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Luigi Bertolini

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo calciatore di ruolo portiere, vedi Luigi Bertolini (1956).
Luigi Bertolini
Bertolini con la maglia dell'Italia
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza178 cm
Peso72 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista)
Termine carriera1940 - giocatore
1955 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1924-1925Borsalino Alessandria? (?)
1925-1926Savona19 (9)
1926-1931Alessandria119 (6)
1931-1937Juventus137 (5)
1937-1940Tigullia36+ (8+)
Nazionale
1929-1935Italia (bandiera) Italia26 (0)
1930Italia (bandiera) Italia B3 (0)
Carriera da allenatore
1937-1940Tigullia
1946-1947Acireale
1947-1948Reggina
1951Juventus
1952Brescia
1952-1953Cuneo
1953-1955Cenisia
1965-1966Chieri[1]
Palmarès
 Mondiali di calcio
OroItalia 1934
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Luigi Bertolini (Busalla, 13 novembre 1904[2]Torino, 11 febbraio 1977) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Carlo Felice Chiesa lo ha definito «uno degli uomini chiave della leggenda del quinquennio juventino e del periodo d'oro della nazionale di Pozzo», con cui ha vinto il campionato del mondo 1934[3].

Nato in Liguria da madre originaria di Bardonecchia[4] e padre veronese, crebbe ad Alessandria e iniziò a giocare a calcio con la squadra dilettantistica del quartiere San Michele[5][6]; si diplomò in arti e mestieri[5].

Lavorò dapprima come fruttivendolo nel negozio di uno zio, poi come meccanico specializzato presso la fabbrica di cappelli G.B. Borsalino fu Lazzaro[7]. Nel 1924 si trasferì a Savona, dove venne ingaggiato dalla squadra di calcio locale che gli garantì anche un lavoro all'Ilva[5][6].

Tornò due anni dopo nella sua città, tra le riserve dell'Alessandria, e scalò le gerarchie, passando infine a giocare ai più alti livelli con Juventus e nazionale[6]. Dopo alcune esperienze da allenatore (una con la Juventus campione d'Italia nel 1952)[8], si ritirò a vita privata e si dedicò al commercio di mobili[9].

Morì a 72 anni per un aneurisma aortico, all'ospedale Martini di Torino; lasciò la moglie e una figlia[9]. Bertolini oggi riposa nel cimitero Parco di Torino.

Caratteristiche tecniche

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Disse di lui il compagno di squadra Felice Borel: «Era idolatrato dagli inglesi: era il calciatore inglese, forte, deciso, generoso»[10]. Abile soprattutto nel colpo di testa, salì alla ribalta come prolifico centravanti, e fu per ricoprire questo ruolo che l'Alessandria lo ingaggiò dal Savona; osservandolo, l'allenatore dei grigi Carlo Carcano pensò invece di utilizzare la sua peculiarità in fase difensiva e lo schierò dunque in mediana, sulla sinistra, ruolo in cui raggiunse la fama[11]. Era riconoscibile poiché, per proteggersi dai colpi del pallone, indossava un fazzoletto bianco sulla fronte[12].

Carlo Felice Chiesa lo descrive come un «formidabile difensore, dalla tipica benda sulla fronte, con la quale pareva calamitare i palloni, tanto facile e perentorio gli riusciva il colpo di testa», e ne ricorda la «grande pulizia negli interventi in chiusura» e l'abilità «nella fase di rilancio»[3]. Carlo Moriondo lo ricorda «lungo, dinoccolato, il fazzoletto bianco attorno ai capelli ricciuti, imbattibile nei colpi di testa, con un eccezionale compasso di gambe che gli permetteva di garantire spazi enormi; un compendio di volontà e di tecnica [...] meno forte sulla struttura fisica»[9].

