 giorni di presidenza.

Vita privata e formazione[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Murama nel comune di Nyabihanga in provincia di Muranvya da Pie Ndadaye e Thérèse Bandushubwenge, da famiglia hutu, primo di dieci fratelli. Frequenta la scuola normale a Gitega, ma nel 1972 in seguito ai fatti di violenza, è costretto a fuggire ed a rifugiarsi in Ruanda. Prosegue gli studi secondari a Butare prima di frequentare la facoltà di scienze dell'educazione dell'università nazionale rwandese, sempre a Butare, dove inizierà ad insegnare dopo la laurea.

Sposa Laurence Nininahazwe il 7 luglio 1984 dalla quale avrà tre figli: Alain Guéva, David Lektika e Marie Libertas.

Nel 1983 rientra in Burundi e conntinuerà la propria formazione bancaria presso l'Institut Technique de Banque du Conservatoire National des Arts et Métiers de France.

Melchior Ndadaye è stato ucciso nella mattinata del 21 ottobre 1993, verso le ore 9:30 da tre militari dell'11° blindato del 2º comando che nella notte avevano compiuto il golpe, strangolato con una corda e trafitto sette volte dalle baionette degli stessi militari. Il suo cadavere venne abbandonato nel campo e dileggiato, infine sepolto in una fossa comune nello stesso campo insieme ai corpi di Pontien Karibwami, vicepresidente e presidente dell'Assemblea Nazionale, di Bimazubute Gilles, vice presidente dell'Assemblea Nazionale, di Juvénal Ndayikeza, ministro dell'agricoltura e dello sviluppo rurale e Richard Ndikumwami, direttore dei Servizi Segreti.

Alcuni giorni dopo la sua morte Froduald Karamira, il vicepresidente radicale del vicino Ruanda, ha lanciato un appello a prendere le armi ed eliminare il nemico in mezzo a loro, facendo così nascere Potere Hutu, con metodi simili a quelli della Germania nazista.

In seguito alle imponenti reazioni nazionali ed internazionali, i corpi sono stati riesumati, puliti e deposti, dopo un esame autoptico, ciascuno in una bara di legno e così restituiti alle famiglie, procedendo alla preparazione dei funerali di stato[1] celebrati il 6 dicembre 1993.

Il 14 maggio 1999 termina il processo, giudicato una farsa dai partiti hutu[2], contro i presunti killer. Sono stati condannati a morte il tenente Paul Kamana, in esilio in Uganda, Laurence Nzeyimana, Giovenale Gahungu, Sylvère Nduwumukama e Emmanuel Ndayizeye. Le responsabilità degli alti gradi e dei politici non sono stati accertati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ R. Krueger, From Bloodshed to Hope in Burundi, 2007, ISBN 978-0-292-71486-1.
  2. ^ BBC news, 14 maggio 1999, ore 21:35.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) R. Ntibazonkiza, Biographie du Président Melchior Ndadaye. L'homme et son destin, Sofia, Bulgarian Helsinki Committee, 1996.
  • (EN) International Commission of Inquiry for Burundi, Final Report, 1996 in Final Report (PDF), su usip.org. URL consultato il 20 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2009).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore: Umukuru w'Igihugu Successore:
Pierre Buyoya 10 luglio 1993 - 21 ottobre 1993 François Ngeze

Presidenti del Burundi
Micombero (1966-1976) | Bagaza (1976-1987) | Buyoya (1987-1993) | Ndadaye (1993) | Ngeze (1993) | Kinigi (1993-1994) | Ntaryamira (1994) | Ntibantunganya (1994-1996) | Buyoya (1996-2003) | Ndayizeye (2003-2005) | Nkurunziza (2005-2020) | Ndayishimiye (2020-in carica)
Controllo di autoritàVIAF (EN66108756 · ISNI (EN0000 0000 4192 8914 · LCCN (ENno99062473 · BNF (FRcb14565398d (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no99062473