Megalops atlanticus

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Tarpone
Megalops atlanticus
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Osteichthyes
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Neopterygii
Infraclasse Teleostei
Superordine Elopomorpha
Ordine Elopiformes
Famiglia Megalopidae
Genere Megalops
Specie M. atlanticus
Nomenclatura binomiale
Megalops atlanticus
Valenciennes, 1847

Il tarpone (Megalops atlanticus Valenciennes, 1847) è un pesce di acqua salata appartenente alla famiglia Megalopidae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nelle aree costiere dell'oceano Atlantico, nelle lagune, in alcuni fiumi e in estuari negli Stati Uniti e a Cuba. Sono stati avvistati esemplari anche nei pressi della Nuova Scozia, nella Francia meridionale, in Argentina ed anche in Messico.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il tarpone è caratterizzato dalla particolare forma della bocca, poiché è rivolta verso l'alto. La sua colorazione si presenta bluastra oppure verdastra nella parte superiore, mentre ai lati è argentea; per questo viene anche chiamato re d'argento. Una particolarità di questi pesci è che la vescica natatoria è quasi totalmente trasformata in polmone, permettendo di trattenere l'ossigeno anche in acque a poca densità di ossigeno. Può raggiungere la lunghezza massima di 2,5 m, per il peso massimo di 161 kg.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre prevalentemente di piccoli pesci e di crostacei.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Il tarpone viene largamente pescato negli Stati Uniti meridionali, come l'Alabama e la Florida. È ambito sia a livello commerciale che a livello sportivo data la sua mole e la sua elevata combattività.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Adams, A., Guindon, K., Horodysky, A., MacDonald, T., McBride, R., Shenker, J. & Ward, R., Megalops atlanticus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

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