Lugano Centro
Lugano Centro quartiere | |
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La cattedrale di San Lorenzo | |
Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Lugano |
Comune | Lugano |
Territorio | |
Coordinate | 46°00′20″N 8°57′07″E |
Altitudine | 238 m s.l.m. |
Abitanti | 5 304 (2019) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6900 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Localizzazione del quartiere di Lugano Centro nel territorio comunale di Lugano | |
Lugano Centro è un quartiere di 5 304 abitanti del comune svizzero di Lugano, nel Canton Ticino (distretto di Lugano), corrispondente al nucleo storico della città.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Storia
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente l'antico borgo di Lugano è composto da sei contrade (Nassa, Sassello, Cioccaro, Pessina, Cortogna e Canova) e si sviluppa secondo un reticolo viario centrato sullo sbarco in riva al lago (tra l'attuale Piazza Manzoni e Piazza Rezzonico) e che portava nelle diverse direzioni alle porte di Santa Margherita, delle Cappuccine o di San Giuseppe, degli Angeli e a quella di San Lorenzo.
Il cambiamento maggiore inizia nella seconda metà dell'Ottocento, in particolare dopo l'arrivo della Ferrovia del S. Gottardo, quando la città si sviluppa verso la campagna circostante nelle direzioni di Cassarate e Molino Nuovo, a monte della Stazione FFS nel quartiere di Besso e a sud-ovest oltre la fine di Via Nassa, al confine con la Chiesa degli Angeli, che segna l'inizio del quartiere di Loreto.
Nella seconda metà del Novecento trasformazioni economiche e sociali portano allo sviluppo dell'industria alberghiera e turistica, determinando svariati interventi sul nucleo oltre a mutamenti urbanistici significativi.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Cattedrale di San Lorenzo, attestata dall'818[1];
- Convento della Santissima Trinità, del 1646, dal 1653 ospita frati minori cappuccini[1];
- Biblioteca conventuale dei cappuccini, ristrutturata nel 1976-1979 da Mario Botta[1];
- Chiesa conventuale della Santissima Trinità, ristrutturata nel 1979-1983 da Mario Botta[1];
- Monastero delle Cappuccine di san Giuseppe, fondato nel 1747[1];
- Chiesa di San Giuseppe, eretta nel 1758-1759[1] su progetto di Giambattista Casasopra[senza fonte];
- Chiesa di Santa Maria Immacolata[2][3];
- Chiesa di Sant'Antonio Abate, eretta nel XIII secolo e ricostruita nel 1633-1652[1];
- Chiesa di San Carlo Borromeo, eretta nel 1640-1642 su progettato di Giovanni Angelo Galassini e Antonio Castelli[4];
- Chiesa di Santa Maria degli Angeli, eretta nel 1499[1];
- Chiesa di San Rocco, eretta nel XVI secolo[1];
- Chiesa evangelico-luterana, del primo quarto del XX secolo.[5][6]
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo civico, eretto nel 1845-1851[1] da Giacomo Moraglia[7];
- Ex Grand Hôtel Palace, eretto nel 1852-1855 come Hôtel du Parc su progetto di Luigi Clericetti[1][8];
- Ex Palazzo Riva (ora Primavesi), eretto nel 1671, sede del consolato tedesco[senza fonte];
- Palazzo Riva, eretto nel 1742-1752[senza fonte];
- Palazzo Ransila, eretto nel 1981-1985 su progetto di Mario Botta[senza fonte];
- Palazzo Albertolli, eretto nel 1815-1818[senza fonte];
- Villa Ciani[senza fonte].
Vie e piazze
[modifica | modifica wikitesto]- Via Nassa;
- Piazza della Riforma;
- Piazza Manzoni;
- Piazza Rezzonico.
Parchi e giardini
[modifica | modifica wikitesto]- Parco Ciani, il più grande parco cittadino;
- Parco Villa Saroli.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]La funicolare Lugano-Stazione FFS, sul lato ovest di piazza Cioccaro, fu inaugurata nel 1886[1].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del quartiere.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l Giuseppe Negro, Lugano, in Dizionario storico della Svizzera, 26 giugno 2017. URL consultato il 25 ottobre 2017.
- ^ Gilardoni, 1967[senza fonte], p. 393.
- ^ AA.VV., Un messaggio di luce.
- ^ Chiesa di S. Carlo Borromeo, su Archivio storico Città di Lugano, 11 dicembre 2014. URL consultato il 25 ottobre 2017.
- ^ Comune di Lugano (a cura di), Chiesa evangelica, in pannello esplicativo collocato all'esterno del monumento.
- ^ Chiesa Evangelica, su Lugano Storia. URL consultato il 24 marzo 2023.
- ^ AA.VV., Un messaggio di luce, p. 23.
- ^ Bergossi, 2008, pp. 55-66; Bergossi, 2010, pp. 130-137.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Walter Schönenberger, La facciata della cattedrale di san Lorenzo a Lugano, Mazzuconi, Lugano 1971.
- Giuseppe Gallizia, La cattedrale di San Lorenzo, secondo i documenti delle Visite pastorali (1578-1891), dattiloscritto, Lugano 1970.
- Sergio Gatti, Una sconosciuta opera di Gian Pietro e Ambrogio Donati: l'ancona lignea già in San Lorenzo a Lugano, in «Archivio Storico Ticinese», XVIII, 71, Casagrande, Bellinzona 1977.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 254-257.
- Pierluigi Borella, Lugano, in «Helvetia Sacra. II.I. Le chiese collegiate della Svizzera italiana», a cura di Antonietta Moretti, Berna 1984, 121-134.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 295-310.
- Riccardo Bergossi, Da Convento a Grand Hotel. Vicende edilizie del Palace di Lugano, «Archivio Storico Ticinese», numero 143, Casagrande, Bellinzona 2008; Idem, Carlo Cattaneo, Giacomo Ciani e la nascita dell'Hotel du Parc a Lugano, «Il Cantonetto», Anno LVI, numeri 5-6, dicembre 2009, Lugano 2010.
- AA.VV., Un messaggio di luce - La Chiesa della Beata Vergine Immacolata di Lugano, a cura di Arciconfraternita della Beata Vergine Immacolata a Lugano, Bellinzona, Tipografia Torriani SA, 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lugano Centro
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lugano Centro, su sito istituzionale del comune di Lugano. URL consultato il 25 ottobre 2017.