Mandelli (famiglia)

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Mandelli
Di rosso, a tre leopardi d'oro, uno sull'altro.[1]
StatoMilano
Data di fondazioneXI secolo

La famiglia Mandelli è un nobile casato lombardo attestato a Milano dal secolo XI e, dalla seconda metà del XIV secolo, nel Piacentino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Forse originari dell'omonimo borgo sul lago di Como, i Mandelli sono attestati nella documentazione disponibile dall’XI secolo, quando figurano tra i vassalli dell'arcivescovo di Milano, quali titolari di diritti di pesca sul lago di Biandronno, a integrazione di cospicue proprietà fondiarie nella zona del lago di Varese[2] . Successivamente esponenti del casato assunsero un ruolo di spicco nel governo comunale di Milano: Anselmo Mandelli e il figlio Tazio[3] o, ancora, Robaconte[4], rappresentarono con grande frequenza le istituzioni ambrosiane nell'ordinaria amministrazione ma anche nella politica perseguita dal comune negli anni del conflitto con Federico I Hohenstaufen. Nel 1212 il sostegno che i Mandelli accordarono a Ottone IV nel confronto con Innocenzo III per il riconoscimento del titolo imperiale valse ad Alberto Mandelli l’investitura di castra, ville e corti nel territorio di Mozzanica, nella diocesi di Cremona[5]; alla politica di infeudazioni attuata da Ottone tra il 1210 e il 1212 per assicurarsi il favore di influenti famiglie milanesi contro il pontefice potrebbe risalire anche l'esercizio della giurisdizione sul villaggio di Maccagno Inferiore, che la memoria famigliare attribuiva invece a più risalenti concessioni di Ottone I di Sassonia e del Barbarossa, a tutt'oggi però prive di riscontri documentari [6]. Durante lo scontro tra i comuni padani e Federico II i Mandelli ottennero numerose podesterie di città dell'Italia centro-settentrionale alleate o suddite di Milano[7]. Nel corso del XIV secolo le fortune della famiglia si consolidarono grazie al sostegno offerto ai Visconti: nel 1311, un Mandelli compare tra i garanti di Matteo Visconti in occasione della riconciliazione di questi con Cassone Della Torre; il matrimonio tra Guido Mandelli e Floramonda, figlia di Matteo Visconti[8], consacrò le fortune della famiglia, che si inserì entro le file dell’officialità signorile soprattutto con Matteo e Giovanni Mandelli, figli di Guidetto, e ampliò la propria rete di relazioni grazie a importanti matrimoni con esponenti degli Anguissola di Piacenza, dei Del Carretto di Savona, e, nella prima metà del Quattrocento, dei Rusca di Como.

Nel frattempo, nel 1383, l'infeudazione di Caorso a Ottone Mandelli di Pietro avviava anche le fortune di un ramo famigliare radicatosi nel Piacentino verso la metà del Trecento e destinato a divenire, già dalla prima metà del Quattrocento, un imprescindibile referente dei Visconti e, successivamente degli Sforza[9].

Si ha notizia di un ramo della famiglia installatosi fra il XIII e il XV secolo nelle campagne a nord-est di Milano, nel quale i Mandelli già possedevano numerosi beni. A comprovare tale presenza esistono numerosi atti notarili, legati alla compravendita e all'affitto di terreni. Fra gli esponenti principali si annoverano ben tre priori del monastero dei Canonici del Santo Sepolcro di Camuzzago, cioè Martino Mandelli (dal 1410 al 1436), Gabriele Mandelli (dal 1436 al 1468) e Giovanni Erasmo Mandelli (dal 1468 al 1474). Da notare è il toponimo di Torrazza dei Mandelli, frazione del comune di Cambiago, probabilmente in origine parte dei beni fondiari del casato. In periodi più recenti, nel 1541, rimane traccia di un Francesco Mandelli console di Cambiago.[10]

Esponenti importanti[modifica | modifica wikitesto]

