Massimo Cantini Parrini
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Massimo Cantini Parrini (Firenze, ...) è un costumista italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Definito più volte “L’archeologo della moda” per la smisurata passione nello scovare abiti d’epoca, Massimo Cantini Parrini, è l’unico costumista italiano ad aver vinto ad ogni nomination tre David di Donatello consecutivi (2016-2018), oltre ad altri numerosi premi e riconoscimenti quali Nastri d’Argento e Ciak d’oro. Nasce a Firenze e sin da bambino subisce il fascino del costume grazie alla nonna materna, sarta fiorentina, che lo introduce al mestiere. Inizia così a collezionare abiti d'epoca sostenendo che un abito antico non si limita a raccontare la storia di chi l'ha indossato, ma quella della società che lo circonda in ogni sua piccola e grande forma d'arte vantando ad oggi in collezione più di 4.000 pezzi, dal 1630 al 1990 tutti originali e di stilisti iconici. Consegue il diploma di perito di costume e moda presso l'Istituto statale d'Arte in firenze. Prosegue gli studi al Polimoda affiliato all' F.I.T di New York per poi conseguire la laurea in Cultura e Stilismo della moda presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze. Durante gli studi accademici vince il concorso al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma diventando allievo di Piero Tosi nel corso di costume. Entra poi alla sartoria Tirelli come assistente costumista e con questa qualifica è accreditato il suo esordio nel cinema, accanto alla costumista premio Oscar Gabriella Pescucci che lo chiama a collaborare per oltre dieci anni per grandi produzioni quali, "Sogno di una notte di mezza estate", (M.Hoffman, 1999), "Van Helsing", (S.Sommers, 2004), "La fabbrica di cioccolato", (T.Burton, 2005) per citarne solo alcuni. Ha firmato i costumi per più di 36 produzioni ed è conosciuto per i Film "The wholly family" (Terry Gilliam, 2011), "Che strano chiamarsi Federico" (E. Scola, 2013), "Walesa the man of hope" (A. Wajda, 2014), "Il racconto dei Racconti" (M. Garrone, 2015), "Indivisibili" (E. de Angelis, 2016), "Riccardo va all’inferno" (R. Torre, 2017), "Dogman" (M. Garrone, 2018), "Pinocchio" (M. Garrone, 2019) per il quale ha ricevuto il suo quarto David di Donatello.
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
- Carnera - The Walking Mountain, regia di Renzo Martinelli (2008)
- Barbarossa, regia di Renzo Martinelli (2009)
- La donna della mia vita, regia di Luca Lucini (2010)
- The Wholly Family, regia di Terry Gilliam (2011) - cortometraggio
- 11 settembre 1683, regia di Renzo Martinelli (2012)
- Passione sinistra, regia di Marco Ponti (2013)
- Che strano chiamarsi Federico, regia di Ettore Scola (2013)
- La trattativa, regia di Sabina Guzzanti (2014)
- Il racconto dei racconti - Tale of Tales, regia di Matteo Garrone (2015)
- Indivisibili, regia di Edoardo De Angelis (2016)
- Fräulein - Una fiaba d'inverno, regia di Caterina Carone (2016)
- Slam - Tutto per una ragazza, regia di Andrea Molaioli (2016)
- Ustica, regia di Renzo Martinelli (2016)
- La verità sta in cielo, regia di Roberto Faenza (2016)
- Black Butterfly, regia di Brian Goodman (2017)
- Diva!, regia di Francesco Patierno (2017)
- Riccardo va all'inferno, regia di Roberta Torre (2017)
- Ella & John - The Leisure Seeker, regia di Paolo Virzì (2017)
- Dogman, regia di Matteo Garrone (2018)
- La terra dell'abbastanza, regia di Damiano D'Innocenzo e Fabio D'Innocenzo (2018)
- Palloncini, regia di Laura Chiossone (2018)
- Il testimone invisibile, regia di Stefano Mordini (2018)
- Il vizio della speranza, regia di Edoardo De Angelis (2018)
- Momenti di trascurabile felicità, regia di Daniele Luchetti (2019)
- Pinocchio, regia di Matteo Garrone (2019)
- Favolacce, regia di Damiano e Fabio D'Innocenzo (2020)
- Miss Marx, regia di Susanna Nicchiarelli (2020)
- Lacci, regia di Daniele Luchetti (2020)
- Guida romantica a posti perduti, regia di Giorgia Farina (2020)
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
- Natale in casa Cupiello, regia di Edoardo De Angelis - film TV (2020)
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- European Film Awards per i migliori costumi
- 2018 per Dogman
- David di Donatello per il miglior costumista
- 2016 per Il racconto dei racconti - Tale of Tales
- 2017 per Indivisibili
- 2018 per Riccardo va all'inferno
- 2019 Candidatura per Dogman
- 2020 per Pinocchio[1]
- Nastro d'argento ai migliori costumi
- 2015 per Il racconto dei racconti - Tale of Tales
- 2017 per Indivisibili
- 2018 Candidatura per Dogman e La terra dell'abbastanza
- 2020 per Pinocchio e Favolacce
- Ciak d'oro per i migliori costumi
- 2016 per Il racconto dei racconti - Tale of Tales[2]
- 2017 per Indivisibili[3]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Cerimonia David di Donatello 2020: David di Donatello, Rai 1, 8 maggio 2020.
- ^ CIAK D’ORO 2016: TUTTI I VINCITORI, su ciakmagazine.it. URL consultato il 9-06-16.
- ^ Ciak d’Oro 2017: tutti i premi, su ciakmagazine.it. URL consultato l'8-06-17.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Massimo Cantini Parrini, su Internet Movie Database, IMDb.com.