Gli esordi ad Alessandria e Savona
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Tra le prime formazioni dilettantistiche alessandrine in cui militò sono annoverati il San Michele e il G.S.O. G.B. Borsalino[6][13]. Nel 1924, dopo il servizio di leva, fu segnalato ai dirigenti del Savona da un amico[5]; passò le selezioni e giocò tra gli striscioni biancoblù come centravanti, per una stagione. Carlo Felice Chiesa indica anche una sua temporanea militanza nel Vado[3].

Ritorno ad Alessandria
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La sua prolificità attirò l'attenzione dei dirigenti dell'Alessandria, che lo acquistarono dal Savona per 1 000 lire, assicurandogli inizialmente anche un lavoro che tuttavia non arrivò; all'attività di calciatore, tra le riserve dei grigi, affiancò quelle precarie e mal retribuite di riparatore di biciclette e di venditore di giornali[3][5].

Bertolini (al centro, primo da destra) all'Alessandria nella stagione 1927-1928.

Fu notato dal tecnico Carlo Carcano, il quale segnalò ai vertici della squadra i problemi di malnutrizione del calciatore — il quale, per ragioni economiche, si limitava a dei «robusti caffelatte» — e chiese di garantirgli il vitto[11]; ristabilitosi, il 13 febbraio 1927 debuttò in prima squadra, a Genova, nella gara persa contro la Sampierdarenese (1-2)[14]. A partire da quel momento fu schierato con regolarità nel ruolo di mediano sinistro, e contribuì nel 1927 alla vittoria della Coppa CONI. Ricordò come momento di svolta per la sua carriera la gara contro il Torino del 30 ottobre 1927: «Vincemmo per 3-1 su di un campo più fango che prato. Feci una gara spettacolosa. Vezzani e Baloncieri toccarono pochi palloni ed impararono a conoscermi. Divenni, in un'ora e mezzo, l'idolo di Alessandria. Mi pareva di sognare. Un anno prima dormivo d'estate sotto il ponte del Tanaro, in una specie di capanna con un letto di paglia e di fieno»[5].

Sotto la guida di Carcano andò a comporre una robusta mediana al fianco di Avalle e Gandini, dando un importante contribuito ad alcuni dei migliori campionati tra quelli disputati dalla squadra cinerina in massima serie[6]. Giocò la sua ultima partita in maglia grigia il 14 giugno 1931, contro il Bologna: la gara terminò con una pesante sconfitta (1-6) e Bertolini, già in trattative con la Juventus, venne escluso dal direttore tecnico Amilcare Savojardo per le ultime due gare[15].

La Juventus e gli ultimi anni
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Bertolini con la maglia della Juventus negli anni 1930.

Secondo Mario Pennacchia, Bertolini era già da tempo affascinato dalla prospettiva di giocare nella Juventus, ed era rimasto amareggiato quando Carcano, passato ad allenare i bianconeri nel 1930, aveva portato con sé il solo Giovanni Ferrari; fu però proprio l'interno a richiedere, nell'estate 1931, l'acquisto di Bertolini, il quale gli avrebbe così garantito più copertura, considerata anche una scarsa attitudine di Virginio Rosetta al gioco aereo. Intervenne dunque il dirigente Giovanni Mazzonis il quale, forte della sua volontà, si assicurò il giocatore offrendo ai dirigenti grigi 180 000 lire[16].

Con la squadra bianconera vinse da titolare quattro dei cinque scudetti del Quinquennio d'oro, andando a comporre la cosiddetta «mediana d'acciaio» con Luis Monti e Mario Varglien[11]. Rimase alla Juventus per sei campionati, fino al 1937, quando divenne per tre stagioni giocatore e allenatore del Tigullia, compagine appena nata dalla fusione tra il Rapallo e il locale Gruppo Sportivo Littorio; con la squadra ligure vinse la Prima Divisione 1937-1938[17].

Debuttò in nazionale il 1º dicembre 1929, a San Siro, in Italia-Portogallo (6-1), nella prima da commissario unico di Vittorio Pozzo[18]; inizialmente non fu confermato tra i titolari, andando a figurarvi stabilmente solo a partire dal febbraio 1931[19]. Andò a formare una celebre linea mediana con Monti, già suo compagno di squadra alla Juventus, e Attilio Ferraris[12].

