Meiolania

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Meiolania
Meiolania platyceps
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine Testudines
Sottordine Cryptodira
Superfamiglia Meiolaniformes
Famiglia Meiolaniidae
Genere Meiolania
Specie
  • M. platyceps
  • M. brevicollis
  • M. mackayi

La meiolania (gen. Meiolania) è una testuggine estinta, vissuta tra l'Oligocene e l'Olocene in Oceania. I primi esemplari vissero circa 30 milioni di anni fa e il genere prosperò fino al Pleistocene; una popolazione relitta sopravvisse in Nuova Caledonia fino a circa 2000 anni fa.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questa testuggine era di dimensioni enormi: poteva raggiungere la lunghezza di 2,5 metri, e rappresenta la testuggine terrestre più grande mai esistita dopo la Testudo atlas. La meiolania possedeva un cranio piuttosto insolito, dotato di numerose protuberanze nodose e simili a corna.[1] Due lunghi aculei sporgevano dalla parte posteriore e formavano un corto arco, che conferiva all'intero cranio un'ampiezza di circa 60 centimetri. Queste corna non permettevano all'animale di ritrarre il capo nel carapace, come invece avviene nelle tartarughe odierne. La coda era anch'essa protetta da “anelli” corazzati, ed era dotata di aculei allungati nella parte posteriore. In generale, la forma del corpo della meiolania richiama notevolmente i dinosauri anchilosauri e i mammiferi glittodonti, per un fenomeno di convergenza evolutiva. Si noti che tanto gli anchilosauri, quanto i glipttodonti, quanto meiolania vissero in mondi ove abbondavano predatori bipedi (per gli anchilosauridi i dinosauri teropodi, per gliptodonti e tartarughe gli uccelli carnivori inetti al volo), i predatori bipedi sono particolarmente vulnerabili al "thagomizer", ovvero alle code dotate di aculei o spine ed agitate nei pressi delle loro lunghe e relativamente vulnerabili zampe.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Descritta per la prima volta nel 1886 sulla base di una vertebra, la meiolania fu inizialmente ritenuta una lucertola simile ai varani, imparentata con la gigantesca Megalania (da qui il nome generico Meiolania, che richiama quello del grande varano estinto).[2] Successivi ritrovamenti più completi chiarirono che si trattava di una gigantesca tartaruga,[3] imparentata alla lontana con i criptodiri sudamericani. Alcuni animali simili risalenti all'Eocene (o forse addirittura al Cretaceo) sono stati ritrovati in Argentina (Niolamia).

Sono note varie specie di Meiolania: la più nota è M. platyceps, dell'entroterra australiano, di grandi dimensioni. Altre specie sono M. brevicollis[4] e M. mackayi, rinvenuta in Nuova Caledonia, che fu l'ultima a scomparire. La specie M. oweni, dotata di un largo cranio piatto, è attualmente attribuita a un genere a parte, Ninjemys.[5]

Stile di vita[modifica | modifica wikitesto]

La meiolania vagava per l'entroterra australiano cibandosi di cespugli e arbusti;[6] è probabile che allo stadio adulto avesse pochi predatori, grazie alla taglia e alle potenti difese. I piccoli, però, dovevano essere facili prede di carnivori come Thylacoleo, Quinkana e Megalania. Le specie vissute in Nuova Caledonia e nell'isola di Lord Howe, in ogni caso, erano notevolmente più piccole di quelle australiane; questa tendenza può essere ricondotta al fenomeno del nanismo insulare.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E.S. Gaffney e G. McNamara, A meiolaniid turtle from the Pleistocene of Northern Queensland, in Memoirs of the Queensland Museum, vol. 28, 107–113, 1990.
  2. ^ Richard Owen, Description of Fossil Remains of Two Species of a Megalanian Genus (Meiolania) from "Lord Howe's Island", in Philosophical Transactions of the Royal Society, vol. 177, 1º gennaio 1886, pp. 471–480, Bibcode:1886RSPT..177..471O, DOI:10.1098/rstl.1886.0015.
  3. ^ E.S. Gaffney, The postcranial morphology of Meiolania platyceps and a review of the Meiolaniidae, in Bulletin of the AMNH, n. 229, 1996, ISSN 0003-0090 (WC · ACNP).
  4. ^ D. Megirian, Meiolania brevicolli ssp. Nov. (Testudines: Meiolaniidae): A new horned turtle from the Australian Miocene, in Alcheringa: An Australasian Journal of Palaeontology, vol. 16, n. 2, 1992, pp. 93–106, DOI:10.1080/03115519208619035.
  5. ^ E. S. Gaffney, Ninjemys, a new name for "Meiolania" oweni (Woodward), a Horned Turtle from the Pleistocene of Queensland, in American Museum Novitates, n. 3049, 1992, pp. 1–10.
  6. ^ (EN) Ariana Paulina-Carabajal, Juliana Sterli, Justin Georgi, Stephen F Poropat e Benjamin P Kear, Comparative neuroanatomy of extinct horned turtles (Meiolaniidae) and extant terrestrial turtles (Testudinidae), with comments on the palaeobiological implications of selected endocranial features, in Zoological Journal of the Linnean Society, vol. 180, n. 4, agosto 2017, pp. 930–950, DOI:10.1093/zoolinnean/zlw024, ISSN 0024-4082 (WC · ACNP).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Patricia Vickers-Rich and Thomas Hewett Rich. (1993). Wildlife of Gondwana, Reed Books, Chatswood, New South Wales, pp.168-169 ISBN 0-7301-0315-3 .
  • Palmer, D., ed. (1999). The Marshall Illustrated Encyclopedia of Dinosaurs and Prehistoric Animals. London, Marshall Editions, p. 67. ISBN 1-84028-152-9.
  • Barry Cox, Colin Harrison, R.J.G. Savage, and Brian Gardiner. (1999). The Simon & Schuster Encyclopedia of Dinosaurs and Prehistoric Creatures: A Visual Who's Who of Prehistoric Life. Simon & Schuster.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]