Megingaudo di Gheldria

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Megingaudo
Conte di Zutphen
In carica? –
997
Predecessorenessuno (?)
SuccessoreOttone di Hammerstein
Nascita920 circa
MorteGheldria, 997
ConiugeGerberga di Lorena
FigliGoffredo
Irmintrude
Alvera
Bertrada
Adelaide

Megingaudo di Gheldria (920 circa – Gheldria, 997) fu conte di Zutphen.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Non si sa nulla della nascita e della giovinezza di Megingaudo, ma sembrerebbe essere originario di Gheldria, nell'attuale länder del Nord Reno-Vestfalia, attorno alla quale la sua famiglia possedeva grandi tenute, così come vicino a Bonn e nella contea di Avalgau[1]. Sembrerebbe provenire dalla bassa nobiltà, poiché i diplomi reali lo menzionano semplicemente come nobilis vir. A volte, nelle fonti viene indicato come comes (conte/Graf). Sposò Gerberga, figlia del conte palatino di Lotaringia Goffredo e nipote del re dei Franchi Occidentali Carlo III il Semplice e dell'arcivescovo di Colonia Wicfrido.

Megingaudo e Gerberga ebbero cinque figli:

In qualità di sostenitore del duca di Baviera Enrico I e oppositore del dominio ottoniano in Lotaringia, Megingaudo si schierò e combatté dalla parte di Enrico nella disputa contro il re dei Franchi Orientali Ottone I probabilmente già nella prima ribellione del 939 e sicuramente nella seconda del 941. Dopo la repressione della rivolta, dovette fuggire per scampare alla pena capitale, ma fu costretto a rinunciare a tutti i suoi beni. Dopo la nuova sottomissione di Enrico al fratello Ottone, anche Meginguado si riappacificò con il sovrano e venne reintegrato nella sua posizione con un diploma 18 luglio 944[2].

Nel 976 o 977 Goffredo, unico figlio maschio ed erede, cadde in battaglia contro i Boemi. In sua memoria, nel 978 Megingaudo e sua moglie Gerberga fondarono un monastero femminile a Vilich (nei pressi di Bonn) accanto a una chiesetta risalente all'VIII o al IX secolo, probabilmente fino a quel momento utilizzata come cappella cimiteriale. Nel 987 il monastero divenne un monastero imperiale e ricevette privilegi speciali. Poiché la figlia Bertrada era già badessa del monastero di Santa Maria in Campidoglio di Colonia, i genitori affidarono alla loro figlia più giovane Adelaide il compito di guidare il monastero, divenendone la prima badessa.

Dopo la fondazione del monastero, Megingaudo si ritirò a Geldria per il resto della sua vita. Quando morì, le sue ossa furono traslate nel monastero di Vilich.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Josef Niesen: Bonner Personenlexikon. 3., verbesserte und erweiterte Auflage. Bouvier, Bonn 2011, ISBN 978-3-416-03352-7, S. 310.
  2. ^ DO I, 59 Archiviato il 3 gennaio 2018 in Internet Archive..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Severin Corsten, Megingoz und Gerberga. Gründer des Stiftes Vilich in Bonner Geschichtsblätter. 30, 1978, pag. 7-25.
  • (DE) Josef Niesen, Megingoz in Bonner Personenlexikon. 3ª edizione, migliorata e ampliata. Bouvier, Bonn 2011, ISBN 978-3-416-03352-7.