Luigi Maria Magistretti

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Luigi Maria Magistretti (Milano, 26 gennaio 1887Milano, 1956) è stato un arpista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Luigi Maria Magistretti studiò al Conservatorio Musicale di Milano, sotto la guida del compositore Angelo Bovio e dell'arpista Luigi Maurizio Tedeschi.[1][2][3]

Fu un importante concertista di arpa dal 1907, insegnò al Conservatorio Klindworth-Scharwenka di Berlino dal 1910 al 1914, e dopo lo scoppio della prima guerra mondiale rientrò in Italia per dedicarsi all'insegnamento al liceo musicale di Genova.[2]

Durante la sua carriera artistica fu autore di studi, esercizi e trascrizioni di lavori classici per arpa,[4]e compositore di musica e di lavori didattici per arpa.[2]

Magistretti ricevette consensi ed ottenne successi con i suoi concerti nei più importanti centri musicali europei, tra i quali le principali città inglesi e irlandesi.[4][3]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Adattamenti e arrangiamenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Andantino ed Allegro (Michelangelo Rossi);
  • Giga (Baldassare Galuppi);
  • Harpsichord Sonata in la major, P 893.06 (Pietro Domenico Paradies);
  • Keyboard Solo in mi-bemolle major, (Johann Heinrich Rolle);
  • Keyboard Sonata in si minor, K.377 (Domenico Scarlatti);
  • Keyboard Sonata in si minor, Op.1 No.17 (Domenico Zipoli);
  • Piccoli Pezzi (Jean-Philippe Rameau);
  • Pièces de Clavecin (Louis-Claude Daquin);
  • Suite in sol minor, HWV 432 (George Frideric Handel).

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • 51 [i.e. Cinquantuni] esercizi giornalieri per arpa, ad uso dei concertisti. 51 daily exercises for harp, for advanced players, Ricodi, Milano, 1918.
  • 45 Studi per arpa (Angelo Bovio), Ricordi, Milano, 1922;
  • Tema e variazioni dai capricci di Paganini, Ricordi, Milano, 1924.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A. Della Corte e G. M. Gatti, Canzoni Italiane, Torino, Paravia, 1956, p. 366.
  2. ^ a b c Luigi Maria Magistretti, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  3. ^ a b (EN) Harps and Harpists, Revised Edition, su books.google.it. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  4. ^ a b le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 167.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lucia Bova, L'arpa moderna. La scrittura e la notazione, lo strumento e il repertorio dal '500 alla contemporaneità, Milano, Suvini Zerboni, 2008.
  • (EN) Stanley Chaloupka, Harp Scoring, Glendale, Chaloupka, 1976.
  • (EN) Ruth Inglefield e Lou Anne Neill, Writing for the pedal harp, University of California Press, 1985.
  • (EN) Roslyn Rensch, Harps and Harpists, Bloomington, Indiana University Press, 1989.
  • Mirella Vita, La musica italiana per arpa, Bologna, Bongiovanni, 1989.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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