Martellamento

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In ingegneria sismica, il martellamento è un fenomeno distruttivo che si può verificare quando un evento sismico violento colpisce due edifici contigui. Se il giunto tecnico (cioè lo spazio libero) fra due corpi di fabbrica contigui non è sufficientemente ampio affinché questi elementi strutturali possano oscillare senza toccarsi, i due corpi di fabbrica urtano l'uno contro l'altro lesionandosi a vicenda.

Per evitare questo pericoloso fenomeno, le Norme Tecniche per le Costruzioni (disciplinate in Italia dal D.M. 17 gennaio 2018) prevedono[1] che la distanza tra due costruzioni contigue () non sia inferiore alla somma degli spostamenti massimi orizzontali calcolati per lo Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV) e, in ogni caso, non inferiore a:

dove:

  • (in cm) è la quota dei punti affacciati misurata dal piano di fondazione;
  • è un coefficiente di rischio sismico uguale o inferiore a 1, e calcolato come

Nella formula del coefficiente, è l'accelerazione orizzontale massima al suolo indotta dal sisma, è un coefficiente di amplificazione sismica che tiene conto delle caratteristiche topografiche e stratigrafiche del terreno, mentre è l'accelerazione di gravità.

Come esempio, nel caso di edifici contigui alti 30 m e nella peggiore ipotesi di calcolo con , la distanza minima non deve essere inferiore ai 30 cm.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ D.M 17 gennaio 2018, § 7.2.1 Caratteristiche generali delle costruzioni.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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