Maurizio Iorio

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Maurizio Iorio
Iorio al Verona nella stagione 1983-1984
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 173 cm
Peso 70 kg
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 1993
Carriera
Giovanili
1970-1975Bandiera non conosciuta Helenio Herrera Triestina
Squadre di club1
1975-1976Vigevano6 (2)
1976-1978Foggia21 (6)
1978-1979Torino15 (3)
1979-1980Ascoli11 (1)
1980-1982Bari65 (28)
1982-1983Roma25 (5)
1983-1984Verona25 (14)
1984-1985Roma16 (1)
1985-1986Fiorentina25 (1)
1986-1987Brescia8 (1)
1987Fiorentina0 (0)
1987-1988Brescia31 (8)
1988-1989Piacenza20 (5)
1989-1990Verona24 (3)
1990-1991Inter5 (0)
1991-1993Genoa23 (1)
Nazionale
1979Bandiera dell'Italia Italia U-211 (0)
1983-1984Bandiera dell'Italia Italia B9 (2)
1984Bandiera dell'Italia Italia Olimpica5 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Maurizio Iorio (Milano, 6 giugno 1959) è un commentatore televisivo ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Milano da genitori di origine campana (padre napoletano e madre avellinese).[1]

Durante la sua militanza nel Bari ha conosciuto la sua attuale compagna Dina.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli esordi nell'Helenio Herrera Triestina e nel Vigevano (con cui debutta nel campionato di Serie C 1975-1976), si trasferisce al Foggia, militante in Serie A, rimanendovi una stagione senza giocare. Nel campionato 1977-1978 esordisce nella massima serie con la maglia rossonera, lanciato dall'allenatore Ettore Puricelli in sostituzione di Nerio Ulivieri, ritenuto non affidabile[2]; debutta il 23 ottobre 1977, nella vittoria per 1-0 sul Torino.

Con i satanelli totalizza 21 presenze e 6 reti, senza poter evitare la retrocessione del Foggia. Nell'estate del 1978 viene acquistato dal Torino, in cambio di tre giocatori e un conguaglio in denaro[3]; in maglia granata rimane per una stagione, come rincalzo di Francesco Graziani e Paolo Pulici[4], totalizzando 15 presenze e 3 reti. A fine stagione passa in comproprietà all'Ascoli, nell'ambito del riscatto di Danilo Pileggi da parte del Torino[5]: l'allenatore Giovan Battista Fabbri lo utilizza come unica punta, supportata da Pietro Anastasi o Hubert Pircher[6].

Dopo un avvio di stagione positivo[7] (con quattro reti nel girone eliminatorio della Coppa Italia[8]) perde il posto in squadra a causa di prestazioni non soddisfacenti[9] e per contrasti con l'allenatore[10]. Conclude la stagione ascolana con 11 presenze e una rete.

L'apice della carriera: Bari, Roma e Verona[modifica | modifica wikitesto]

Iorio alla Roma nella stagione 1982-1983, quella del secondo scudetto giallorosso, assieme al compagno di squadra Pruzzo.

Nell'estate del 1980 viene ceduto in comproprietà al Bari, militante in Serie B, dove fa coppia con Aldo Serena[11] soppiantando il duo titolare Libera-Gaudino[1]. Nella stagione 1980-1981, sotto la guida di Mimmo Renna e poi Enrico Catuzzi, realizza 10 reti in 29 partite, tra cui due doppiette nei derby contro il Lecce[11], nonostante alcuni infortuni[1].

Nella stagione successiva viene riscattato dai galletti[12]: le reti salgono a 18 in 36 gare,sua miglior stagione realizzativa dove è ottimamente coadiuvato da De Rosa, Bresciani e Bagnato in attacco[13], ma non sufficienti a garantire la promozione al cosiddetto Bari dei baresi[11]. Grazie alle 31 reti realizzate in due anni tra campionato e Coppa Italia[11], suscita l'interesse della Roma, da cui viene acquistato[14][15].

Nella stagione 1982-1983 vince lo scudetto con i capitolini, disputando 25 partite (con 5 reti) nel ruolo di "spalla" di Roberto Pruzzo[16]. L'anno seguente, in seguito all'acquisto di Francesco Graziani, viene ceduto in comproprietà al Verona, con cui disputa il suo migliore campionato nella massima serie, con 14 gol in 25 partite[15], formando con Giuseppe Galderisi un attacco di brevilinei[17]. La formazione scaligera termina il campionato al sesto posto e raggiunge la finale di Coppa Italia, competizione nella quale Iorio è vice-capocannoniere con 7 reti.

