Maggie Lindemann
Maggie Lindemann | |
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Pop[1] Pop punk[2] Indie pop Pop rock Rock Rock alternativo |
Periodo di attività musicale | 2015 – in attività |
Etichetta | Warner Music Group, Atlantic Records, 300 Entertainment |
Album pubblicati | 2 |
Studio | 1 |
Live | 1 |
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Sito ufficiale | |
Margaret "Maggie" Elizabeth Lindemann (Dallas, 21 luglio 1998) è una cantautrice statunitense.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Maggie Lindemann ha acquisito notorietà grazie all'app Keek, dove postava cover da lei eseguite.[3] Scoperta dal talent scout e manager Gerald Tennison, si è trasferita a Los Angeles per avviare la sua carriera musicale.[4]
A settembre 2016 è uscito il singolo che ha lanciato la sua carriera, Pretty Girl, che ha raggiunto la top ten delle classifiche di Regno Unito, Irlanda, Norvegia e Svezia e ha ottenuto certificazioni in otto mercati, fra cui un disco di platino in Italia.[5] A ottobre 2017 è apparsa come featuring nel singolo Personal del gruppo inglese The Vamps,[6] con cui è andata in tournée l'anno successivo.[7] Nel 2019 ha aperto i concerti per il Singular Tour di Sabrina Carpenter.[8]
Nel 2020 ha fondato il podcast chiamato swixxzaudio in condivisione con l'etichetta musicale che ha fondato nello stesso anno.[9] Nel 2021 la cantante ha pubblicato Paranoia, il suo primo EP marcato da un nuovo sound pop punk.[10] Nello stesso anno è stata opening act per il Life Support Tour di Madison Beer.[11] Nel 2022 ha pubblicato l'album d'esordio Suckerpunch,[2] a cui ha fatto seguire, l'anno successivo, un tour mondiale che ha toccato anche l'Italia.[12]
Influenze musicali[modifica | modifica wikitesto]
Tra gli artisti che hanno maggiormente influenzato la sua musica annovera Lana Del Rey e Banks, da lei definiti «delle anti-pop star, delle artiste che hanno un loro stile individuale e che non si preoccupano delle tendenze»,[13] e Avril Lavigne, da lei citata come punto di riferimento per l'EP Paranoia.[14] Afferma che artisti degli anni 2000 come Gwen Stefani, Paramore, Evanescence e Flyleaf hanno influenzato la sua musica notevolmente, dicendo che “Quello è il mio periodo musicale preferito, ma pensavo che avrei dovuto nascondere quella parte di me stessa per rientrare nello standard della principessa pop star”.
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2016 Maggie ha fatto coming out come bisessuale.[15]
Discografia[modifica | modifica wikitesto]
Album in studio[modifica | modifica wikitesto]
- 2022 – Suckerpunch
Album live[modifica | modifica wikitesto]
- 2022 – Maggie Lindemann Live in Los Angeles - Paranoia
EP[modifica | modifica wikitesto]
- 2021 – Paranoia
Singoli[modifica | modifica wikitesto]
- 2015 – Knocking on Your Heart
- 2015 – Couple of Kids
- 2016 – Things
- 2016 – Pretty Girl
- 2017 – Obsessed
- 2018 – Human
- 2018 – Would I
- 2019 – Friends Go (solo o con Travis Barker)
- 2020 – Knife Under My Pillow
- 2020 – Gaslight! (feat. Siiickbrain)
- 2020 – Scissorhands
- 2020 – Loner
- 2021 – Ohmami (con i Chase Atlantic)
- 2021 – She Knows It
- 2022 – How Could You Do This to Me (feat. Kellin Quinn)
- 2022 – Break Me! (feat. Siiickbrain)
- 2022 – You're Not Special
- 2022 – Self Sabotage
- 2022 – Cages
Come artista ospite[modifica | modifica wikitesto]
- 2020 – Moon & Stars (Snot feat. Maggie Lindemann)
- 2022 – Debbie Downer (Lølø feat. Maggie Lindemann)
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Matt Collar, Maggie Lindemann, su AllMusic, All Media Network. URL consultato l'11 aprile 2022.«Maggie Lindemann is known for her [...] pop»
- ^ a b (EN) Bria McNeal, Maggie Lindemann On Going Full Pop-Punk With 'SUCKERPUNCH', su nylon.com, Nylon. URL consultato il 6 ottobre 2022.
- ^ (EN) Hannah Kane, Meet Maggie Lindemann, the Gen Z Pop Star Who's Not Afraid to Call Out The Haters, su phoenixmag.co.uk, Phoenix. URL consultato il 4 gennaio 2019.
- ^ (EN) Ella Cerón, Social Media Star Maggie Lindemann on Her New Single And Being Spotted By Instagram Followers IRL, su teenvogue.com, Teen Vogue. URL consultato il 4 gennaio 2019.
- ^ Pretty Girl (certificazione), su FIMI. URL consultato il 4 gennaio 2019.
- ^ (EN) Mike Wass, The Vamps Recruit Maggie Lindemann For Catchy New Single "Personal", su idolator.com, Idolator. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ (EN) Maggie Lindemann gearing up to join The Vamps on tour next week, su pressparty.com. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ (EN) Samantha Stevens, Maggie Lindemann: Finding a Pink Guitar and Letting "Friends Go", su guitargirlmag.com, Guitar Girl Magazine. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ (EN) Maggie Lindemann (swixxzaudio), su hitsdailydouble.com. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ (EN) 10 ways Maggie Lindemann is keeping emo alive in a whole new way, su altpress.com, Alternative Press. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ (EN) Brian Cantor, Madison Beer Announces Maggie Lindemann, Audriix As Special Guests For North American "Life Support" Tour Dates, su headlineplanet.com, Headline Planet. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ Maggie Lindemann al Gate di Milano - 09/06/2023: il live report, su bookletmagazine.com, Booklet Magazine, 10 giugno 2023. URL consultato l'11 giugno 2023.
- ^ (EN) Ilana Kaplan, Social Media Star Turned Singer Maggie Lindemann Talks Outsider Pop and Overcoming Cyberbullying, su noisey.vice.com, Vice. URL consultato il 4 gennaio 2019.
- ^ (EN) Mar Maldonado, THP Exclusive: Finding Her Throne, Alt Princess Maggie Lindemann, su thehoneypop.com. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ (EN) Carrie Lyell, Maggie Lindemann: "A lot of people have a hard time believing I'm bisexual", su divamag.co.uk, Diva Magazine. URL consultato il 10 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2018).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maggie Lindemann
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su maggielindemann.com.
- Sito ufficiale, su maggielindemann.com.
- Maggie Lindemann (canale), su YouTube.
- Maggie Lindemann, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Maggie Lindemann, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Maggie Lindemann, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Maggie Lindemann, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Maggie Lindemann, su SoundCloud.
- (EN) Maggie Lindemann, su Genius.com.
- (EN) Maggie Lindemann, su Billboard.
- (EN) Maggie Lindemann, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | ISNI (EN) 0000 0004 6601 4501 |
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