Maria Giuseppina Valdettaro

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Maria Giuseppina Valdettaro (Savona, 3 febbraio 1889Savona, 2 maggio 1984) è stata una religiosa italiana.

Su ispirazione di Don Orione fu una delle fondatrici delle Piccole suore missionarie della carità[1], prima di creare, nel 1927, l'Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù "Nido di Rondini" che da allora accoglie bambini abbandonati, orfani e poveri, conosciuti col nome di "rondinini".

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Savona, nella villa di famiglia che si trova nel quartiere di Legino, figlia del marchese Luigi Domenico Valdettaro, patrizio genovese, e della nobile Erminia dei marchesi Da Passano, sorella di Manfredo Da Passano. Fin da ragazzina dedicò la propria vita all'assistenza delle persone bisognose. A ventitré anni incontrò Luigi Orione, che rimase stupito dalla sua predisposizione al bene[2] e decise quindi di coinvolgerla, insieme a Catarina Volpini, nella fondazione di una nuova opera caritativa, che prenderà poi il nome di Piccole suore missionarie della carità[3]. Nel 1927, dopo dieci anni, quando ormai le missionarie erano diventate duecento, Maria Giuseppina Valdettaro lasciò l'opera per fondare sempre a Savona una nuova congregazione[3]: l'Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù “Nido di Rondini”.

Morì nella sua casa di Savona il 2 maggio 1984 all'età 95 anni, e fu sepolta sulle alture savonesi presso la Certosa di Loreto.

L'Opera di Santa Teresa di Gesù Bambino[modifica | modifica wikitesto]

L'Opera attualmente annovera una dozzina di consacrate e gestisce due asili a Savona ne quartiere di Legino ed a Finale Ligure nel rione di Finalpia e una casa estiva a Cà de Ferrè nell'entroterra di Savona presso la frazione Naso di Gatto, ma negli anni di maggiore impegno, come il 1943, accoglieva 240 bambini e bambine abbandonate, tra il quartiere savonese di Legino e la certosa di Loreto trasformata in asilo nido per orfani detti Rondini negli anni 30-40, villa Lydia a Finalpia, Noli (nell'ex Vescovado), Pantasina (Imperia) e poi in località Montenotte nel comune di Cairo Montenotte in vacanza a turno, nella villetta e vasta proprietà donata da Angelo Lavagna, ed infine anche a Mentone.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aldo Ponso, Duemila anni di santità in Piemonte e Valle d'Aosta, Effatà Editrice, 2001, pag. 436.
  2. ^ Giovanni Barra, Don Orione, Gribaudi, 1970, pag. 140.
  3. ^ a b Alban Butler, Paul Burns, Butler's Lives of the saints. March, Burns & Oates, 1999, pag. 136

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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