Il declino[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate del 1984 viene riscattato dalla Roma per oltre due miliardi e mezzo di lire[18]. La sua seconda esperienza romanista risulta meno fortunata della prima, e viene relegato al ruolo di riserva anche a causa del cambio di modulo operato da Sven-Göran Eriksson, che schiera Pruzzo come unica punta[19]. Conclude la stagione con 16 presenze in campionato e un unico gol, a cui si aggiungono 3 presenze e due reti in Coppa Italia, tra cui quella realizzata nel derby contro la Lazio[20]. Nel 1985 passa alla Fiorentina per quattro miliardi di lire[21]: in viola si accentua il declino delle prestazioni[22], e anche in questo caso realizza un unico gol in tutta la stagione, alternandosi a Paolo Monelli nel ruolo di centravanti[22].

Iorio in allenamento alla Fiorentina nel 1987

Nell'ottobre del 1986 accetta il trasferimento al neopromosso Brescia[23], di cui non evita la retrocessione in Serie B. Rientrato a Firenze, rimane inizialmente fuori rosa[24], e in seguito ritorna al Brescia, con cui realizza 8 reti in 31 partite nel campionato di Serie B 1987-1988. Svincolato al termine della stagione, dopo aver rifiutato un'offerta del Cosenza e una dal campionato canadese[25] nell'autunno del 1988 passa al Piacenza, sempre tra i cadetti[26], dove ritrova Enrico Catuzzi che lo aveva allenato a Bari. Nella formazione biancorossa realizza 5 reti (di cui 3 su rigore), prima di essere messo fuori rosa in primavera dal nuovo allenatore Attilio Perotti, insieme ad altri tre compagni di squadra (Colasante, Mileti e Scaglia) per motivi disciplinari[26][27].

Il finale di carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nuovamente svincolato, torna in Serie A dopo due anni, ingaggiato dal Verona in crisi economica[28]. Nel contesto di una squadra in difficoltà non ripete le prestazioni della stagione 1983-1984, collezionando 3 reti in 24 partite e la terza retrocessione in carriera. Nell'autunno del 1990 lo ingaggia l'Inter, per sostituire l'infortunato Davide Fontolan[29], e con i nerazzurri disputa 5 partite di campionato.

Conclude la carriera con due annate al Genoa, sempre in Serie A: con i Grifoni viene impiegato prevalentemente come riserva di Tomáš Skuhravý e Carlos Aguilera[30][31], disputando anche la semifinale di ritorno di Coppa UEFA contro l'Ajax, nella quale realizza il gol del momentaneo vantaggio rossoblu[32]. L'esperienza al Genoa si conclude nel febbraio del 1993, quando viene posto fuori rosa da Luigi Maifredi, non rientrando nei suoi piani tecnici[33].

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Vanta una gara nell'Under 21, il 14 giugno 1979 contro i pari età della Polonia[34]. In seguito ha collezionato 8 presenze e 2 gol nella Nazionale di calcio italiana B (debutto a Roma il 27 aprile 1983, vittoria per 2:0 contro la Lega Irlandese) e 6 presenze nella Nazionale Olimpica[15][35], con la quale ha preso parte ai Giochi Olimpici 1984 a Los Angeles, alternandosi in attacco con Aldo Serena e Daniele Massaro[36]. Giocò da titolare tre partite: la vittoriosa nonché burrascosa gara inaugurale con l'Egitto (quattro espulsi e otto ammoniti), quella persa contro la Costa Rica e la finale per il terzo posto dove gli azzurri vennero sconfitti per 2 a 1 dalla Jugoslavia. Venne utilizzato nei secondi tempi delle restanti tre gare con gli Stati Uniti, nel quarto di finale con il Cile e nella semifinale con il Brasile. Per lui quindi 6 presenze e un totale di 221' nel torneo Olimpico. A causa delle prestazioni non convincenti, esce definitivamente dal giro della Nazionale di Enzo Bearzot[37].

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente ha intrapreso l'attività di imprenditore edile[31][38], per poi rientrare nel mondo del calcio come giocatore di beach soccer e commentatore televisivo.

A 20 anni dal suo addio alla Roma, riceve un premio dai tifosi romanisti nell'ambito della 7ª edizione del "Premio" Sette Colli.

