Luvinate

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Luvinate
comune
Luvinate – Stemma
Luvinate – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Varese
Amministrazione
SindacoAlessandro Boriani (lista civica Tre torri) dal 04-10-2021, 3º mandato
Territorio
Coordinate45°50′N 8°46′E / 45.833333°N 8.766667°E45.833333; 8.766667 (Luvinate)
Altitudine425 m s.l.m.
Superficie4,07 km²
Abitanti1 300[1] (31-12-2020)
Densità319,41 ab./km²
Comuni confinantiBarasso, Casciago, Varese, Castello Cabiaglio
Altre informazioni
Cod. postale21020
Prefisso0332
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT012093
Cod. catastaleE769
TargaVA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 712 GG[3]
Nome abitantiluvinatesi
Patronosanti Ippolito e Cassiano
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Luvinate
Luvinate
Luvinate – Mappa
Luvinate – Mappa
Posizione del comune di Luvinate nella provincia di Varese
Sito istituzionale

Luvinate (Lunà in dialetto varesotto[4]) è un comune italiano di 1 300 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. Il comune è attraversato dal torrente Tinella.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 ottobre 1963.[5] Nello stemma comunale è raffigurata una torre d'argento fondata sulla pianura di verde e affiancata da due girasoli. Il gonfalone è un drappo partito bianco e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Sant'Antonio (ante 1150), edificio romanico che nel 1876 risultava essere dotato di absidi oggi non più visibili.[6]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Ex-monastero di Sant'Antonio[modifica | modifica wikitesto]

Dell'ex-monastero benedettino di Sant'Antonio, attuale sede del Golf club Varese, sopravvive un chiostro databile al XV secolo.[6]

Villa Mazzorin[modifica | modifica wikitesto]

Inserita in un ampio giardino all'inglese, la villa fu costruita nel 1877 in stile eclettico, su commissione dei Mazzorin, famiglia veneta che nel 1930 passò la proprietà ai Rossi. Il complesso della villa comprende un rustico in stile neogotico.[7]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1914 e il 1940 Luvinate ospitava una fermata della tranvia Varese-Angera, gestita dalla Società Anonima Tramvie Orientali del Verbano (SATOV)[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 366, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Luvinate, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 14 febbraio 2024.
  6. ^ a b Tettamanzi, cap. "Chiesa del Monastero benedettino LUVINATE - Varese".
  7. ^ Langè, p. 294.
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  9. ^ Maurizio Miozzi, Le tramvie del varesotto, Pietro Macchione, Varese, 2014. ISBN 978-88-6570-169-0.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968.
  • Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Laura Tettamanzi, Romanico in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1981.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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