Masi dello Scudo

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Maso dello scudo Saltusio (Saltaus)
Maso dello scudo Steinhaus

I Masi dello Scudo (in ted. Schildhöfe) sono una serie di residenze della bassa nobiltà tirolese che si trovano in Val Passiria.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1317 Enrico, conte del Tirolo, concesse ad alcuni ministeriali determinati privilegi in cambio della fornitura di armi e uomini in caso di ostilità. Tra i privilegi concessi vi era l'elevazione al rango di cavaliere, l'esenzione dalle tasse e la possibilità di portare armi senza alcuna restrizione. I ministeriali che godettero di questi privilegi vennero chiamati Signori dello Scudo (Schildherren).

Nel 1396 il duca Leopoldo IV d'Asburgo concesse ulteriori privilegi tra cui l'essere sottoposti ai tribunali dei nobili e non più a quelli comuni e il diritto esclusivo di caccia e pesca all'interno dei loro possedimenti. Nel XV secolo il titolo di Signore dello Scudo e i relativi privilegi furono legati al maso e non più alla famiglia. Nel 1524 ottennero una rappresentanza all'interno della Dieta del Tirolo.

Nel catasto del 1694 erano elencati undici Masi dello Scudo.

Elenco dei Masi dello Scudo[modifica | modifica wikitesto]

I Masi dello Scudo giunti fino a noi, si trovano nei comuni di San Martino in Passiria e San Leonardo in Passiria. Alcuni di essi mostrano ancora un'architettura diversa rispetto agli altri masi della zona, con la presenza di torri e mura.

Masi dello Scudo a San Martino in Passiria:

  • Saltusio (Saltaus) (1230)
  • Haupold (1317)
  • Weingarten-Granstein (1284)
  • Kalmbauer (1288)
  • Pseirer (1288) con torri e resti di mura
  • Baumkirch con affreschi del XV secolo
  • Ober-Gereut (1288), documentato nel 1420 col proprietario Niklas Gerauter von Geraut[1]
  • Steinhaus (1285) con Erker e portali del XV secolo

Masi dello Scudo a San Leonardo in Passiria (risalenti tutti al XIV secolo):

  • Ebion
  • Buchenegg
  • Happerg
  • Gomion

Il maso Gomion fu la residenza di Alberto von Gomion, figlio naturale di Mainardo II di Tirolo-Gorizia, conte del Tirolo, e presenta ancora elementi medioevali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500, vol. 2, Bolzano, Città di Bolzano, 2008, pp. 60–61, n. 959a, ISBN 978-88-901870-1-8.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Heinz Moser, Die Schildhöfe im Passeier, 1ª ed., Bozen, Athesia, 1988, ISBN 88-7014-493-3.

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