Beach soccer[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 2000[39] si è dedicato al beach soccer prima come giocatore e poi come organizzatore ed allenatore dell'Italia Beach Soccer, una rappresentativa nazionale formata per lo più da ex calciatori professionistici, che partecipa a tornei della Beach Soccer Golden League[40][41].

Commentatore televisivo[modifica | modifica wikitesto]

Ha lavorato come commentatore televisivo di calcio, in trasmissioni sportive delle emittenti baresi Telenorba ed Antenna Sud, e come ospite fisso del programma Anteprima Forcing di Teleregione Color.[42] Ha successivamente ricoperto il ruolo di commentatore tecnico per Sky.[43]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1975-1976 Bandiera dell'Italia Vigevano C 6 2 CI-S ? ? - - - - - - 6+ 2+
1976-1977 Bandiera dell'Italia Foggia A 0 0 CI 0 0 - - - - - - 0 0
1977-1978 A 21 6 CI 0 0 - - - - - - 21 6
Totale Foggia 21 6 0 0 - - - - 21 6
1978-1979 Bandiera dell'Italia Torino A 15 3 CI 2 1 CU 1 0 - - - 18 4
1979-1980 Bandiera dell'Italia Ascoli A 11 1 CI 4 4 - - - - - - 15 5
1980-1981 Bandiera dell'Italia Bari B 29 10 CI 4 1 - - - - - - 33 11
1981-1982 B 36 18 CI 4 2 - - - - - - 40 20
Totale Bari 65 28 8 3 - - - - 73 31
1982-1983 Bandiera dell'Italia Roma A 25 5 CI 9 3 CU 6 1 - - - 40 9
1983-1984 Bandiera dell'Italia Verona A 25 14 CI 12 7 CU 1 0 - - - 38 21
1984-1985 Bandiera dell'Italia Roma A 16 1 CI 3 2 CdC 5 0 - - - 24 3
Totale Roma 41 6 12 5 11 1 - - 64 12
1985-1986 Bandiera dell'Italia Fiorentina A 25 1 CI 4 2 - - - - - - 29 3
ago.-ott. 1986 A 0 0 CI 3 0 - - - - - - 3 0
Totale Fiorentina 25 1 7 2 - - - - 32 3
1986-1987 Bandiera dell'Italia Brescia A 8 1 CI 1 0 - - - - - - 9 1
1987-1988 B 31 8 CI 2 0 - - - - - - 33 8
Totale Brescia 39 8 3 0 - - - - 42 8
1988-1989 Bandiera dell'Italia Piacenza B 20 5 - - - - - - - - - 20 5
1989-1990 Bandiera dell'Italia Verona A 24 3 CI 1 0 - - - - - - 25 3
Totale Hellas Verona 49 17 13 7 1 0 - - 63 24
1990-1991 Bandiera dell'Italia Inter A 5 0 CI 0 0 CU 0 0 - - - 5 0
1991-1992 Bandiera dell'Italia Genoa A 10 0 CI 2 0 CU 2 1 - - - 14 1
1992-1993 A 13 1 CI 1 1 - - - - - - 14 2
Totale Genoa 23 1 3 1 2 1 - - 28 3
Totale carriera 320 79 52+ 23+ 15 2 - - 387+ 104+

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Roma: 1982-1983
Inter: 1990-1991