I festeggiamenti della nazionale italiana dopo la vittoria al Mondiale 1934: Bertolini è riconoscibile per il fazzoletto legato in fronte.

Con gli azzurri vinse nel 1934 la Coppa Rimet disputando da titolare quattro gare su cinque (mancò il primo quarto di finale)[20]. Fu inoltre tra i protagonisti della cosiddetta Battaglia di Highbury, nella quale raddoppiò i suoi sforzi in difesa per sopperire all'infortunio che aveva neutralizzato il compagno di reparto Monti all'inizio della partita, del quale peraltro, nella foga, non si era accorto (secondo le testimonianze, nella frenetica opera di contenimento, chiedeva insistentemente al terzino Luigi Allemandi: «Dov'è Luis?»)[12][21].

In totale ha disputato 26 gare indossando la maglia azzurra della nazionale A, e 3 con quella della nazionale B[22].

Giocatore-allenatore del Tigullia di Rapallo, con cui ottenne una promozione in Serie C nel 1938, proseguì nel secondo dopoguerra guidando ancora compagini di serie minori: nel 1946 divenne il primo allenatore nella storia dell'Acireale, mentre nell'annata 1947-1948 passò alla Reggina, in Serie C, venendo sostituito a campionato in corso da Guido Dossena.

Divenuto osservatore della Juventus, fu promosso allenatore da Gianni Agnelli all'inizio della stagione 1951-1952, in seguito alle dimissioni che Jesse Carver presentò in polemica con la dirigenza. Nell'impossibilità d'ingaggiare subito György Sárosi per ragioni burocratiche, Bertolini, coadiuvato da Gianpiero Combi, guidò la squadra per dieci giornate, fino al mese di dicembre. Il campionato si chiuse con la vittoria dello scudetto, il nono nella storia della squadra torinese[8].

Nella stagione successiva venne ingaggiato dal Brescia, in Serie B; fu sollevato dall'incarico dopo le prime otto giornate[23] e negli anni a venire proseguì l'attività a livello dilettantistico con il Cuneo e il Cenisia di Torino[24].

Presenze e reti nei club

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Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe europee Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1925-1926 Italia (bandiera) Savona 2D ? ? ? ?
1926-1927 Italia (bandiera) Alessandria DN 2 0 CONI 11 0 13 0
1927-1928 DN 30 3 30 3
1928-1929 DN 28 0 28 0
1929-1930 A 29 0 29 0
1930-1931 A 30 3 30 3
Totale Alessandria 119 6 11 0 130 6
lug.-set. 1931 Italia (bandiera) Juventus CEC 3 0 3 0
1931-1932 A 31 2 CEC 4 0 35 2
1932-1933 A 31 0 CEC 4 0 35 0
1933-1934 A 29 1 CEC 5 0 34 1
1934-1935 A 26 2 CEC 7 0 33 2
1935-1936 A 12 0 12 0
1936-1937 A 8 0 CI 1 0 9 0
Totale Juventus 137 5 1 0 23 0 161 5
1937-1938 Italia (bandiera) Tigullia 1ª Div 17 6 17 6
1938-1939 C 19 2 CI 1 0 20 2
1939-1940 C ? 2 CI 1 0 ? ?
Totale Tigullia ? 10+ ? ? ? 10+
Totale carriera 256+ 16+ 12+ 0+ 23 0 291+ 15+

Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
1-12-1929 Milano Italia Italia (bandiera) 6 – 1 Portogallo (bandiera) Portogallo Amichevole -
22-2-1931 Milano Italia Italia (bandiera) 2 – 1 Austria (bandiera) Austria Coppa Internazionale -
29-3-1931 Berna Svizzera Svizzera (bandiera) 1 – 1 Italia (bandiera) Italia Coppa Internazionale -
12-4-1931 Porto Portogallo Portogallo (bandiera) 0 – 2 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
19-4-1931 Bilbao Spagna Spagna (bandiera) 0 – 0 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
20-5-1931 Roma Italia Italia (bandiera) 3 – 0 Scozia (bandiera) Scozia Amichevole -
13-12-1931 Torino Italia Italia (bandiera) 3 – 2 Ungheria (bandiera) Ungheria Coppa Internazionale -
20-3-1932 Vienna Austria Austria (bandiera) 2 – 1 Italia (bandiera) Italia Coppa Internazionale -
10-4-1932 Parigi Francia Francia (bandiera) 1 – 2 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
8-5-1932 Budapest Ungheria Ungheria (bandiera) 1 – 1 Italia (bandiera) Italia Coppa Internazionale -
27-11-1932 Milano Italia Italia (bandiera) 4 – 2 Ungheria (bandiera) Ungheria Amichevole -
1-1-1933 Bologna Italia Italia (bandiera) 3 – 1 Germania (bandiera) Germania Amichevole -
12-2-1933 Bruxelles Belgio Belgio (bandiera) 2 – 3 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
2-4-1933 Ginevra Svizzera Svizzera (bandiera) 0 – 3 Italia (bandiera) Italia Coppa Internazionale -
7-5-1933 Firenze Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia Coppa Internazionale -
13-5-1933 Roma Italia Italia (bandiera) 1 – 1 Inghilterra (bandiera) Inghilterra Amichevole -
22-10-1933 Budapest Ungheria Ungheria (bandiera) 0 – 1 Italia (bandiera) Italia Coppa Internazionale -
3-12-1933 Firenze Italia Italia (bandiera) 5 – 2 Svizzera (bandiera) Svizzera Coppa Internazionale -
11-2-1934 Torino Italia Italia (bandiera) 2 – 4 Austria (bandiera) Austria Coppa Internazionale -
27-5-1934 Roma Italia Italia (bandiera) 7 – 1 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Mondiali 1934 - Ottavi -
1-6-1934 Firenze Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Spagna (bandiera) Spagna Mondiali 1934 - Quarti -
3-6-1934 Milano Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Austria (bandiera) Austria Mondiali 1934 - Semif. -
10-6-1934 Roma Italia Italia (bandiera) 2 – 1 dts Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia Mondiali 1934 - Finale - 1º titolo mondiale
14-11-1934 Londra Inghilterra Inghilterra (bandiera) 3 – 2 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
9-12-1934 Milano Italia Italia (bandiera) 4 – 2 Ungheria (bandiera) Ungheria Amichevole -
24-11-1935 Milano Italia Italia (bandiera) 2 – 2 Ungheria (bandiera) Ungheria Coppa Internazionale -
Totale Presenze (100º posto) 26 Reti 0