  • Anselmo (senior), fu tra gli otto consoli milanesi che nel 1162 presentarono a Federico Barbarossa la resa della città[3].
  • Anselmo (junior), figlio di Anselmo senior, fu console a Milano nel 1167 e a Piacenza nel 1170[11].
  • Antonio, figlio di Anselmo senior, era podestà a Bologna nel 1183, quando rappresentò il comune emiliano a Costanza[11].
  • Tazio, figlio di Anselmo senior, fu console a Milano nel 1172, nel 1192, nel 1200[11] e podestà a Milano nel 1203[12].
  • Robaconte, era console di Milano nel 1196, quando presiedette alla pace tra Milano e Como; nel 1203 fu tra i consiliarii del comune di Milano che presenziarono alla conclusione dei patti tra Tortonesi e Milanesi per il transito da darsi ai negoziatori [4].
  • Guido, membro del consiglio del comune di Milano nel 1245[13].
  • Ottolino, figlio di Guido, nel 1274 fu tra i Milanesi banditi da Milano a opera dei Della Torre ma dopo la battaglia di Desio rientrò in città al seguito di Ottone Visconti. Incaricato dal Comune di Milano di concludere una importante lega con Brescia e Piacenza nel 1283, nella seconda metà del Duecento ottenne numerose podesterie in importanti città dell'Italia centro-settentrionale (Pisa, Brescia, Padova, Asti)[13].
  • Guido (o Guidetto), figlio di Ottolino, nel 1295 contrasse matrimonio con Floramonda, figlia di Matteo I Visconti, consolidando le relazioni del casato con i signori di Milano[14].
  • Matteo, figlio di Guido, fu consigliere di Gian Galeazzo Visconti e titolare di numerose cariche entro l'amministrazione del ducato.
  • Giovanni, figlio di Guido, fu membro di spicco dell'entourage dell'arcivescovo e signore di Milano Giovanni Visconti e titolare di cariche di rilievo entro l'amministrazione del dominio.
  • Ottone, figlio di Pietro e di Mazabora Crivelli, fu tra i più affidabili sostenitori di Gian Galeazzo Visconti, che nel 1383 gli conferì in feudo Caorso, determinando così il radicamento di questo ramo della famiglia nel Piacentino[9]. Nel 1385 acquistò dal conte Antoniolo Porro il castrum e il territorio di Piovera e due anni più tardi ottenne da Gian Galeazzo Visconti l'investitura di Dovera e Postino[15]. Fu tra i sostenitori della duchessa Caterina Visconti, che nel 1402 gli cedette la località di Pecetto Alessandrino, quale pegno di cospicui prestiti[16].
  • Antonio, Tobia e Raffaele Mandelli, figli di Pietro, continuarono il radicamento della famiglia nell'Alessandrino, ottenendo la conferma del feudo di Pecetto e acquisendo il controllo di Motta, ceduto loro dalla famiglia Sardi e infeudato a Raffaele da Filippo Maria Visconti nel 1440[17].
  • Giacomo III (m. 1645), conte di Maccagno Inferiore, ricevette nel 1622 il titolo di vicario imperiale e il diritto di coniare moneta[18].

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

 Ottone
1090
?
 
 
 Robaconte
1195
?
 
 
 Ottone il Gigante
1241
?
 
 
 Robaconte
*11701237
?
 
 
 Ottone
*? †?
?
 
  
 Guidetto, I conte di Maccagno Imperiale
*12501319
Floramonda Visconti
Pietro
1351
Mazabora Crivelli
 
   
 Giovanni Mandello. Da cui discendono i Mondella
Matteo, II conte di Maccagno Imperiale
1392
Maddalena Rossi
Galeazzo
1382
 
 
 Niccolò, III conte di Maccagno Imperiale
1421
Aliana del Carretto
 
   
 Giacomo, IV conte di Maccagno Imperiale
1449
Elisabetta Rusconi
Matteo
1431
Giovanni
1439
 
     
 Niccolò, V conte di Maccagno Imperiale
*14391505
Giulia Vismara
Giovanni
1505
?
Pietro
1459
Tommasina
1493
Liana
1493
 
    
 Laura
1459
Giacomo, VI conte di Maccagno Imperiale
*14991549
Barbara Secco
 Girolamo
*1501 †?
 Francesco
*15041550
Lucia Serbelloni
  
       
 Tazio, VII conte di Maccagno Imperiale
*15401618
Lucrezia Beolchi
Giambattista
1609
Girolamo
*? †?
Ottorino Rodolfo
*? †?
 Niccolò
1602
Girolama d'Adda
Gian Giacomo
*? †?
Gian Pietro
*? †?
  
       
 Giacomo, VIII conte di Maccagno Imperiale
*15821645
1.Maddalena Cavenago
2.Silvia della Valle
 Giovanni Giacomo
1620
Ottavia Marchesi
Giovanni Battista
*? †?
Giulia
*15801630
Giovanni Battista Trotti, conte
Beatrice
*1590 †?
Giovanni Battista Monti
Lucia
*? †?
Laura
*? †?
  
          
1.Lucrezia
*? †?
1.Barbara
*? †?
1.Giovanni Francesco, IX conte di Maccagno Imperiale
*16111668
Francesca Dorotea Corti

senza eredi
2.Giovanna Maddalena
*? †?
2.Maria Teresa
1673
2.Silvia Maddalena
*? †?
Giovanni Pietro, X conte di Maccagno Imperiale
1684
Alessandra Mariani
Francesco
1672
Anna Odescalchi
Niccolò
*? †?
Giovanni Battista
*? †?
 
