Malattia di Reichmann

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Malattia di Reichmann
Specialitàgastroenterologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM536.8

La malattia di Reichmann (chiamata anche gastrosuccorrea, dal lingua greca γαστήρ "ventre" o "stomaco", dal latino sucus "succo" e dal greco ῥέρ "scorro") è una patologia nevrotica che comporta la continua ed abbondante secrezione di succo gastrico, in particolare dell'acido cloridrico, nello stomaco sia durante il pasto che a digiuno.[1] Prende il nome dal medico polacco Nikolaus Reichmann (Varsavia 1851 - Varsavia 1918) che la descrisse in un trattato nel 1890.[2]

I sintomi della condizione sono: pirosi, cefalea, vertigini, vomito mattutino e a digiuno di un liquido torbido e acido, senso di bruciore e di pesantezza all'epigastrio.[1]

Il trattamento consiste nell'assunzione di elementi alcalino in grado di ridurre l'acidità dello stomaco (come il carbonato di calcio o l'ossido di magnesio)[1] e mantenere una dieta atta ad evitare i cibi irritanti per la mucosa gastrica (come gli alimenti molto salati, acidi, le bevande alcoliche, il caffè).[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Gastrosuccorrea o malattia di Reichmann, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Reichmann, Nikolaus, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  3. ^ IPERCLORIDRIA o iperacidità, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana..
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