Carriera da allenatore

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Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Totale Vittorie %
Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
1937-1938 Italia (bandiera) Tigullia 1ª Div 16 ? ? ? 16 ? ? ? ?
1938-1939 C 24 9 7 8 CI 1 0 0 1 25 9 7 9 36,00
1939-1940 C 28 14 4 10 CI 1 0 0 1 29 14 4 11 48,28
Totale Tigullia 68 23+ 11+ 18+ 2 0 0 2 70 23+ 11+ 18+ 42,59[25]
1946-1947 Italia (bandiera) Acireale C 20 7 3 10 20 7 3 10 35,00
1947-1948 Italia (bandiera) Reggina C ? ? ? ? ? ? ? ? ?
1951-1952 Italia (bandiera) Juventus A 10 8 1 1 10 8 1 1 80,00
1952-1953 Italia (bandiera) Brescia B 8 2 2 4 8 2 2 4 25,00
Juventus: 1931-1932, 1932-1933, 1933-1934, 1934-1935
Tigullia: 1937-1938
Italia 1934
  1. ^ La Serie D ’65/’66: testimonianza del livello tecnico del calcio degli anni 60, su storiadelcalciosavonese.wordpress.com.
  2. ^ Dato fornito dall'anagrafe del Comune di Busalla, cfr. Luigi Bertolini, su museogrigio.it. URL consultato il 1º aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).. Altre fonti, tra le quali il sito della Federazione Italiana Giuoco Calcio, riportano come data di nascita il 13 settembre 1904, cfr. Nazionale in cifre: Luigi Bertolini, su figc.it. URL consultato il 1º aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015)..
  3. ^ a b c d Chiesa, pp. 78-79.
  4. ^ Mimma Caligaris, Nel nome di Luigi Bertolini, da Il Piccolo (Alessandria), 19 giugno 2015, p. 45
  5. ^ a b c d e f Strefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Luigi Bertolini, su tuttojuve.com, 13 settembre 2012.
  6. ^ a b c d e Boccassi et al., p. 85.
  7. ^ Quando Luigi Bertolini non era soltanto calciatore..., da La Domenica Sportiva, 40 (XX), 1933, p. 14
  8. ^ a b Carlo F. Chiesa, Il grande romanzo dello scudetto. Decima puntata: Piovono i gol col Vento del Nord, in Calcio 2000, novembre 2002, p. 53.
  9. ^ a b c Carlo Moriondo. È morto Bertolini, un artefice della leggenda bianconera, da Stampa Sera, 11 febbraio 1977, p. 16
  10. ^ Citato in Roberto Bosio, L'Orgoglio di Essere Juventino (e-book), Amazon Media EU, 2009
  11. ^ a b c Carlo F. Chiesa, Il grande romanzo dello scudetto. Prima puntata: 70 anni di grande calcio, in Calcio 2000, dicembre 2001, pp. 68-69.
  12. ^ a b c Sappino, p. 74.
  13. ^ La denominazione citata da Boccassi è quella in vigore a partire dal 1929 quando la Borsalino fu affiliata all'Opera Nazionale Dopolavoro e quindi cambiò denominazione aggiungendo "Dopolavoro". Nel 1925 si chiamava ancora "Gruppo Sportivo Operaio G.B. Borsalino".
  14. ^ Boccassi et al., p. 43.
  15. ^ Caligaris, p. 26.
  16. ^ Pennacchia, pp. 88-89.
  17. ^ Storie di calciatori: Bertolini, da Stampa Sera del 2 ottobre 1940, p. 4
  18. ^ Melegari, p. 653.
  19. ^ Melegari, pp. 654.
  20. ^ Melegari, pp. 656-657.
  21. ^ Pennacchia, p. 178.
  22. ^ Melegari, p. 746.
  23. ^ Bertolini esonerato, da Corriere dello Sport, 271 (XXXIII), 15 novembre 1952, p. 4
  24. ^ Bertolini al Cenisia, da Stampa Sera, 7 luglio 1953, p. 5
  25. ^ La media è calcolata sulla base dei dati relativi ai soli tornei 1938-1939 e 1939-1940.
  • Periodico Il Mare della Biblioteca Civica di Rapallo. 1937, 1938, 1939.
  • Ugo Boccassi, Enrico Dericci e Marcello Marcellini, Alessandria U.S.: 60 anni, Milano, G.E.P., 1973.
  • Mimma Caligaris, Grig100. Un secolo di Alessandria in cento partite, Alessandria, Il Piccolo, 2012.
  • Vladimiro Caminiti, Juventus Juventus. Dizionario storico romantico dei bianconeri, Milano, Edizioni Elle, 1977, p. 44.
  • Carlo F. Chiesa, Il secolo azzurro, Bologna, Minerva, 2010.
  • Fabrizio Melegari (a cura di), Almanacco illustrato del calcio 2004, Modena, Panini, 2001.
  • Mario Pennacchia, Gli Agnelli e la Juventus, Milano, Rizzoli, 1985.
  • Marco Sappino (a cura di), Dizionario del calcio italiano - Vol. 2, Milano, Baldini, Castoldi & Dalai, 2000.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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