    
 Giovanni Battista, XI conte di Maccagno Imperiale
*16491730
1.Giovanna de Léon Gattinara
2.Giacinta Scotti
3.?
Giacomo
1708
sacerdote
Francesco
*16651742
Anna Cova
Niccolò
*? †?
Gerolama Cossonio
 
     
 3.Pietro, XII conte di Maccagno Imperiale
*16871751
Cecilia Curti
3.Carlo
1771
3.Caterina
*? †?
? Martinez
3.Francesco
*? †?
3.Carlo
1731
 
  
 Giovanni Battista, XIII conte di Maccagno Imperiale
*17141756
Rosa Clerici
Antonio
*1715 †?
sacerdote
 
    
 Antonia
*? †?
Giovanni Antonio Besozzi Valentini
Pietro, XIV conte di Maccagno Imperiale
*17491815
Flora
*17521796
Bernardino Vittorio Blardoni Lossetti, signore di Dairago
Gabriele, XV conte di Maccagno Imperiale
*17561829

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lo stemma della famiglia Mandelli è tratto dallo Stemmario Trivulziano 1390.
  2. ^ Keller, Signori e vassalli, pp. 46-48.
  3. ^ a b Monti, Compendio dell'origine e dignità della famiglia, pp. 25-27.
  4. ^ a b Gli atti del comune di Milano, p. 358.
  5. ^ Pergamene della famiglia Mandelli.
  6. ^ Sulla memoria famigliare e sulla produzione di falsi nel corso del Cinquecento si vedano Monti, Compendio; Frigerio - Pisoni, Il Verbano, pp. 199-200; sulle prerogative giursidizionali sul borgo lacustre cfr. Grillo, Le entrate signorili dei Mandelli a Maccagno.
  7. ^ Occhipinti, Podestà «da Milano» e «a Milano», p. 54.
  8. ^ Monti, Compendio, p. 58
  9. ^ a b Cengarle, Mandello, Ottone da.
  10. ^ Vincenzo Sala, Cambiago e Torrazza, dalle origini al XX secolo, IKONOS, 2011.
  11. ^ a b c Ibidem
  12. ^ Occhipinti, Podestà «da Milano» e «a Milano», p. 54.
  13. ^ a b Grillo, Mandello, Ottolino,.
  14. ^ Monti, Compendio, p. 58.
  15. ^ Canobbio, Fra la terra e il fiume.MD/article/view/1299
  16. ^ Cengarle, Mandello, Ottone da
  17. ^ Canobbio, Fra la terra e il fiume, p. 176.
  18. ^ Gianazza, pp. 69-80.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gli atti del Comune di Milano nel secolo XIII, III, a cura di M.F. Baroni, Alessandria 1992.
  • E. Canobbio, Fra la terra e il fiume: aspetti della signoria dei Mandelli a Piovera (secc. XIV-XV), in La signoria rurale nell'Italia del tardo medioevo. 1. Gli spazi economici, Milano 2019, pp. 170-192.
  • F. Cengarle, Mandello, Giovanni da in Dizionario Biografico degli italiani, 68, Roma 2007, pp. 564-566.
  • F. Cengarle, Mandello, Ottone da, in Dizionario Biografico degli italiani, 68, Roma 2007, pp. 570-571.
  • L. Giampaolo, Storia breve di Maccagno Inferiore, già feudo imperiale, corte regale degli imperatori, terra per sé e di Maccagno Superiore, Varese 1963.
  • L. Gianazza, La zecca di Maccagno Inferiore e le sue monete, Verbania-Intra, Libraio Alberti Editore, 2003, ISBN 978-88-72451-21-2.
  • P. Grillo, Le entrate signorili dei Mandelli a Maccagno: fine XIII-inizi XIV secolo, in La signoria rurale nell’Italia del tardo medioevo. 1. Gli spazi economici
  • P. Grillo, Mandello, Ottolino, in Dizionario Biografico degli Italiani, 68, Roma 2007, pp. 566-567
  • P. Grillo, Mandello, Ottone da, in Dizionario Biografico degli italiani, 68, Roma 2007, pp. 567-569.
  • H. Keller, Signori e vassalli nell’Italia delle città (secoli IX-XII), Torino 1995 (ed.or. Tübingen 1979).
  • S. Monti, Compendio dell’origine e dignità della famiglia Mandelli da un manoscritto inedito di Tazio Mandelli, in «Periodico della Società Storica per la Provincia e Antica Diocesi di Como», XV (1903), pp. 7-157.
  • S. Monti, Due pergamene riferentisi l’una ai nobili Mandello feudatari imperiali e poi conti di Maccagno, l’altra al ramo della medesima famiglia, conti di Caorso Piacentino e di Peceto Pavese, in «Periodico della Società Storica Comense», 13 (1900), pp. 267-282.
  • E. Occhipinti, Podestà «da Milano» e «a Milano», in I podestà dell'Italia comunale. Parte I. Reclutamento e circolazione degli ufficiali forestieri(fine XII sec. - metà XIV sec.), I, Roma 2000, 1, pp. 47-73.
  • Pergamene della famiglia Mandelli (Archivio Storico della Diocesi di Como, secc. XIII-XVII). Regesti, a cura di E. Canobbio, Como 2000.

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