Marguerite Rutan

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Beata Margherita Rutan
 

Vergine e martire

 
Nascita23 aprile 1736, Metz
Morte9 aprile 1794, Dax
Venerata daChiesa cattolica
Beatificazione19 giugno 2011

Marguerite Rutan (Metz, 23 aprile 1736Dax, 9 aprile 1794) è stata una religiosa francese della compagnia delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli. Ghigliottinata durante la rivoluzione francese, è stata dichiarata martire da papa Benedetto XVI e proclamata beata nel 2011.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente a una famiglia agiata e di distinta posizione sociale, fu accettata come postulante dalle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli e il 23 aprile 1757 iniziò il suo noviziato a Parigi.[1]

Prestò dapprima servizio nelle case della sua congregazione a Pau, Brest e Fontainebleau, poi, nel 1779, fu nominata superiora della comunità vincenziana presso l'ospedale di Dax.[1]

Il 25 dicembre 1793 le suore della comunità furono arrestate: la Rutan e alcune consorelle furono condotte nel carcere di Dax, le altre in quello di Pau.[1]

L'8 aprile 1794 la Rutan fu condotta davanti al tribunale rivoluzionario presieduto da Jean-Baptiste Cavaignac e Jacques Pinet: fu accusata di fanatismo, di corrispondenza con il nemico e di aver spinto alcuni soldati ad arruolarsi nell'armata vandeana, quindi condannata a morte.[2]

La sentenza capitale fu eseguita il giorno dopo sulla ghigliottina di piazza Poyanne a Dax.[2]

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il processo informativo iniziò a Dax il 13 aprile 1907; la causa di beatificazione fu introdotta a Roma il 24 gennaio 1917.[2]

Il 1º luglio 2010 papa Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto riguardante il martirio della Rutan, approvandone la beatificazione.

Il rito di beatificazione, presieduto dal cardinale Angelo Amato, è stato celebrato a Les Arènes di Dax il 19 giugno 2011.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Luigi Chierotti, BSS, vol. XI (1968), col. 517.
  2. ^ a b c Luigi Chierotti, BSS, vol. XI (1968), col. 518.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
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