Lula (Italia)
Lula comune | ||
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(IT) Lula (SC) Lùvula | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Mario Calia (lista civica) dall'11-6-2017 | |
Territorio | ||
Coordinate | 40°28′12.71″N 9°29′10.24″E / 40.470196°N 9.486179°E | |
Altitudine | 521 m s.l.m. | |
Superficie | 148,72 km² | |
Abitanti | 1 395[1] (28-02-2017) | |
Densità | 9,38 ab./km² | |
Comuni confinanti | Bitti, Dorgali, Galtellì, Irgoli, Loculi, Lodè, Onanì, Orune, Siniscola | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 08020 | |
Prefisso | 0784 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 091043 | |
Cod. catastale | E736 | |
Targa | NU | |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | |
Nome abitanti | (IT) lulesi (SC) luvulesos | |
Patrono | santa Maria Assunta | |
Giorno festivo | 15 agosto | |
Cartografia | ||
Posizione del comune di Lula all'interno della provincia di Nuoro | ||
Sito istituzionale | ||
Lula (Lùvula o Lùgula in sardo[2]) è un comune italiano di 1 395 abitanti della provincia di Nuoro, situato a 521 metri sul livello del mare.
Situato storicamente nel territorio barbaricino, insieme ai comuni di Siniscola, Posada, Torpè, Lodè, Onanì, Osidda, Orune e Bitti, ha costituito l'Unione dei Comuni "Montalbo". Dista 33 km da Nuoro.
Indice
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La zona presenta alcuni villaggi nuragici. Il suo nome, tradizionalmente fatto risalire ad una denominazione latina (Julia) frequente per gli insediamenti romani, secondo alcuni studi significherebbe invece: Sacro al Dio dei boschi. Fu certamente abitata dai romani: lo testimoniano le miniere di "Argentaria" , "Guzurra" e "Sos Enathos", attive fino ad un decennio fa. È meta di numerosi pellegrinaggi verso il santuario campestre di San Francesco, famoso in tutta l'isola. Numerose le citazioni da parte del premio Nobel Grazia Deledda nella sua produzione letteraria.
Durante il medioevo appartenne al Giudicato di Gallura e fece parte della curatoria di Galtellì-Orosei. Alla caduta del giudicato (1288) entrò a far parte dei possedimenti d'oltremare della repubblica di Pisa e poi, dal 1324, sotto il dominio aragonese. Nel 1438 fu incorporata nella baronia di Orosei, feudo regio, di cui condivise le sorti e la storia fino al riscatto avvenuto nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Lula ha un passato minerario, legato allo sfruttamento delle miniere di Sos Enathos, S'Arghentaria e Guzzurra, ora inserite all'interno dei percorsi del Parco Geominerario della Sardegna. A Lula si ebbe uno dei primi scioperi dei minatori, contro la società mineraria Jacob, il 16 aprile 1899.
Prossimo a Lula è il Mont'Albo, recentemente dichiarato dall'Unione europea SIC (Sito di Interesse Comunitario): esso ospita numerosi endemismi animali e vegetali.
Per oltre dieci anni, tra gli anni ottanta e novanta, a causa di possibili ritorsioni il comune è rimasto senza sindaco.[3]
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[4]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 18 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente era:
- Romania 17 1,12%
Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
La variante del sardo parlata a Lula è quella nuorese.
Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]
Tra le tradizioni locali, meritano menzione "su ballu e sa vaglia", una sorta di rito per vanificare il potere malefico del malocchio, e la maschera de su Batiledhu, protagonista del carnevale di Lula (la vittima). È vestito di pelli di pecora o montone, ha il volto sporco di fuliggine e di sangue e la testa coperta da un fazzoletto nero femminile, porta un copricapo con corna caprine, bovine o di cervo, tra le quali è sistemato uno stomaco di capra ("sa 'entre ortata"). Sul petto porta i "marrazzos" (campanacci), sulla pancia, seminascosto dai campanacci, porta "su chentu puzone", uno stomaco di bue pieno di sangue e acqua, che ogni tanto viene bucato per bagnare la terra e fertilizzare i campi. Riguardo all'origine della maschera, molte teorie riportano ai riti dionisiaci, con la rappresentazione della passione e morte del dio, e più in generale ai riti agrari arcaici di fecondazione della terra con il sangue. La maschera del Batiledhu, abbandonata nella prima metà del Novecento, forse a causa della miseria e dei lutti provocati dalla guerra, cadde nell'oblio. È stata riproposta nel 2001, in un clima teso alla valorizzazione delle antiche maschere sarde e allo spiccato interesse scientifico e antropologico verso la maschera di Lula. La cerimonia rappresenta la passione della vittima sacrificale, come in tutti i carnevali dell'interno della Sardegna. La figura principale di «su Batiledhu» è seguita da altri Battileddos, uomini vestiti da vedove in lutto, con il volto dipinto di nero, che avanzano intonando il lamento funebre e portando con sé bambole di pezza, che fanno baciare agli spettatori. In questo piccolo centro barbaricino si sono conservati fino agli anni Trenta gli aspetti più arcaici e più crudi di quello che doveva essere il supplizio della vittima in tempi lontani.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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26 maggio 2002 | 27 maggio 2007 | Maddalena Calia | lista civica di centro-destra | Sindaco | [5] |
27 maggio 2007 | 10 giugno 2012 | Gavino Porcu | lista civica | Sindaco | [6] |
10 giugno 2012 | 11 giugno 2017 | Mario Calia | lista civica "Pro Luvula" | Sindaco | [7] |
11 giugno 2017 | - | Mario Calia | lista civica "Pro Luvula" | Sindaco | [8] |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2017.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 364.
- ^ Omicidio nel nuorese: sindaco Lula,siamo ripiombati nel buio - Sardegna - ANSA.it
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comunali 26/05/2002, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 27/05/2007, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 10/06/2012, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 11/06/2017, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Albino Bernardini, Le bacchette di Lula, Firenze, La Nuova Italia, 1969 (Nuoro, Ilisso, 2003).
- Antonio Mura, Memorie del tempo di Lula.
- Giulio Angioni, Sandro Muscas, Gianfranco Pintore e Natalino Piras, Lula. Trent'anni di viaggio per un tempo che esiste (1972-2002) (a cura di Maria Teresa Rosu, con fotografie di Giovanni Perasso), Lula-Muros, Soter e Amministrazione comunale di Lula, 2005.
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lula
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna URL consultato in data 02-01-2013.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 124584820 · GND (DE) 4748076-2 |
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