Mammisi
Nell'antica architettura egizia, il mammisi è un tipo di cella, a custodia di una figura sacra, costruita a partire dal periodo tardo[1] accanto a un tempio maggiore per rappresentare i misteri delle nascite divine: il termine "mammisi", inventato dall'egittologo Jean-François Champollion (1790–1832), deriva dalla lingua copta, ossia la fase finale della antica lingua egizia, e significa appunto "luogo del parto"[2][1][3]. I migliori e più celebri esempi di mammisi tuttora visibili risalgono perlopiù all'epoca tolemaica (IV–I secolo a.C.) e alla dominazione romana dell'Egitto (dal I secolo a.C. all'avvento del cristianesimo)[4], benché l'esempio più antico, a Dendera, risalga al regno del faraone Nectanebo I (379/8–361/0 a.C.[5]) della XXX dinastia.
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Rovine del mammisi di Dendera in una fotografia d'epoca.
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Rovine del mammisi di Edfu.
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Rovine del mammisi di File.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b The mammisi, su reshafim.org.il. URL consultato il 14 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2018).
- ^ Mammisi in "Enciclopedia dell'Arte Antica, su treccani.it.
- ^ Ancient Egyptian Temple Elements Part V: Associated Element, su touregypt.net.
- ^ Wilkinson 2000, p. 73.
- ^ Lloyd 1994, p. 358.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alan B. Lloyd, Egypt, 404–332 B.C., in The Fourth Century B.C., The Cambridge Ancient History, VI, 1994, ISBN 0-521-23348-8.
- Wilkinson, Richard H., The Complete Temples of Ancient Egypt, Thames & Hudson, 2000.
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