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Macchina tabulatrice

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La macchina tabulatrice (o semplicemente tabulatrice) è stata una macchina elettromeccanica che processava ed elaborava informazioni conservate su schede perforate.

Ideata dall'ingegnere statunitense Herman Hollerith sul finire degli anni '80 dell'Ottocento osservando i controllori degli autobus che timbravano i biglietti dei viaggiatori perforandoli, la macchina tabulatrice aveva come base l'idea delle schede perforate di Charles Babbage, ma in questo caso le schede non specificavano il programma, bensì gli input e gli output.[1] Messa a punto appositamente per il censimento degli Stati Uniti del 1890 e brevettata nel gennaio 1889, sarebbe poi stata prodotta in varie versioni dalle aziende fondate dallo stesso Hollerith (che avrebbero poi contribuito a fondare a fine anni '20 la IBM).

Oltre all'originario impiego nei censimenti e nella contabilità dell'epoca in tutto il mondo, le macchine IBM in particolare vennero successivamente usata anche nei campi di concentramento nazisti per catalogare e censire gli internati.[2]

Ogni scheda rappresentava delle risposte (per esempio "maschio" poteva essere rappresentato da una perforazione e "femmina" dalla mancanza di perforazione), usando un particolare codice (chiamato "codice Hollerith"); la macchina era collegata ad un circuito elettrico, che veniva acceso o spento a seconda della presenza o meno dei buchi nelle schede (che avevano la stessa forma di una banconota da un dollaro, per agevolare i depositi).

In particolare, una scheda era divisa in 288 zone che rappresentavano i dati anagrafici. Per decodificare queste informazioni, si sovrapponeva in ogni scheda un apparecchio con una batteria di aghi retrattili, che in assenza di perforazione venivano fermati dal cartoncino, altrimenti l'ago finiva in una vaschetta piena di mercurio, chiudendo il circuito. La corrente passava in un filo, azionando un relè, che faceva avanzare di uno scatto uno dei 40 contatori (i contatori servivano per registrare le diverse risposte di un utente).

Galleria d'immagini

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  1. ^ (EN) IBM Tabulators and Accounting Machines, su columbia.edu. URL consultato il 29 aprile 2025.
  2. ^ Edwin Black, L'IBM e l'olocausto - I rapporti tra Terzo Reich e una grande azienda americana, Rizzoli, 2001

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