Maestro di Sopetrán

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Maestro di Sopetrán (XV secoloXV secolo) è stato un pittore fiammingo, o spagnolo[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il I duca dell'Infantado, tecnica mista su tavola, Museo del Prado, Madrid.

Con la denominazione di Maestro di Sopetrán si indica l'artista fiammingo o spagnolo anonimo autore delle opere in origine presso il monastero della Madonna di Sopetrán,[2] nella provincia di Guadalajara, nel comune di Hita, che facevano parte di una pala d'altare dedicata alla Vergine, dono del marchese di Santillana al monastero; dal 1934 i dipinti furono trasferiti al Museo del Prado.[3]

Il Maestro di Sopetrán succedette a Jorge Inglés come pittore di corte dei marchesi di Santillana.[1]

Lo stile nordico e le caratteristiche del supporto in legno di queste opere ha fatto ritenere agli storici dell'arte a un artista fiammingo trasferitosi in Spagna, sebbene sia stata ipotizzata anche l'idea di un pittore spagnolo recatosi nelle Fiandre;[4][3] infine è anche possibile che le tavole siano state importate.[4][5]

Le tavole rappresentano da un lato l'Annunciazione e Il donatore in preghiera, il ritratto del donatore, il marchese di Santillana o il figlio, e dall'altro la Natività e La morte della Vergine;[4][5]quest'ultima e l'opera più complessa, avente la raffigurazione della Vergine sul letto con attorno gli apostoli, oltre che dell'immagine di san Michele (o san Giorgio) che pesta il drago e di un angelo che tiene in mano l'anima della Vergine.[3]

Le tavole di Sopetrán non costituiscono l'immagine principale e centrale della pala d'altare, ma sono scene secondarie di un probabile trittico.[1]

Per quanto riguarda la datazione dell'opera, è probabilmente intorno al 1449, data compatibile con la vita del marchese di Santillana e con la sua morte avvenuta intorno al 1458.[3]

Queste opere sono caratterizzate dalla grande qualità, sia per la buona conoscenza delle leggi prospettiche dimostrata dalla graduata spazialità della luce, sia per l'uso di tecniche raffinate di pittura e di cromatismo;[1] c'è un disegno con una pennellata abbondante nelle figure e negli elementi di tutte le scene; i tratti del viso sono poco profondi e schematici e i contorni sono disegnati con pennellate lunghe e rettilinee, quasi geometriche in caso di curve, suggerendo, l'uso di un calco;[3]la descrizione minuziosa dei particolari, sia nella loro naturalità oggettiva sia negli effetti decorativi, non condiziona la tessitura spaziale e il senso di immobilità narrativa e sentimentale.[1]

L'opera del Maestro di Sopetrán si dimostra interessante come testimonianza dello sviluppo e della diffusione dell'arte fiamminga in Spagna.[1]

Risulta evidente la conoscenza e l'influenza dei grandi maestri della pittura fiamminga, da Hugo van der Goes per la Morte della Vergine, a Jan van Eyck e Rogier van der Weyden per l'Annunciazione e la Natività.[4]

L'analisi e il confronto con l'opera di quest'ultimo ha fatto ipotizzare agli storici dell'arte, tra i quali lo spagnolo José Gudiol Ricart, contatti stretti tra i due e una probabile collaborazione del Maestro di Sopetrán al Trittico della Crocifissione (Kunsthistorisches Museum), ultimato da Rogier van der Weyden nel 1459.[1]

Del Maestro di Sopetrán è conservato anche un Cristo davanti a Pilato (Museo del Prado), stilisticamente e formalmente simile alla pala d'altare dedicata alla Vergine di Sopetrán.[1]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Annunciazione, Museo del Prado;
  • Il donatore in preghiera, Museo del Prado;
  • Natività, Museo del Prado;
  • La morte della Vergine, Museo del Prado;
  • Cristo davanti a Pilato, Museo del Prado.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 157.
  2. ^ Maestro di Sopetran (PDF), su giovannipediconeart.altervista.org. URL consultato il 23 dicembre 2018.
  3. ^ a b c d e (ES) Maestros viajeros, obras importadas. Las tablas del Maestro de Sopetrán, su academia.edu. URL consultato il 23 dicembre 2018.
  4. ^ a b c d Giovanni Boccati e Antonio da Fabriano: un contributo allo studio dei rapporti Italia – Fiandra alla metà del Quattrocento (PDF), su paduaresearch.cab.unipd.it. URL consultato il 23 dicembre 2018.
  5. ^ a b (ES) Las tablas de Sopetran (PDF), su ddd.uab.cat. URL consultato il 23 dicembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Laura Alba, María Dolores Gayo e Maite Jover, Maestros Viajeros, obras importadas. Las tablas del Maestro de Sopetrán, in Rogier van der Weyden y la Península Ibérica, Actas del Congreso Internacional, Madrid, Lorne Cambell y José Juan Pérez Preciado, 2016.
  • (ES) E. Lafuente Ferrari, Las tablas de Sopetran, in Boletin de la sociedad española de Excursiones, n. 37, 1929, pp. 89-111.
  • Max J. Friedländer, Da Van Eyck a Bruegel, Firenze, Sansoni, 1956.
  • (ES) M. Del Carmen Garrido e J. M. Cabrera, El dibujo subyacente y otros aspectos tecnico de las tablas de Sopetran, in Boletin del Museo del Prado, n. 3, Madrid, 1982, pp. 15-31.
  • (EN) Erwin Panofsky, Early Netherlandish Painting, Its Origins and Character, Cambridge, Harvard University Press, 1953.
  • (ES) C. Péman, Sobre las tablas de Sopetran, in Boletin de la sociedad española de Excursiones, n. 38, 1930, pp. 128-130.
  • (ES) Chandler R. Post, The Hispano-Flemish Style in Northwestern Spain, in A History of Spanish Painting, IV, Cambridge, Harvard University Press, 1933.
  • Cvetan Todorov, Elogio dell'individuo. Saggio sulla pittura fiamminga del Rinascimento, Roma, Apeiron, 2001.

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