Mariano d'Ayala Godoy

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Mariano d'Ayala Godoy
NascitaPadova, 16 dicembre 1896
MortePadova, 3 febbraio 1918
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCavalleria
Artiglieria
CorpoServizio Aeronautico
Reparto5º Reggimento "Lancieri di Novara"
Brigata Ferrara
10ª Squadriglia da bombardamento "Caproni"
XIV Gruppo Aeroplani
Anni di servizio1915-1918
Gradotenente
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Decorazionivedi qui
dati tratti da Grande Enciclopedia Aeronautica[1]
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Mariano d'Ayala Godoy (Padova, 16 dicembre 1896Padova, 3 febbraio 1918) è stato un militare e aviatore italiano, che come ufficiale di cavalleria del Regio Esercito durante la prima guerra mondiale, prestò servizio in aviazione partecipando a numerose missioni di bombardamento, in particolare a quelle su Pola (8-9 agosto 1917) e contro Cattaro (4 ottobre successivo), insieme a Gabriele D'Annunzio, Luigi Gori e Maurizio Pagliano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Padova il 16 dicembre 1896, figlio del capitano di cavalleria (poi tenente generale) Carlo e della contessa Paolina Giusti del Giardino. Studente presso la facoltà di legge fu richiamato alle armi nel maggio del 1915, all'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia.[2] Dopo aver frequentato un corso per ufficiali di complemento, fu nominato sottotenente del 5º Reggimento "Lancieri di Novara"[3] il 20 settembre dello stesso anno. Mandato presso il deposito del reggimento che si trovava a Treviso, chiese ed ottenne di poter essere inviato subito in prima linea.[3] Nel mese di novembre prestava servizio presso la Brigata Ferrara[N 1] impegnata sul monte San Michele.[4] Nel giugno del 1916 fu insignito di una prima medaglia di bronzo al valor militare[5] per il suo brillante comportamento in battaglia. Nell'autunno dello stesso anno fu trasferito in artiglieria, ottenendo la nomina ad ufficiale in servizio permanente effettivo. Trasferito come volontario in aviazione, divenne tenente osservatore presso la 10ª Squadriglia da bombardamento "Caproni", partecipando alle imprese di Pola[6] e Cattaro.[N 2] Per il bombardamento della base navale di Cattaro con il Distaccamento A.R.[7] fu insignito della seconda medaglia di bronzo al valor militare.[5]

Nella notte tra il 2,[8] e il 3 gennaio 1918, al rientro da una missione di bombardamento notturno su Levico[9] e Caldonazzo, mentre stava per atterrare sull'campo d'aviazione di Padova, a causa della nebbia sbagliò la manovra e il suo velivolo Caproni Ca.33[N 3] si schiantò contro una casa nella frazione di Brusegana.[9] Con lui perirono nell'incidente il maggiore Oreste Salomone,[10] già insignito di medaglia d'oro al valor militare a vivente, e il sergente pilota Antonio Porta.[11] Il quarto membro dell'equipaggio, il sergente mitragliere Silvio Piovesan rimase illeso.[11] In sua memoria fu decretata la concessione della medaglia d'argento al valor militare.[5]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ardito osservatore, dette costante prova di instancabile attività, di ammirevole tenacia e non comune ardimento. Impavido tra il fuoco nemico, che colpì molte volte il suo apparecchio, condusse sempre a termine il suo mandato, prendendo sempre parte a numerose e lontane azioni di bombardamento e mitragliando da bassa quota truppe nemiche; bell'esempio di audacia e alto sentimento del dovere. Cielo del Carso, del Trentino e dell'Isonzo, 18 agosto 1917-gennaio 1918.»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Inviato in ricognizione dopo un grave attacco con gas asfissianti, adempiva al suo compito, partecipava, di sua iniziativa, al contrattacco, concorrendo validamente alla buona riuscita di esso. Monte S. Michele, 29 giugno 1916.»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Su apparecchi terrestri, percorrendo un lungo tratto di mare aperto, in condizioni avverse, riusciva, con altri, a raggiungere le Bocche di Cattaro ed a colpire con grande esattezza ed efficacia gli obiettivi navali, ritornando con tutti gli altri alla base, nonostante le deviazioni inevitabili nella crescente foschia.Bocche di Cattaro, 4-5 ottobre 1917.»
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915–1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Successivamente 47º Reggimento addestramento volontari "Ferrara".
  2. ^ Come Ufficiale Osservatore prese parte a più di trenta voli ed azioni di guerra, durante i quali il suo aereo fu colpito 14 volte.
  3. ^ Si trattava del Caproni Ca.450HP matricola 4230 appartenente alla 10ª Squadriglia del XIV Gruppo di stanza a Padova.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marziano Brignoli, Cavalleria a Voghera. I Reggimenti di guernigione a Voghera dal 1859 al 1943., Voghera, Società Cooperativa Editoriale Oltrepò, 2007.
  • Alberto Cavaciocchi e Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Alessandro Fraschetti, Prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia dal 1884 al 1925, Roma, Stato Maggiore Aeronautica Ufficio Storico, 1986.
  • Roberto Gentilli, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1936.
  • Domenico Ludovico, Gli aviatori italiani nel bombardamento nella guerra 1915-1918, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1980.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
Periodici
  • Giovanni Battista Cersòsimo, Il capitano Oreste Salomone: primo pilota decorato di medaglia d'oro al valor militare, in Il Nastro Azzurro, n. 2, Roma, Istituto del Nastro Azzurro, marzo-aprile 2010, pp. 20-21.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]