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Antonucci, pp. 779-788.
  2. ^ Due anni in A con Puricelli Archiviato il 16 febbraio 2015 in Internet Archive. Manganofoggia.it
  3. ^ Cinesinho ci affonda in serie C Archiviato il 17 febbraio 2015 in Internet Archive. Manganofoggia.it
  4. ^ Greco, Iorio e Vullo rincalzi che sognano la maglia da titolare, Stampa Sera, 31 luglio 1978, p. 11
  5. ^ Iorio va all'Ascoli e Carrera è in arrivo, La Stampa, 12 giugno 1979, p. 21
  6. ^ G. B. Fabbri: «Tutti i giocatori devono passare bene la palla», l'Unità, 12 settembre 1979, p. 12
  7. ^ Tra l'Ascoli e il Napoli quasi un patto segreto: non può essere che pareggio, l'Unità, 17 settembre 1979, p. 12
  8. ^ Coppa Italia 1979-1980 Xoomer.virgilio.it
  9. ^ Toro contro Ascoli e tradizione, Stampa Sera, 19 gennaio 1980, p. 17
  10. ^ Antonucci, p. 800.
  11. ^ a b c d Maurizio Iorio, il bomber amato dai baresi Tuttobari.com
  12. ^ Il Bologna si fa avanti per Causio, l'Unità, 1º luglio 1981, p. 10
  13. ^ STAGIONE CALCISTICA E STORIA D'ITALIA 1981-82: LE SERIE B, C1 E C2, su CALCIOITALIASTORY.IT. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2019).
  14. ^ La Roma, ottenuto Iorio, adesso insiste per Muraro, l'Unità, 30 giugno 1982, p. 14
  15. ^ a b c Panini, 1992-93.
  16. ^ Pruzzo-Iorio, accoppiata che piace. Falcao rinvia ancora il suo arrivo, l'Unità, 29 luglio 1982, p. 12
  17. ^ Juventus e Roma, ormai il futuro ha un altro nome?, la Repubblica, 16 ottobre 1984, p. 33
  18. ^ Ormai ha vinto l'oro di Napoli, la Repubblica, 15 giugno 1984, p. 31
  19. ^ E Falcao diventa principe in Galles, la Repubblica, 7 novembre 1984, p. 33
  20. ^ Coppa Italia 1984-1985, 5ª giornata: Roma-Lazio, Almanaccogiallorosso.com
  21. ^ Aspettando Serena avanti le piccole, la Repubblica, 29 giugno 1985, p. 33
  22. ^ a b Ecco come dividere i buoni dai cattivi, la Repubblica, 25 febbraio 1986, p. 24
  23. ^ Scarnecchia finisce in C1 al Barletta, la Repubblica, 24 ottobre 1986, p. 25
  24. ^ La prima volta senza Antognoni, la Repubblica, 19 luglio 1987, p. 22
  25. ^ P. Gentilotti, M. Molinaroli, Lo sai che i papaveri...1919-1991: il Piacenza Calcio tra cronaca e storia, dicembre 1991, p. 206
  26. ^ a b Rosa 1988-1989 Storiapiacenza1919.it
  27. ^ Scoglio prudente, "Non siamo in Serie A", la Repubblica, 7 maggio 1989, p. 38
  28. ^ La prima difesa di Chiampan, la Repubblica, 18 luglio 1989, p. 25
  29. ^ Inter di Coppa a Verona, la Repubblica, 27 settembre 1990, p. 37
  30. ^ Maiellaro, ciao Firenze "Una grande delusione", la Repubblica, 10 novembre 1991, p. 25
  31. ^ a b L'impossibile Olanda del Genoa, la Repubblica, 15 aprile 1992, p. 28
  32. ^ Genoa, il sogno dura 8 minuti, Corriere della Sera, 16 aprile 1992, p. 38
  33. ^ Il Genoa rompe con Tacconi, la Repubblica, 17 febbraio 1993, p. 25
  34. ^ Modesta anche la gara dell'Under, La Stampa, 15 giugno 1979, p. 23
  35. ^ I nazionali Storiapiacenza1919.it
  36. ^ L'oro non abita più qui, la Repubblica, 10 agosto 1984, p. 27 - sezione Olimpiadi
  37. ^ Cercando di capire tutte le facce del futuro, la Repubblica, 8 dicembre 1984, p. 31
  38. ^ La profezia di Skuhravy: "Il Genoa non si fermerà ad Amsterdam", Corriere della Sera, 15 aprile 1992, p. 37
  39. ^ Barletta mette in campo le stelle del beach soccer, la Repubblica, 28 giugno 2007, p. 16 - sezione Bari
  40. ^ Italia Beach Soccer, su IBS. URL consultato il 21 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2010).
  41. ^ Il beach soccer sbarca in Puglia "Così il calcio sposa l'estate", la Repubblica, 30 luglio 2011, p. 22 - sezione Bari
  42. ^ Parte "Anteprima Forcing": ospite il Presidente della S.S. Barletta Calcio, Francesco Sfrecola, in Corriere dell'Ofanto online, 5 settembre 2009. URL consultato il 21 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2015).
  43. ^ Enzo Tamborra, Trasferte, la maledizione del Bari, in la Repubblica, 11 marzo 2010, p. 16 sezione: Bari. URL consultato il 21 marzo 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pino Autunno, Foggia, una squadra, una città, Utopia Edizioni, 2010.
  • Gianni Antonucci, 1908-1998: 90 anni di Bari, Bari, Uniongrafica Corcelli, 1998.
  • Davide Rota, Dizionario illustrato dei giocatori genoani, De Ferrari, 2008.
  • Calciatori. La raccolta completa degli album Panini. 1992-93, RCS: La Gazzetta dello Sport, 2005, p. 39.

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