Lynda Carter

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lynda Carter
Lynda Carter nel 2011
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenerePop[1]
Rock[1]
Blues
Periodo di attività musicale1973 – in attività
Strumentovoce
EtichettaEpic Records, Motown Records, Potomac Records
GruppiJust Us, The Relatives, The Garfin Gatherin
Album pubblicati3
Studio3
Sito ufficiale

Lynda Carter, nata Linda Jean Córdova Carter (Phoenix, 24 luglio 1951), è un'attrice e cantante statunitense, nota per aver interpretato la supereroina Wonder Woman nell'omonima serie televisiva degli anni settanta.

Lynda Carter nel 1976 nei panni di Wonder Woman

Linda Jean Córdova nasce a Phoenix (in Arizona), figlia di Juanita Córdova e Colby Carter[2][3]. Il padre è di discendenza inglese, scozzese e irlandese, mentre la madre è di origini messicane, spagnole e francesi.[4] Lynda Carter appare per la prima volta in televisione all'età di 5 anni nel Lew King's Talent Show. Durante il liceo entra a far parte del gruppo musicale Just Us, composto da una marimba, una conga, una chitarra acustica e un contrabbasso, suonato da un'altra ragazza.

All'età di 16 anni entra con i suoi cugini in un altro gruppo, The Relatives, in cui l'attore Gary Burghoff suona la batteria. Il gruppo suona nel lounge del Sahara, albergo e casinò di Las Vegas, per tre mesi. A causa della giovane età, la Carter è costretta ad accedere al locale dalle cucine, poiché è proibito ai minori di 21 anni entrare in un casinò. Sul finire degli anni sessanta, nonostante il successo negli studi, lascia l'università per continuare la sua carriera nella musica, entrando a far parte di un gruppo rock, col quale gira gli Stati Uniti. Nel 1972 suona con i Garfin Gatherin, i quali tengono la loro prima esibizione in un albergo di San Francisco.

Il locale è appena costruito e non ha nemmeno un ingresso dal marciapiede, così il gruppo è costretto a suonare nel garage sotterraneo. Nel 1972 Lynda Carter rientra in Arizona, dove partecipa al concorso di "Miss Stati Uniti nel mondo": dotata di una straordinaria bellezza naturale, si aggiudica il primo premio, e in seguito concorre per il suo paese alla finale di Miss Mondo, arrivando alle semifinali. Dopo aver frequentato diverse scuole di recitazione a New York, comincia ad interpretare alcuni ruoli in cinema a in televisione. Alla fine ottiene la parte dell'avvenente supereroina Wonder Woman, nell'omonima serie televisiva, ruolo che interpreterà con grande successo dal 1975 fino al 1979. Negli anni seguenti sarà sempre molto attiva in televisione.

Carla Hayden e Lynda Carter al Library of Awesome il 16 giugno 2017

Nel 1983 impersona Rita Hayworth nel film biografico per la televisione Rita Hayworth: The Love Goddess e appare come guest-star in numerose serie come Fifty/Fifty, Smallville, Law & Order - Unità vittime speciali (stagione 7 ep 2, Flaw) e Law & Order - I due volti della giustizia (stagione 16 ep 2, Design: in questo episodio si chiude un crossover con la succitata "Unità vittime speciali"). In entrambi gli episodi è affiancata da Estella Warren nel ruolo della figlia complice e traditrice. Partecipa inoltre ad un episodio della serie Due uomini e mezzo (Two and a Half Men), interpretando se stessa. Non disdegna qualche apparizione cinematografica, partecipando fin dal 1976 a film quali: Il mondo violento di Bobbie Jo ragazza di provincia (Bobbie Jo and the Outlaw), Hazzard e Sky High - Scuola di superpoteri (Sky High), questi ultimi entrambi del 2005.

Molto apprezzata anche come cantante, il suo secondo album, At Last, nel 2009 raggiunge il sesto posto nella classifica della rivista Billboard. Ha prestato la voce come doppiatrice anche ad alcuni videogiochi della serie The Elder Scrolls e altri. Nel 2015 ha realizzato cinque canzoni per Fallout 4: I'm the One You're Looking For, Baby It's Just You, Good Neighbor, Man Enough e Train Train, videogioco al quale presta anche la voce. Nel 2020 appare in un cameo dopo i titoli di coda nel film di Patty Jenkins, Wonder Woman 1984 nei panni di Asteria.

Lynda Carter è stata sposata due volte. La prima, dal 1977 al 1982, col suo agente Ron Samuels. La seconda con il procuratore legale Robert A. Altman, suo marito dal gennaio del 1984 e con il quale ha avuto due figli: James, nato nel 1988[5], e Jessica, nata nel 1990[6][7]; vive a Potomac, nel Maryland.

  • 1978 - Portrait
  • 2009 - At Last
  • 2011 - Crazy Little Things
  • 2018 - Red Rock N'Blues
  • 1973 - It Might As Well Stay Monday
  • 1978 - All Night Song
  • 1978 - Toto (Don't It Feel Like Paradise)
  • 1980 - The Last Song

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  • Miss World America
    • 1972 – Miss World America 1972

Doppiatrici italiane

[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Lynda Carter è stata doppiata da:

  1. ^ a b (EN) Lynda Carter, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 19 maggio 2017. Modifica su Wikidata
  2. ^ (EN) Micki Moore, Lynda Carter: Beauty and the creative fire, in Toronto Star, Toronto, Torstar Syndication Services, 30 gennaio 1990, p. E1, ISSN 0319-0781 (WC · ACNP).
    «A dedicated, hard-working performer, Lynda Jean Carter was born in Phoenix, Ariz., 38 years ago, the youngest of three children.»
  3. ^ (EN) Lynda Carter, su TV Guide. URL consultato il 28 ottobre 2014.
  4. ^ (EN) Lynda Carter Selects Brown as Favorite Hue, su News.google.com, Youngstown Daily Vindicator - Google News Archive Search, 21 maggio 1981. URL consultato il 16 giugno 2015.
    «That is perhaps a tribute to her heritage -- her mother is a Latin, part Mexican, part Spanish, part French.»
  5. ^ (EN) Wonder Woman becomes a mom, in The Globe & Mail, Toronto, The Globe & Mail, 16 gennaio 1988, p. C.12, ISSN 0319-0714 (WC · ACNP).
  6. ^ (EN) Lynda Jean Cardoba, su Wonderland.
  7. ^ (EN) Hurt in heaven with special jet, in The Province, Vancouver, CanWest Digital Media, p. 14.
    «New Wonderbaby: Lynda Carter, who starred in the Wonder Woman TV series in the 1970s, gave birth Sunday to her second child, Jessica.»

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN61768232 · ISNI (EN0000 0000 5938 7220 · Europeana agent/base/149940 · LCCN (ENn2011057207 · GND (DE1103704958 · BNE (ESXX1297436 (data) · BNF (FRcb144513564 (data)