Marta Dassù
Marta Dassù | |
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Sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri | |
Durata mandato | 29 novembre 2011 – 27 marzo 2013 |
Presidente | Mario Monti |
Predecessore | Stefania Craxi Alfredo Mantica Vincenzo Scotti |
Successore | Mario Giro |
Viceministro degli Affari Esteri (insieme a Staffan de Mistura) | |
Durata mandato | 27 marzo 2013 – 28 aprile 2013 |
Vice di | Mario Monti (ad interim) |
Presidente | Mario Monti |
Predecessore | Ugo Intini Patrizia Sentinelli Franco Danieli |
Successore | Marta Dassù |
(insieme a Lapo Pistelli e Bruno Archi) | |
Durata mandato | 3 maggio 2013 – 22 febbraio 2014 |
Presidente | Enrico Letta |
Marta Dassù (Milano, 8 marzo 1955) è una saggista e politica italiana, che è stata Viceministro degli affari esteri nel Governo Monti e nel Governo Letta.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Studiosa di politica internazionale, è stata direttrice generale delle attività internazionali di Aspen Institute Italia (presidente Giulio Tremonti) fino al novembre 2011, oltre ad essere direttrice della rivista di politica estera Aspenia.
Fra il 1998 e il 2001 è stata consigliera per la politica estera del Presidente del Consiglio dei ministri nel governo D'Alema I, governo D'Alema II e nel governo Amato II. Nel 2006-2008 ha guidato il Gruppo di riflessione strategica del Ministero degli Affari Esteri.
È stata direttrice del Centro Studi Politica Internazionale, fa parte del Direttivo dell'Istituto affari internazionali, del Comitato scientifico di Confindustria ed è componente della Fondazione Italia USA. Scrive come editorialista su vari quotidiani e periodici tra cui il Corriere della Sera e Il Sole 24 ORE. Dal novembre 2010 collabora con La Stampa, e dal 15 maggio 2020 inizia a collaborare con Repubblica[1].
Il 28 novembre 2011 è stata nominata sottosegretaria al Ministero degli Affari Esteri nel Governo Monti, giurando il giorno successivo[2]. Il 27 marzo 2013 è stata nominata insieme al collega Staffan de Mistura viceministro degli esteri, in seguito alle dimissioni del ministro Giulio Terzi di Sant'Agata per il caso dei marò italiani in India.
Il 3 maggio seguente viene nominata Viceministro degli affari esteri sotto il Ministro Emma Bonino nel Governo Letta.
Nominata dal Governo Renzi nel C.d.A di Leonardo-Finmeccanica, nell'occasione di Expo 2015 a Milano è stata nominata Executive President dell'iniziativa WE-Women for Expo[3].
È membro della Commissione Trilaterale [4] e del comitato esecutivo dell'Aspen Institute [5] nonché direttrice di Aspenia, rivista della suddetta organizzazione[6].
Fa attualmente parte del comitato scientifico della LUISS School of Government di Roma [7].
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- La frontiera difficile. Evoluzione e prospettive delle relazioni tra Urss e Cina. Una ricerca del CeSPI, con Giuseppe Boffa, Enrica Collotti Pischel, Gianluca Devoto, Herbert J. Ellison, Jacques Lévesque, Giuseppe Regis, Lapo Sestan, Alberto Toscano, Roma, Editori riuniti, 1986. ISBN 88-359-2929-6.
- Gorbačëv e l'area del Pacifico, in La politica estera della perestrojka. L'URSS di fronte al mondo da Brežnev a Gorbačëv, a cura di Lapo Sestan, Roma, Editori riuniti, 1988. ISBN 88-359-3213-0.
- La Cina di Deng Xiaoping. Il decennio delle riforme: dalle speranze del dopo-Mao alla crisi di Tiananmen, a cura di e con Tony Saich, Roma, Edizioni associate, 1991. ISBN 88-267-0095-8.
- The reform decade in China. From hope to dismay, edited by and with Tony Saich, London-New York-Rome, Kegan Paul international-Centro studi di politica internazionale, 1992. ISBN 071030417X.
- Pax pacifica? Il futuro della sicurezza asiatica e le nuove responsabilità dell'Europa, a cura di, Milano, F. Angeli, 1997. ISBN 88-204-9968-1.
- Guida ai paesi dell'Europa centrale, orientale e balcanica. Annuario politico-economico, a cura di e con Stefano Bianchini, Milano, Guerini e associati, 1998; Bologna, Il mulino, 1999; 2000; 2001.
- Oriente in rosso. La Cina e la crisi asiatica, a cura di, Milano, Guerini, 1999. ISBN 88-7802-890-8.
- Conflicts in the 21st Century, edited by and with Lucia Annunziata, Roma, Aspen institute Italia, 2002.
- L'annus horribilis 2003, in "RPS. La rivista delle politiche sociali", n. 1, Quale Europa, quante Europe sociali?, Roma, Ediesse, 2004.
- Mondo privato e altre storie. Taccuino poco diplomatico, Torino, Bollati Boringhieri, 2009. ISBN 978-88-339-1989-8.
- Anglo Nostalgia. The politics of emotion in a fractured West, Hurst and Oxford University Press, 2019 (co-author: Edoardo Campanella)
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Cavalieri di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana |
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — 8 maggio 2014[8] |
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Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana |
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — 20 febbraio 2007[8] |
Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]
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Legion d'Onore (Francia) |
— giugno 2003 |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ E gli europei non sono morti (PDF), su aspeninstitute.it.
- ^ Con De Mistura c'è Marta Dassù. "Consigliò" D'Alema, Amato e Prodi, su web.archive.org, 1º dicembre 2011. URL consultato il 16 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2011).
- ^ The WE-Women for Expo Project | Expo Milano 2015 Archiviato il 14 luglio 2015 in Internet Archive.
- ^ THE TRILATERAL COMMISSION - Gruppo Italiano
- ^ Comitato Esecutivo Aspen
- ^ Organi direttivi Aspen
- ^ (EN) Scientific Council, su LUISS Guido Carli. URL consultato il 16 febbraio 2019.
- ^ a b Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marta Dassù
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Registrazioni di Marta Dassù, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 8871786 · ISNI (EN) 0000 0000 2810 6641 · SBN IT\ICCU\CFIV\012463 · LCCN (EN) n86120458 · BNF (FR) cb13621914f (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n86120458 |
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