Maria Ormani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Maria di Ormanno degli Albizzi - Autoritratto

Maria Ormani, nata Maria di Ormanno degli Albizzi (Repubblica di Firenze, 1428Monastero di San Gaggio, 1470), è stata una religiosa, calligrafa e miniatrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Firenze nel 1428[1], era figlia di Ormanno e nipote di Rinaldo degli Albizzi. Sua madre era Leonarda Frescobaldi, ed era l'unica femmina dei suoi genitori, che avevano anche cinque figli maschi[2]. Suo nonno e suo padre, oppositori politici dei Medici, furono esiliati da Firenze rispettivamente nel 1434 e 1436, quando Cosimo de' Medici riprese il potere in città dopo esserne stato esiliato proprio a causa di Rinaldo[3]. Nel 1438 le venne imposto di entrare nel convento di San Gaggio, nell’ordine di Sant' Agostino[4], con una dote pagata dalla città, e da subito mostrò la sua propensione per le arti e in particolar modo per la pittura. Divenne ben presto una calligrafa e fine miniaturista nello scriptorium del suo convento. Morì nello stesso nel 1470[5][6].

Il convento di San Gaggio era noto come un centro culturale di alto livello, dedito a ospitare solo fanciulle delle migliori famiglie. Era rinomato come uno dei migliori scriptorium femminili della regione, e produceva lavori sia per la comunità monastica di Santo Spirito che per quella di Santa Monica, e possedeva una biblioteca di oltre 132 testi, messi a disposizione delle religiose e delle educande. Era attivo anche nell'industria tessile, producendo corredi di gran pregio per spose di alto rango[7][6].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Pagina del breviario miniato da Maria. In basso è possibile vedere il suo autoritratto

La sua opera principale è il Breviarium cum Calendarium ad usum Ordinis San Agustini, codice membranaceo[8] conservato nella Biblioteca Imperiale di Vienna, una raccolta di inni e preghiere che suor Maria miniò e scrisse nel 1453, arricchito con cinquantacinque busti di santi e scene variegate nei capilettera[7]. È un esempio noto per la sua eccezionalità[9], sia per la pregevole fattura, che per il fatto che Maria ha dipinto il suo ritratto con la firma e la data[10]: si tratta del primo autoritratto femminile noto nella storia occidentale. Nell'autoritratto, la giovane suora si è raffigurata in abiti monacali, con le mani giunte e la testa inclinata, con lo sguardo che spazia fuori dal bordo decorato. Il nodo rappresenta il suo matrimonio mistico con Cristo[11], mentre sul cartiglio che incornicia il ritratto si legge: Ancilla Iesu Christi Maria Ormani filia scripsit MCCCCLIII.

L'eleganza nelle decorazioni, realizzate con abbondanza di particolari, e la sua posizione centrale, quasi autonoma, dichiara la consapevolezza della sua importanza. L'autoritratto è stato letto anche come una dichiarazione di orgoglio aristocratico, ma allo stesso tempo, la posa e l'iscrizione suggeriscono le parole e il gesto dell'annunciazione della Vergine, la cui umiltà era molto appropriata ad una monaca agostiniana.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ John William Bradley, A Dictionary of Miniaturists, Illuminators, Calligraphers and Copyists,...: With References to ..., London, B. Quaritch, 1889, p. 18. URL consultato il 17 febbraio 2017.
  2. ^ Pompeo (1781-1851) Auteur du texte Litta, Famiglie celebri di Italia. Albizzi di Firenze ; Alessandri già Albizzi di Firenze / P. Litta. URL consultato il 28 giugno 2023.
  3. ^ Cesare Loria, L'Italia nella Divina Commedia del dr. Cesare Loria, Firenze, Tip. di G. Barbera, 1872, p. 317. URL consultato il 27 febbraio 2017.
  4. ^ Albin Czerny, Die Bibliothek des Chorherrnstiftes St. Florian, Linz, F. I. Ebenhöch (H. Korb), 1874, p. 21. URL consultato il 17 febbraio 2017.
  5. ^ a b (EN) Kathleen G Arthur, “Maria Ormani: Fashioning a Noble image for an Augustinian Hermit Nun,” Abstract, SECAC Review, XIV: 5 (2005), 516.. URL consultato il 27 febbraio 2017.
  6. ^ a b Kathleen G. Arthur, New Evidence for a Scribal-Nun's Art: Maria d'Ormanno degli Albizzi at San Gaggio, in Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 1º gennaio 2017. URL consultato il 28 giugno 2023.
  7. ^ a b I monasteri femminili come centri di cultura fra rinascimento e barocco, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 2005, p. 103, ISBN 978-88-6372-338-0. URL consultato il 27 febbraio 2017.
  8. ^ Luisa Miglio, Governare l'alfabeto: donne, scrittura e libri nel Medioevo, Viella, 2008, p. 197, ISBN 978-88-8334-293-6. URL consultato il 24 febbraio 2017.
  9. ^ (EN) Germaine Greer, The Obstacle Race: The Fortunes of Women Painters and Their Work, London - New York, Tauris Parke Paperbacks, 2001, p. 143, ISBN 978-1-86064-677-5. URL consultato il 27 febbraio 2017.
  10. ^ Maria Trigila, Letteratura al femminile: dalle origini ai nostri giorni in Italia, Caltanissetta, Salvatore Sciascia editore, 2004, p. 37, ISBN 978-88-8241-198-5. URL consultato il 27 febbraio 2017.
  11. ^ (EN) Liana Cheney, Alicia Craig Faxon e Kathleen Lucey Russo, Self-portraits by Women Painters, Ashgate, Paperback, 2000, p. 60, ISBN 978-1-85928-424-7. URL consultato il 27 febbraio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN2151170939839092027 · GND (DE1144906040 · WorldCat Identities (ENviaf-2151170939839092027